giovedì 3 ottobre 2019

Estate 2019, ovvero:

-Irama che fa l'arrogante, ma poi prende gli schiaffi anche da quelli del 2005

-J Ax che se scende di livello di questo passo il prossimo anno gira il video al Venere a Bibbona dopo pranzo

- Benji e Fede si domandano dove e quando: credo affanculo e subito
 

- Giusy Ferreri che si ubriaca fradicia al Safari e poi <tra il cielo e la savana/tutto girava> così 
<Jambo-uana> lo fai al pronto soccorso
 

 - Baby K: la musica, la playa, l'estate e la festa solo se non hai da fare un tubo sennò caldo, aria condizionata col raffreddore, le zanzare, gli esami e le repliche del '41 sul 5 (che va bene tutto, ma se mi ritirate fori tipo "Carabinieri" stacco l'antenna)
 

- Rovazzi se non avessi un cazzo di problemi come te altro che insalatina per restare leggeri
 

- Elodie se ti svegli sudata e incollata al parquet controlla un po' con chi esci la sera
 

-Menomale Maradona e Pelé non giocano oggi sennò l'avrebbe comprati la Juve e via servizi di SportMediaset stile "Guardate quanta roba riesce a sniffare Diego in venti secondi"
 

- Coez che va al mare anche se non è bello, neanche avesse solo du giorni di ferie in tutto l'anno
 

- Corrompere l'Amoroso per fargli cambiare il ritornello in "Porco juventino"
 

- Gazzelle che se non ti va la Polinesia vai in piscina al Don Carlos, fenomeno!
 

- Il culo di Elettra Lamborghini che suona le fanfare (zanzarazazanzan)
 

- Fred De Palma che <si illuminava> neanche lavorasse all'Enel
 

- CAAAAALIPPSSSO

Guida alle canzoni di Battisti su Spotify



7.40: a quell'ora o ho un esame oppure dormo, ma comunque quando sono sveglio non ho la testa per pensare alla chiave sulla finestra, al traffico lento, a fare le valigie, a prendere il treno o a stare lì a rimuginare se lei mi pensa o meno. Molto più facile aspettare un'ora e dieci come fa lui, dormire un po' di più e prendere un aereo alle 8.50 perchè già nel 1969 Trenitalia non era affidabile.

Il tempo di morire: lei non lo caga di striscio e lui impenna con la motocicletta per farsi vedere, con un'autostima alla John Travolta in "Grease". Il pezzo è storico, ma è anche un lamento continuo che arriva in fondo facendo più patire che gioire l'ascoltatore. O almeno me.

La canzone del sole: chi fa un falò e porta la chitarra, ma non suona questa canzone viene cignato sul luogo prima da Mogol (che avrà anche 80 anni passati, ma se s'incazza son guai) e poi da me. Non si può non cantare uno dei pezzi mitologici della canzone italiana urlando come forsennati OH MARE MARE NEROOOO oppure cercando di capire, come me a dodici anni, perchè "ferma, ti prego, la mano". Col tempo capisci Battisti, capisci che quella con le bionde trecce doveva essere una grande gnocca e che per lei le biciclette l'avresti abbandonate anche te, anche se tu avessi avuto quelle di Bartali.

Dieci ragazze: fosse uscita una decina d'anni fa sarebbe stata l'inno di Berlusconi e attaccata da una cinquantina di associazioni femministe, ma fortunatamente ha 50 anni questo pezzo travolgente che ti porta a dimenarsi per Battisti, indicando col dito ogni volta nel pezzo "uuuuna la voglio perchèèè" come quando canti YMCA. Il contenuto del pezzo veniva riassunto dalla mi nonna quando avevo 5-6 anni quando mi diceva "Ma quante fidanzate hai? Una al mare e una a casa?". Ora son single anche in montagna.

Un'avventura: sarà che è stato più volte riadattato per i cori da stadio quindi - modificata - la sanno in tanti, ma sapere che questo pezzo non arrivò neanche in finale a Sanremo 1969 fa ancora stupire. Obbligatorio travolgere e urlare nell'orecchio di chi ti sta accanto al pezzo "INNAMORAAATOOO". Ancor più incredibile è constatare come musicalmente sia ancora attuale.

Acqua azzurra, acqua chiara: l'attacco ti carica a molla poi Lucio abbassa i toni, ma senti che è solo per un momento perchè anche lui muore dalla voglia di urlare quel ritornello che mi stupisco come dopo quasi 40 anni di pubblicità e tv commerciali nessuno abbia ancora utilizzato come slogan di qualsiasi acqua minerale. E abbiamo avuto anche l'uccellino di Del Piero eh...

E penso a te: uno dei Battisti più raffinati, più pacati e soprattutto più innamorati di sempre, descrive una relazione di un'altra epoca. Oggi è incredibile come tutto questo venga riassunto dai messaggi di whatsapp, dagli audio e dalle storie di Instagram: sicuramente abbiamo guadagnato in velocità, forse abbiamo perso anche qualche sentimento, ma non c'è da vergognarsi se ci si emoziona nell'inciso finale del "papapappapà".

I giardini di marzo: forse una delle più significative e delle più emblematiche. Il carretto coi gelati, i soldi al 21 del mese finiti, i ragazzi che all'uscita di scuola -solo davanti a quella di Battisti - vendevano i libri, poi un amore muto via telefono per poi finire con le domande più famose della canzone italiana "Che anno è? Che giorno è?" prima di un elenco di cieli immensi, fiumi azzurri, praterie, colline, universi e mamma mia mi fermo sennò mi incazzo dato che Battisti non ha vinto un Nobel per la letteratura.

Fiori rosa, fiori di pesco: ecco il Battisti impazzito, quello che parte strillando fiori a caso e annunciando che "Stasera esco(rt)" come se fosse arrivata tutta d'un tratto la maggiore età. Credeva di volare, credeva tante cose, chiede di stringere le mani, chiede conferme, degenera e alla fine si scusa dopo esseri sgolato "DIMMI CHE E' VEROOO" e te rimani lì senza aver capito cosa volesse veramente in questa canzone, conscio comunque di aver ascoltato un pezzo dall'arrangiamento superbo.

29 settembre: il penultimo giorno di settembre ti tradisco, faccio di tutto con la mia amante, ci sto da Dio, poi mi rialzo il 30, vedo che mi ha lasciato solo (il primo trombamici-pezzo della storia) e allora ti richiamo, ridendo, perchè oggi devo consumare con la vera ragazza. Leggermente materiale questo Battisti, leggermente.

Il mio canto libero: "in un mondo che/non ci vuole più/ ora c'è Calabria/non Cafu". Potrebbe essere questo il canto libero di un milanista, ma Battisti era della Lazio e questo pezzo non ha riferimenti calcistici - ci mancherebbe altro. Ha la particolarità che all'inizio tra una parola e l'altra passa un quarto d'ora, ma il coro che si alza nel finale ha fatto storia, venendo paragonato a quello conclusivo di Hey Jude.

Mi ritorni in mente: le corna più spudorate della storia con una lei ingenua come non mai che va a chiedere il nome dell'amico al fidanzato. Sarà che al tempo senza social non potevi conoscere gente diversamente, ma bimba, c'è modo e modo... Poi certo che lui si sfava; e fa anche bene a comporre una canzone che gli farà guadagnare miliardi. Perchè gli ritornerai anche in mente, ma con i soldi che ha ora altro che "Dieci ragazze per me".

Emozioni: io mi chiedo ancora come questo testo nel 2019 non venga ancora inserito e studiato nei libri di letteratura italiana. Se fossi professore il primo giorno di scuola scriverei sulla lavagna "E prendere a pugni un uomo, solo perché è stato un po' scortese/ Sapendo che quel che brucia non son le offese" e inizierei a domandare a tappeto chi ha scritto questo verso e di che canzone si parla: a quelli che non lo sanno distribuirei i fogli per il cambio di classe. Il Battisti più sublime, il titolo più azzeccato per un pezzo immortale che sarà anche lento, ma godi - cazzo se godi - ascoltandolo.

Io vorrei...non vorrei...ma se vuoi: quante volte vi siete chiesti com'è possibile che in una giornata di sole basti una stronzata per distruggerla? Mogol l'aveva capito da tempo e con "come può uno scoglio arginare il mare" era entrato nel mito assoluto, rassicurando chiunque che le piccole cose, se trattate da piccole, riusciamo a superarle agevolmente. "Eh mA bAttIstI nOn pARLaVa dEI pROBlemi di GG, NoN affRONTa lE tEMAticHE GIOVaniLi" Ma chissenefrega! Quando mi scriverete pezzi che parlano di discese ardite, di risalite, di cielo aperto e di deserto potrete forse esser presi in considerazione.

Con il nastro rosa: sono anni che ce lo vedo Battisti mentre rincorre le libellule in un prato e casca proprio mentre un suo amico, il più greve, il più sboccato gli fa una battuta sconcia a doppiosenso (alla De Sica o alla Enzo Salvi) e lui invece che ridere ti sforna un "chissà chi sei" "chissà che sarà di noi/ lo scopriremo solo vivendo" inaugurando un modo di dire che farà storia. Della serie: non fai ridere neanche al maiale, ma perchè continuo a uscire con te? poi dici perchè non ti guardano mai le donne? Ma falla finita! "Ok Lucio, scherzavo".

Pensieri e parole: che ne sai di un bambino che rubava? e del sole che trafigge i soli? e di un campo di grano. Il Battisti più incazzato e sospettoso di tutti i tempi inizia questo pezzo con una raffica di domande che non ti farebbe neanche l'esaminatore esterno alla maturità, quello famoso che viene nella tua scuola per far bocciare anche i bidelli. Il ritmo è più parlato che cantato, ma Lucio continua a farti altre domande a bruciapelo peggio degli interrogatori di Montalbano mentre in sottofondo furoreggia il secondo controcanto più famoso della storia dopo "Osanna eh" della domenica mattina in chiesa. Che ne sai di un viaggio in Inghilterra, eh? CHE NE SAI EH? In confronto al pranzo di Natale con nonni e zii mi sento meno osservato.

Una donna per amico: l'ultimo Battisti, quello spensierato che ti racconta con nonchalance una trombamicizia vera e propria. "a turno ci dobbiamo consolare" prima di "e tu amica cara mi consoli" dove l'immaginazione è inutile. E mentre sei lì a riascoltare parole come "menagramo" che non udivi da quando era Mago Merlino ne "La spada nella roccia" a pronunciarle, ti viene di ballettare perchè in sottofondo c'è della dance che riuscì nel 1978 a contagiare anche Lucio. D'altronde il suo mestiere era vivere la vita, che sia di tutti i giorni o sconosciuta.

lunedì 19 novembre 2018

Estate 2018

Estate 2018 ovvero:
- Elodie in camicia mezza spuppata che fa la maiala davanti a un Michele Bravi che pare non apprezzare
- Luca Carboni che fa una grande festa ma non invita
- La Pausini che dice quelle trentanove volte E STA TE giustificando la fuga di Marco col treno delle 7.30
- Giusy Ferreri che afferma di volere andare altrove, ma, dato che non importava quando e dove, finisce anche lei in piscina al Don Carlos
- Le Vibrazioni che ripropongono una canzone bella dopo 15 anni, ma sono rimasti al periodo perchè si passano ancora i video con bluetooth e infrarossi indossando la cintura di Baci e Abbracci
- Tommaso Paradiso dei Thegiornalisti che spera di avere qualcosa in cambio dalla ragazza che aspetta due ore sotto casa, sperando che non solo la felicità sia puttana
- La Bertè su una bicicletta/triciclo che pare un incrocio tra Saw l'Enigmista e Don Matteo
- Annalisa che dice da aprile Bye Bye, ma non si è ancora levata di culo
- la canzone di Baby K passabile solo perchè Vodafone ti regala 30 giga
- Irama che se ne esce con la canzone con il titolo peggiore data la Lega al governo
- Benji e Fede che fanno una canzone davvero davvero davvero davvero davvero da pischelli
- i bambini della canzone di Cremonini che fanno dei versi neanche se lo fossero fumato il kashmir
- VERETU VERETU VERETU VERETU VERETU VERETU

SABATO D'OTTOBRE

Ed è il sabato d'ottobre, il più triste dell'anno perchè ti accorgi che i pantaloni corti e le maglie smanicate sono di troppo e che fissare in un posto all'aperto può essere rischioso.
Ed è sabato d'ottobre con la coperta sul divano a guardare un film o la serie A perchè ora c'è sempre. Sia la serie A che la copertina.

Ed è sabato d'ottobre con la pioggia quando non sai se tirare fuori il piumino, il cappotto oppure niente, rimanendo lì, a camminare con gli occhiali bagnati perchè cade quella pioggerellina sega oppure sgrondano gli alberi proprio mentre ci passi sotto.
Ed è sabato d'ottobre quando vedi gli stabilimenti balneari chiusi, la gente non si mette più a sedere sulla spiaggia perchè ormai la sabbia nelle scarpe è di troppo.
Ed è sabato d'ottobre quando esci da scuola e capisci che il weekend è sempre più corto così come lo saranno a breve le giornate.

Ed è sabato d'ottobre quando ti assale la malinconia con il tempo che fa di tutto per peggiorartela.
E è sabato d'ottobre quando lavori e per te è un giorno come un altro, solo che c'è più gente a giro, quella più maleducata.
Ed è sabato d'ottobre con la formazione di Fantacalcio da inviare, le applicazioni sul calcio da aprire e chiudere insistentemente e le bestemmie da lanciare.
Ed è sabato d'ottobre al campo sportivo a vedere l'amico o il ragazzo che si fa buttare fuori, che ti segna la rete allo scadere senza dedicartela o che se ne sta tutta la partita in panchina.

Ed è sabato d'ottobre quando sei uno studente universitario e lunedì hai un esame, ma chi cazzo te lo fa fare di metterti sui libri se apri quelle maledette stories?
Ed è sabato d'ottobre quando la tua vita è un grosso punto interrogativo e i buoni propositi di settembre stanno via via scemando.
Ed è sabato d'ottobre quando l'estate è ormai un ricordo e il Natale è sempre troppo lontano.

NOVEMBRE

Se mi chiedessero di descrivere il mese di novembre userei un grigiastro parecchio brutto. Lo descriverei con le foglie accatastate agli angoli delle strade che con la pioggia diventano uno schifio oppure con un ombrello aperto e chiuso a intermittenza, portato via dal vento. Quel vento che ti penetra gelido sotto il bavero e con il suo freddo ti fa svegliare, ti fa capire che forse non tutto è andcora perso, che puoi ancora finire l'anno in bellezza, ma che purtroppo devi deciderlo te.

E te magari sei ancora rintontito da un amore volato via, da una storia veloce come quelle di instagram in cui non hai fatto in tempo a fermarla e a screenshottarla che non te la ritrovi più fra le mani e ti senti perso, forse colpevole e capace di piangerti addosso. Forse perchè proprio su quella storia non ti ci dovevi proprio fermare o forse perchè dopo anni hai perso tante di quelle sicurezze che hai paura di sbagliare e di prendere una decisione dato che probabilmente non sai più quello che vuoi.

Novembre non ti da tempo di pensare perchè gli impegni presi quando faceva ancora caldo ora devono essere realizzati per forza; lo spartiacque dettato dal ponte di Halloween è ormai superato e devi rimboccarti le maniche, se non è troppo freddo.
Troppo freddo per le sveglie all'alba con le coperte che ti salutano tristemente, il cappotto col cappello e con la sciarpa, quel libro da aprire più freddo della temperatura fuori ma sicuramente meno di quella ragazza insensibile che pretende di essere compresa.
La cioccolata calda di novembre inizia ad avere un bel sapore se sai con chi prenderla
Novembre fa spesso cadere le foglie come le speranze: purtroppo è messo alla fine dell'anno, ma non è l'ultimo mese proprio a significare che un filo di speranza, anche quando tutto sembra perso, c'è sempre.

sabato 31 marzo 2018

Quella nostra stupida estate

"sei la nazionale / del 2006" suonano in questi giorni i Thegiornalisti , forse il gruppo italiano più in voga del momento.

Tutti cantano questi versi, dai cinquantenni che mettono sul 266 del digitale terrestre per vedere e sentire RadioZetaItaliana ai dodicenni che la fanno rimpallare nelle loro storie su instagram o sui loro telefoni mentre sono a giro.
 In questi due versi però c'è da domandarsi cosa abbia significato per Tommaso Paradiso paragonare una donna alla nazionale del 2006. Come si possono accostare le caratteristiche di una donna a quelle di una squadra che riuscì a vincere il Mondiale?

Sicuramente quella donna è sensazionale come fu quel mese di giugno/luglio in cui in meno di 30 giorni avemmo tutto e subito: il primo mondiale goduto intensamente, l'Italia che viaggia, tutto che ci va bene e taaac la coppa.


Non c'era ancora Facebook per indignarsi nè Instagram per le storie, neanche le orecchie a cagnolino su Snapchat e il termine fashion blogger sembrava più una malattia che una professione. La politica vacillava meno di adesso anche se il governo Prodi insediatosi quell'anno avrà vita breve

Nel mondo del calcio al posto di personaggi discutibili come Higuain, Donnarumma, Icardi o Balotelli c'erano esponenti del calibro di Del Piero, Maldini, Zanetti e la mancanza del Fantacalcio (o comunque la sua diffusione non ancora capillare) permetteva sempre di tifare per la propria squadra del cuore.
Certo, Calciopoli ci aveva allontanato dal seguire la serie A e per capire l'importanza che veniva dato a questo scandalo basti pensare che il nome di Luciano Moggi superava quello di Aida Yespica ed Elisabetta Canalis anche in programmi di alta cultura come Lucignolo.
Sta di fatto che quella ragazza di Tommaso Paradiso oltre ad essere sensazionale è senza dubbio anche inaspettata perchè quella nazionale di Lippi era tutto fuorchè favorita: Brasile, Argentina, Francia, Inghilterra, Spagna, Germania erano sicuramente più accreditate di noi e l'interesse verso quella competizione salì gara dopo gara.

Non deve essere necessariamente bella perchè quelle gare del mondiale non furono belle per la maggior parte, bensì in lei dovrà essere in grado di colpire quando meno ci si aspetta, come Grosso con la rete alla Germania o con il rigore in finale con la Francia.
Probabilmente è anche incredula come lo stesso Grosso quando più che urlare alla Tardelli urla a tutto il mondo che non ci crede nemmeno lui, figurarsi noi.
Un pizzico di follia questa ragazza deve puro averlo per assomigliare alla pazza gomitata di De Rossi contro gli Usa o a quella di Inzaghi che preferisce circumnavigarsi il portiere invece che passarla a Barone.

La fortuna in lei non dovrà mancare come quella sfacciata di Lippi nel ricevere il rigore decisivo al minuto 95' contro l'Australia o in quella di trovare al posto dell'immortale Nesta un Materazzi che ti segna due gol fondamentali, diventando uno degli uomini più decisivi di tutto il torneo.
Deve dare anche sicurezza come quel 3-0 tondo tondo come l'Ucraina e mostrare spensieratezza come le canzoni di quell'estate, un'estate che dal punto di vista musicale mostrò di tutto. Ligabue rintronava nelle radio e in tv con Happy Hour grazie alla Chiatti e Muccino che salivano sul camion nella pubblicità della Vodafone mentre quelli che al giorno d'oggi tengono Coez alla radio facendo i trasgressivi, quell'anno nel lettore cd portatile tenevano i cd di Avril Lavigne con "Wake up" oppure gli Zero Assoluto e il loro TUTURUTURUTUTTTU di "Svegliarsi la mattina".
I più raffinati potevano godersi una delle migliori Nannini con "Sei nell'anima" oppure l'inedita accoppiata Bennato-Britti che faceva vedere a tutto il mondo come si sapeva suonare la chitarra in "Notte di mezza estate".

In quell'estate però se ti volevi far sentire veramente figo di fronte alle bimbette in campeggio o sulla spiaggia dovevi intonare di prepotenza (il termine "d'ignoranza" non esisteva ancora) PO PO PO PO POOOOO unendo alla bocca spalancata anche alcuni gesti inconsulti delle braccia e delle mani prima o dopo aver conquistato le straniere al suono celestiale di "Siamo una squadra fortissimi" in cui dimostravi ( e qualcuno dimostra ancora tutt'oggi) la piena conoscenza della grammatica italiana.

Nonostante tutto comunque questa ragazza che i Thegiornalisti ci stanno imparando a far conoscere è e sarà senza dubbio inimitabile ed irripetibile.
Irripetibile come Pirlo che riesce a non colpire nessuno in mezzo all'area contro il Ghana ed infilare il gol oppure come Zaccardo che se ci provasse 1000 volte non se la butterebbe mai più in porta in quel modo.

Irripetibile come la disperazione di Simone Barone che si attende il passaggio da Inzaghi o irripetibile come le nostre bestemmie quando ci fischiano un inesistente rigore per il tuffo di Malouda e Zidane ce lo realizza sul viso col cucchiaio. Inimitabile come il sinistro di Grosso che in vita sua non gli capiterà mai più di segnare una rete così assurda, ma neanche a un fantasista come Del Piero che un colpo dall'alto al basso su assist di tacco di Gilardino non l'avrebbe giocato neanche al Fantacalcio.

Poi alla fine probabilmente questa ragazza dovrà anche cedere come Zidane di fronte al petto di Materazzi, come Trezeguet di fronte alla traversa e come Barthez di fronte all'ultimo rigore di Fabio Grosso e a quella coppa che 24 anni dopo ci si meritava ampiamente. Quindi quando costei ci concederà alla fine quel bellissimo e pesante bacio ci sentiremo in dovere di alzare gli occhi al cielo per vedere se, dodici anni dopo, sarà comunque azzurro come quello di Berlino in quella calda estate.

"lo sai che ho vinto il Mondiale
da quando ci sei
sei la nazionale
del 2006"

Mai parole furono più pesanti...

(ma quando dicono "la Corea del Nord non potrà fermare tutto questo" si riferiscono all'arbitro Moreno nel 2002 o a Pak Doo-Ik nel 1966?)

lunedì 4 dicembre 2017

Dicembre universitario

DICEMBRE UNIVERSITARIO
L'ultimo mese dell'anno vissuto all'università è un susseguirsi di impegni, scadenze ed ansie a non finire.

-In primis c'è da pensare all'abbonamento del treno
<Scusa ma quanti corsi abbiamo ancora da seguire?>
<Due>
<Mancano quindi 6 lezioni per corso distribuite in due settimane no? Quindi due abbonamenti settimanali e risparmio!>
<Eh mai il prof ha perso alcune ore e vuole recuperare verso il diciann..>
<ME LO LECCA!>
<Ok, fammi due settimanali anche per me>

-L'impegno numero 2, ma forse più importante del primo, è l'albero
<Oh allora mamma l'albero quando si fa?>
<Porta giù la roba dalla soffitta verso il 3, si monta il 5, e si fa da tradizione l'8 o il 9. Ah è domenica il 9? Allora si fa il 10!>
<Scusa e quando tu vorresti disfarlo?>
<Per Befana, no!>
<NEMMENO PER UN MESE CI SI TIENE? Ah no, allora lo fo il 30 novembre>
(Che poi con il diffondersi dell'abete finto non sembra neanche più Natale senza l'odore dell'albero, ma subito arriva la fenomena ambientalista con: <Non si disboscano le foreste!1!1! Eppppoi fanno certi alberi finti talmente beeelli che sembrano ver..> <NO! NON SONO UGUALI, COGLIONA! La prossima volta ti compro un finto iphone, ma talmente fatto bene che sembra vero. Poi chiamamici con quello eh, spendi anche meno di promozione...>

-Il problema dei regali non va minimizzato
<Se mi regalano la solita sciarpa grigio topo triste come la De Filippi la fischio sotto l'albero e non chiamo neanche per ringraziare del regalo>

<Oddio che bellini questi 23 paia di calzini col colore che varia dal nero, al nero scuro, al nero chiaro>

<Nooo ma il panettone è proprio quello che fa per me dato che sono 30 anni che sai che mangio solo il pandoro>

<Vai brava nonna, fammi i soldi che mi ci compro quello che mi pare. No oh, dammeli a me senno MI MADRE li fa sparire e li ritrovo sottoforma di mutande rosse e pigiami>

<Quella bottiglia di spumante col panettone era scadente, però gliel'ho regalata perchè quella scatola FA FIGURA>

<Maremma che caaaate di gioini che c'hanno messo quest'anno sul giornalino dei regali dell'Ipercoop, un c'è neanche più Acchiappa la Talpa, l'allegro Chirurgo o quelle bomboniere di cristallo che non l'avrei regalate neanche per fare uno spregio>

<Che vorrebbe dire che mi hai comprato il calendario dell'avvento senza cioccolatini dentro? Guarda che Gesù s'offende per questo sgarbo e quest'anno non nasce, eh!>

<Oddio, se mi regalano gli shampi (proprio scritto così) e il bagnoschiuma io lo intenderei come un "Lavati". Ihihihihi> <FARESTI BENE, SUDICIA!>

<Senza biglietto il regalo è brutto>
<Ecco il regalo; col biglietto vengono 3€ in più>
<Ma anche AUGURI scritto A LAPIS sul sacchetto mi va più che bene>

<Oh, i regali non si apronon fino a Natale eh>
<E se c'è roba da mangià? Ciao nini, te aspetta eh...>

-Interessanti sono anche le prospettive di capodanno
<Quest'anno si piglia la casa eh>
<Si, a Monopoli>

<L'anno scorso fu bello passarlo in piazza tutta la notte eh!>
<Sì sì tanto scatarravo io fino a Befana>

<Guarda che a ballare non si va a spendere tanto. 70€ ce le metti anche in una cena...>
<Sì con 3 escort, il maggiordomo e caviale>

- Ma prima ci sono i parziali o gli appelli di dicembre
<Oh,la prof tanto farà la bona a Natale, passano tutti.>
<Sì sì, lo dicesti al su appello anche lo scorso Natale, poi per Pasqua e prima dell'estate. Peccato un abbia fatto l'appello a Ferragosto...>

<Oh bimbi, c'ho un caiccio per la tensione, ho già ricacato tutto il panforte>
<Se ti boccia, sgotti il torrone all'appello di gennaio?>

<Volevo recuperare la lezione il 24 dicembre>
<Guardi prof che al lezione sarete in tre: lei e il bidello>
<E il terzo chi sarebbe?>
<IL BUDELLO DI SU MA>

-Ma la cosa più importante rimane solo e soltanto IL PRESEPE
<Levamelo di terra sennò quando passo l'aspirapolvere le butto tutte giù le statuine>

<Ma Gesù bambino ce l'hai già messo? Ma nasce la notte tra il blablablabla..>
<AVEA FURIA>

<Il laghetto con la carta stagnola è realistico?>
<Sì sì, se lo ambienti a Cernobyl>

<Ma i re magi come si chiamano? Perchè li metti già arrivano il 6? Cosa portano? Chi li guid..>
<Ah, se avessero trovato un rompicazzo come te sulla via per Betlemme, tempo due minuti e giravano il culo verso Sharm el Sheikh>

E alla fine ricordatevi solamente di chiedere al vostro parroco di fiducia
<Oh ma quest'anno per la messa di mezzanotte serve la prevendita? Ah no, si può entrare anche con la lista San Giuseppe? Grazie mille>