lunedì 25 gennaio 2016
Dieci anni di Berlino - parte uno
Sono passati ormai dieci anni da quell'estate fantastica, da quei 30 giorni che noi ragazzi degli anni '90 non dimenticheremo mai, da quel giugno-luglio, da quel susseguirsi di partite, di vittorie, di tensioni, di sudore, di emozioni, di esultanze.
Insomma, sono passati 10 anni dall'estate dei Mondiali.
Sì, avete letto bene, Mondiali con la "m" maiuscola perchè sono gli unici, gli indimenticabili, i veri mondiali. Sono i mondiali che chiunque sia nato negli anni '90 non dimenticherà mai e che si ricorderà di ogni piccolo particolare.
Il motivo è semplice e banale: li abbiamo vinti noi.
Una persona distante dallo sport o più precisamente dal gioco del calcio può ritenere questa vittoria insignificante, da poter rifare, una tra tante.
Nel gioco del calcio purtroppo (o menomale) non è così. Nel gioco del calcio un mondiale è per sempre, tanto più se vivi in Italia.
Nelle altre nazioni possiamo vedere i tifosi di ogni squadra esaltarsi per le avventure della propria squadra di club che ottiene successi saltuari, ma li ottiene.
In Italia purtroppo oltre ai tifosi delle tre sorelle principali (le famose maglie a strisce) le soddisfazioni per le altre squadre e per i rispettivi tifosi sono sempre meno: logico aspettarsi qualche soddisfazioni dalla nazionale che raggruppa anche qualche giocatore dei club minori, visto da molti come l'uomo semplice che ha raggiunto grandi risultati.
Patriottismo a parte, 10 anni fa l'Italia calcistica si apprestava a vivere un mondiale che doveva essere una vendetta dello smacco subito quattro anni prima in Corea.
Non ci fu però neanche il tempo di iniziare ed ecco subito un altro smacco.
Scoppia lo scandalo Calciopoli dove quattro società (Milan, Lazio, Juventus e Fiorentina) sono direttamente coinvolte nel tantativo di truccare le gare di serie A grazie a prove più o meno esplicite che da maggio in poi verranno allo scoperto.
Dopo ventisei anni ecco un altro scandalo sportivo di enormi dimensioni e proprio a ridosso di un Mondiale, unico momento in cui le fazioni divise in Serie A dovrebbero riunirsi.
Le risposte che giunsero dai vari tifosi furono quelle di non credere più (tanti momentamente, alcuni definitivamente) nel gioco più bello del mondo dopo che erano stati traditi per la seconda volta.
Si divise la schiera in chi totalmente abbandonò quello sport e chi decise di seguire solamente la nazionale, guardare il calcio internazionale, cercando aria nuova, facce nuove, voglia di cambiare aria e di distaccarsi da Moggi, Galliani, Giraudo, Bettega, Della Valle, Lotito, Berlusconi e i padroni del calcio in quel torrido inizio di estate.
Noi piccole canaglie nate a ridosso di Mani Pulite e con un'estate totalmente vuota davanti (fortunatamente i libri delle vacanze di medie ed elementari erano molto leggeri...) decidemmo di optare per la seconda strada, quella meno diplomatica, quella di affidarsi ai sogni azzurri: d'altronde non poteva esserci diplomazia in ragazzi dai 10 ai 16 anni.
Iniziammo così a sfogliare riviste sportive o di televisione dove venivano programmate le partite di questo campionato del mondo, per la prima volta non trasmesso esclusivamente dalla Rai; Sky infatti aveva mosso la sua imponente macchina organizzativa e si era assicurato tutte le gare rispetto alla prima televisione nazionale che poteva contare solo su una gara al giorno.
Alla radio impazzavano hit che al momento potevano apparire stupide ed estemporanee, ma che si ricordano a memoria anche dopo 10 anni.
Ligabue a settembre vincerà il Festivalbar con Happy Hour che intanto, in piena estate, strombazzava nelle pubblicità della Vodafone con Muccino e la Chiatti che viaggiavano sul retro di quel furgone, sicuri che gli sarebbe bastata la promozione "00 Summer" per arrivare a settembre.
Mediaworld credeva così poco negli azzurri che avrebbe rimborsato il televisore comprato prima dei mondiali se la nazionale avesse vinto la Coppa del Mondo.
Nessuno ci sperava e nemmeno un giornale come la Nazione ci inseriva tra le squadre favoritissime dato che poneva davanti a noi Brasile, Argentina, Germania, Inghilterra, Francia e Spagna.
Napolitano era appena stato eletto come undicesimo presidente della Repubblica e a guardarlo oggi sembra invecchiato di altri vent'anni; al potere si era appena insediato il secondo governo Prodi che abbracciava una schiera così variegata di idee politiche che riuscì a malapena a durare per un anno e mezzo prima di spegnersi ad inizio 2008.
I telefonini e le vallette di Stefano Ricucci indirizzavano l'Italia verso un mondo che degenererà in breve tempo mentre chi si voleva divertire il martedì sera si piazzava su Italia Uno e poteva godersi il Festivalbar, l'unica trasmissione musicale che abbracciava grandi e piccini.
I più attempati potevano trovare soddisfazioni nella travolgente "Notte di mezza estate" cantata dal duo Bennato-Britti, da un Ivano Fossati che ritornava ai fasti del passato con "Ho sognato una strada" oppure toccare lo zenith di quell'estate musicale con la Nannini che coglieva una doppietta con i singoli "Io" e soprattutto quel "Sei nell'anima" che già da gennaio permetteva alla cantante di Siena di toccare posizioni che non vedeva da parecchi anni.
I più giovani scoprivano gli Zero Assoluto che con "Sei parte di me" e "Svegliarsi la mattina" riempivano le pagine dei diari delle adolescenti insieme a quei Finley che ci assicuravano che "Diventerai una star" mangiando un Kinder Maxi.
Tanti giovani si abbuffarono quindi in quell'estate, sperando di diventare qualcuno, ma aumentarono solamente un po' di più il loro peso.
Jovanotti ci obbligava a "Falla girare", ma noi ragazzi del 1994 ancora non capivamo di cosa parlasse; Mondomarcio cantava "Dentro una scatola" e considerando la figura che ha fatto, sarebbe stato meglio se ci fosse rimasto; "Malo" di Bebe era usatissima in qualsiasi trasmissione impegnativa come "Studio Aperto" mentre le Scissor Sister ci facevano ballare assicurandoci che "I don't feel like dancing".
Un mostro sacro come Cremonini uscì con "Le tue parole fanno male" strappando critiche e applausi mentre chi otteneva i consensi dalle spiagge di tutto il mondo era quel genio di Bob Sinclair che con "World Hold On" iniziava a martellare i coglioni con motivetti ripetitivi che, se dio vole, erano comunque più accettabili di "A far l'amore comincia tu".
Quella gran gnocca di Rihanna chiamava un "Sos" e si gettavano in migliaia per aiutarla, mentre i più pigri rimanevano tra "Nuvole e lenzuola" grazie ai Negramaro che stavano ripetendo il successo di "Estate" dell'anno precedente.
Al cinema ecco il capostipite "Notte prima degli esami" che ripercorreva gli esami di maturità del 1989 del professor Martinelli e degli alunni Cristiana Capotondi e Nicolas Vaporidis che, questi ultimi due, per un'estate diventarono il sogno erotico di
milioni di ragazzi e ragazze adolescenti così come "L'estate del mio primo bacio" si faceva portatore di speranze per i giovani italiani.
"Il codice da Vinci" ci iniziava a far appassionare dei libri di Dan Brown mentre riscoprivamo i cartoni come "L'era glaciale 2" o "Madagascar".
Il caldo ci faceva però iniziare ad uscire dai luoghi chiusi come le sale cinematografiche e a buttarci all'aperto, alla ricerca del divertimento e anche del riposo.
Era il 10 giugno e le scuole chiudevano.
Io finivo la prima media, ma non mi sarei mai immaginato che estate mi avrebbe aspettato.
Intanto qualcuno ci stava assicurando che "Siamo una squadra fortissimi".
(alla prossima puntata..)
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