-Irama che fa l'arrogante, ma poi prende gli schiaffi anche da quelli del 2005
-J Ax che se scende di livello di questo passo il prossimo anno gira il video al Venere a Bibbona dopo pranzo
- Benji e Fede si domandano dove e quando: credo affanculo e subito
- Giusy Ferreri che si ubriaca fradicia al Safari e poi <tra il
cielo e la savana/tutto girava> così
<Jambo-uana> lo fai al
pronto soccorso
- Baby K: la musica, la playa, l'estate e la festa
solo se non hai da fare un tubo sennò caldo, aria condizionata col
raffreddore, le zanzare, gli esami e le repliche del '41 sul 5 (che va
bene tutto, ma se mi ritirate fori tipo "Carabinieri" stacco l'antenna)
- Rovazzi se non avessi un cazzo di problemi come te altro che insalatina per restare leggeri
- Elodie se ti svegli sudata e incollata al parquet controlla un po' con chi esci la sera
-Menomale Maradona e Pelé non giocano oggi sennò l'avrebbe comprati la
Juve e via servizi di SportMediaset stile "Guardate quanta roba riesce a
sniffare Diego in venti secondi"
- Coez che va al mare anche se non è bello, neanche avesse solo du giorni di ferie in tutto l'anno
- Corrompere l'Amoroso per fargli cambiare il ritornello in "Porco juventino"
- Gazzelle che se non ti va la Polinesia vai in piscina al Don Carlos, fenomeno!
- Il culo di Elettra Lamborghini che suona le fanfare (zanzarazazanzan)
- Fred De Palma che <si illuminava> neanche lavorasse all'Enel
- CAAAAALIPPSSSO
giovedì 3 ottobre 2019
Guida alle canzoni di Battisti su Spotify
7.40: a quell'ora o ho un esame oppure dormo, ma comunque quando sono sveglio non ho la testa per pensare alla chiave sulla finestra, al traffico lento, a fare le valigie, a prendere il treno o a stare lì a rimuginare se lei mi pensa o meno. Molto più facile aspettare un'ora e dieci come fa lui, dormire un po' di più e prendere un aereo alle 8.50 perchè già nel 1969 Trenitalia non era affidabile.
Il tempo di morire: lei non lo caga di striscio e lui impenna con la motocicletta per farsi vedere, con un'autostima alla John Travolta in "Grease". Il pezzo è storico, ma è anche un lamento continuo che arriva in fondo facendo più patire che gioire l'ascoltatore. O almeno me.
La canzone del sole: chi fa un falò e porta la chitarra, ma non suona questa canzone viene cignato sul luogo prima da Mogol (che avrà anche 80 anni passati, ma se s'incazza son guai) e poi da me. Non si può non cantare uno dei pezzi mitologici della canzone italiana urlando come forsennati OH MARE MARE NEROOOO oppure cercando di capire, come me a dodici anni, perchè "ferma, ti prego, la mano". Col tempo capisci Battisti, capisci che quella con le bionde trecce doveva essere una grande gnocca e che per lei le biciclette l'avresti abbandonate anche te, anche se tu avessi avuto quelle di Bartali.
Dieci ragazze: fosse uscita una decina d'anni fa sarebbe stata l'inno di Berlusconi e attaccata da una cinquantina di associazioni femministe, ma fortunatamente ha 50 anni questo pezzo travolgente che ti porta a dimenarsi per Battisti, indicando col dito ogni volta nel pezzo "uuuuna la voglio perchèèè" come quando canti YMCA. Il contenuto del pezzo veniva riassunto dalla mi nonna quando avevo 5-6 anni quando mi diceva "Ma quante fidanzate hai? Una al mare e una a casa?". Ora son single anche in montagna.
Un'avventura: sarà che è stato più volte riadattato per i cori da stadio quindi - modificata - la sanno in tanti, ma sapere che questo pezzo non arrivò neanche in finale a Sanremo 1969 fa ancora stupire. Obbligatorio travolgere e urlare nell'orecchio di chi ti sta accanto al pezzo "INNAMORAAATOOO". Ancor più incredibile è constatare come musicalmente sia ancora attuale.
Acqua azzurra, acqua chiara: l'attacco ti carica a molla poi Lucio abbassa i toni, ma senti che è solo per un momento perchè anche lui muore dalla voglia di urlare quel ritornello che mi stupisco come dopo quasi 40 anni di pubblicità e tv commerciali nessuno abbia ancora utilizzato come slogan di qualsiasi acqua minerale. E abbiamo avuto anche l'uccellino di Del Piero eh...
E penso a te: uno dei Battisti più raffinati, più pacati e soprattutto più innamorati di sempre, descrive una relazione di un'altra epoca. Oggi è incredibile come tutto questo venga riassunto dai messaggi di whatsapp, dagli audio e dalle storie di Instagram: sicuramente abbiamo guadagnato in velocità, forse abbiamo perso anche qualche sentimento, ma non c'è da vergognarsi se ci si emoziona nell'inciso finale del "papapappapà".
I giardini di marzo: forse una delle più significative e delle più emblematiche. Il carretto coi gelati, i soldi al 21 del mese finiti, i ragazzi che all'uscita di scuola -solo davanti a quella di Battisti - vendevano i libri, poi un amore muto via telefono per poi finire con le domande più famose della canzone italiana "Che anno è? Che giorno è?" prima di un elenco di cieli immensi, fiumi azzurri, praterie, colline, universi e mamma mia mi fermo sennò mi incazzo dato che Battisti non ha vinto un Nobel per la letteratura.
Fiori rosa, fiori di pesco: ecco il Battisti impazzito, quello che parte strillando fiori a caso e annunciando che "Stasera esco(rt)" come se fosse arrivata tutta d'un tratto la maggiore età. Credeva di volare, credeva tante cose, chiede di stringere le mani, chiede conferme, degenera e alla fine si scusa dopo esseri sgolato "DIMMI CHE E' VEROOO" e te rimani lì senza aver capito cosa volesse veramente in questa canzone, conscio comunque di aver ascoltato un pezzo dall'arrangiamento superbo.
29 settembre: il penultimo giorno di settembre ti tradisco, faccio di tutto con la mia amante, ci sto da Dio, poi mi rialzo il 30, vedo che mi ha lasciato solo (il primo trombamici-pezzo della storia) e allora ti richiamo, ridendo, perchè oggi devo consumare con la vera ragazza. Leggermente materiale questo Battisti, leggermente.
Il mio canto libero: "in un mondo che/non ci vuole più/ ora c'è Calabria/non Cafu". Potrebbe essere questo il canto libero di un milanista, ma Battisti era della Lazio e questo pezzo non ha riferimenti calcistici - ci mancherebbe altro. Ha la particolarità che all'inizio tra una parola e l'altra passa un quarto d'ora, ma il coro che si alza nel finale ha fatto storia, venendo paragonato a quello conclusivo di Hey Jude.
Mi ritorni in mente: le corna più spudorate della storia con una lei ingenua come non mai che va a chiedere il nome dell'amico al fidanzato. Sarà che al tempo senza social non potevi conoscere gente diversamente, ma bimba, c'è modo e modo... Poi certo che lui si sfava; e fa anche bene a comporre una canzone che gli farà guadagnare miliardi. Perchè gli ritornerai anche in mente, ma con i soldi che ha ora altro che "Dieci ragazze per me".
Emozioni: io mi chiedo ancora come questo testo nel 2019 non venga ancora inserito e studiato nei libri di letteratura italiana. Se fossi professore il primo giorno di scuola scriverei sulla lavagna "E prendere a pugni un uomo, solo perché è stato un po' scortese/ Sapendo che quel che brucia non son le offese" e inizierei a domandare a tappeto chi ha scritto questo verso e di che canzone si parla: a quelli che non lo sanno distribuirei i fogli per il cambio di classe. Il Battisti più sublime, il titolo più azzeccato per un pezzo immortale che sarà anche lento, ma godi - cazzo se godi - ascoltandolo.
Io vorrei...non vorrei...ma se vuoi: quante volte vi siete chiesti com'è possibile che in una giornata di sole basti una stronzata per distruggerla? Mogol l'aveva capito da tempo e con "come può uno scoglio arginare il mare" era entrato nel mito assoluto, rassicurando chiunque che le piccole cose, se trattate da piccole, riusciamo a superarle agevolmente. "Eh mA bAttIstI nOn pARLaVa dEI pROBlemi di GG, NoN affRONTa lE tEMAticHE GIOVaniLi" Ma chissenefrega! Quando mi scriverete pezzi che parlano di discese ardite, di risalite, di cielo aperto e di deserto potrete forse esser presi in considerazione.
Con il nastro rosa: sono anni che ce lo vedo Battisti mentre rincorre le libellule in un prato e casca proprio mentre un suo amico, il più greve, il più sboccato gli fa una battuta sconcia a doppiosenso (alla De Sica o alla Enzo Salvi) e lui invece che ridere ti sforna un "chissà chi sei" "chissà che sarà di noi/ lo scopriremo solo vivendo" inaugurando un modo di dire che farà storia. Della serie: non fai ridere neanche al maiale, ma perchè continuo a uscire con te? poi dici perchè non ti guardano mai le donne? Ma falla finita! "Ok Lucio, scherzavo".
Pensieri e parole: che ne sai di un bambino che rubava? e del sole che trafigge i soli? e di un campo di grano. Il Battisti più incazzato e sospettoso di tutti i tempi inizia questo pezzo con una raffica di domande che non ti farebbe neanche l'esaminatore esterno alla maturità, quello famoso che viene nella tua scuola per far bocciare anche i bidelli. Il ritmo è più parlato che cantato, ma Lucio continua a farti altre domande a bruciapelo peggio degli interrogatori di Montalbano mentre in sottofondo furoreggia il secondo controcanto più famoso della storia dopo "Osanna eh" della domenica mattina in chiesa. Che ne sai di un viaggio in Inghilterra, eh? CHE NE SAI EH? In confronto al pranzo di Natale con nonni e zii mi sento meno osservato.
Una donna per amico: l'ultimo Battisti, quello spensierato che ti racconta con nonchalance una trombamicizia vera e propria. "a turno ci dobbiamo consolare" prima di "e tu amica cara mi consoli" dove l'immaginazione è inutile. E mentre sei lì a riascoltare parole come "menagramo" che non udivi da quando era Mago Merlino ne "La spada nella roccia" a pronunciarle, ti viene di ballettare perchè in sottofondo c'è della dance che riuscì nel 1978 a contagiare anche Lucio. D'altronde il suo mestiere era vivere la vita, che sia di tutti i giorni o sconosciuta.
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