Halloween è sempre stata una festa poco considerata nell'immaginario italiano.
Probabilmente quegli spiriti maligni contrastavano troppo con la cattolicissima società italiana e a quella festa dell'ultimo giorno di ottobre andava dato il meno peso possibile.
Resta comunque il fatto che noi ventenni abbiamo sempre amato Halloween sia per non andare a scuola il giorno seguente e sia per un accozzaglia di dolci tutti in una sera come non si vedeva nemmeno a Natale.
Ai bambini è sempre piaciuta perchè potevano addentrarsi nel mondo dell'oscuro, troppo spesso relegato agli adulti.
Da piccolo anch'io attribuivo un peso fondamentale ad Halloween e l'ho spesso considerata la festa più importante dell'anno anche se festa non è lo è mai stata.
Era infatti segnato rosso sul calendario il giorno seguente, Ognissanti, quando per troppi anni ho fatto visite a cinque o sei cimiteri in una giornata per ricordare i parenti defunti.
Sotto sotto festa non lo è mai stato...
Non lo è neanche oggi quando pure i più piccoli non apprezzano più l'ultimo giorno di ottobre, il fantastico 31, limitandosi a scrivere sui social network "Buon Halloween a tutti" (che augurio è?) mentre i più grandi il massimo che riescono a combinare è di andare a ballare.
Da piccolo era incredibile il peso che io riuscissi a dare a questo giorno snobbato da tutti.
La ricerca dei vestiti, del trucco e degli accessori partiva già a metà ottobre e non sempre i negozi erano forniti per soddisfare un bambino di 8-10 anni.
I commessi erano soliti ridermi in faccia quando chiedevo loro del sangue finto o del fondotinta bianco per anticipare, purtroppo, l'epoca di Twilight, ma quando minacciavo loro di uscire dal negozio senza nemmeno comprare una dentiera finta o le corna da diavolo riuscivano spesso a tagliarsi le vene e a darmi del loro sangue pur di vendere qualcosa.
Nel mio immaginario, e in quello che la Disney ed il cinema mi avevano inculcato, tutta la città, grandi e piccini, dovevano intagliare le zucche settimane prima e addobbare le case con festoni neri, viola o arancione, ma ero quasi sempre l'unico a farlo.
Nelle scuole americane i professori non facevano lezione, raccontando la storia della zucca, mentre da noi il ponte di Ognissanti era una scusa per addossarci anche più compiti.
"Me ne frego, è Halloween e non studio" replicai a una prof anni fa prima che un 4 il 3 di novembre mi facesse ricredere...
L'attesa più bella prima del 31 era quella di passare le mie serate ed i miei pomeriggi a guardare senza pietà più o meno tutti i possibili film di Halloween.
Prima che la saga "Halloween" mi rendesse un devoto di John Carpenter, sono due i film che ogni anno ho sempre aspettato ad Hallowen.
Il primo film fu senza dubbio "Hocus Pocus" che raccontava la storia di tre sorelle streghe che dopo secoli venivano risvegliate da due ragazze e un ragazzo con la sola accensione di un cero. La storia, a distanza di anni, pare più banale che mai, ma l'interpretazione di Bette Midler e la canzone "I put a spell on you", riarrangiata per il film, erano un qualcosa di perfetto che difficilmente un film per bambini può riproporre.
L'altra chicca, la migliore, riguarda un pomeriggio di Halloween di una decina di anni fa quando su Piccoli Brividi, al tempo su Fox Kids, trasmisero la puntata de "La maschera maledetta".
Era una storia particolare di una ragazza che, acquistata una maschera in un particolare negozio di Halloween, scopriva a festa finita che ormai non poteva più togliersela dalla testa.
Avevo più o meno 9 anni quando l'amica della protagonista la guardò con aria sconvolta e sentenziò lentalmente "Non posso togliertela, la maschera non ha una fine".
Ci sono persone che sono rimaste traumatizzate da film ben più terrificanti, ma quella frase che mi sorbii solo in casa di mia nonna in quel freddo pomeriggio del 31 ottobre mi fece gelare il sangue.
Il punto più alto di ogni festa sarebbe però stata la serata quando con vari travestimenti io e i miei amici uscivano nel quartiere qui vicino a fare "Dolcetto o scherzetto?" riportando a casa enormi quantità di dolci che facevano felici il dentista mio e quello dei miei amici.
Il punto più alto fu comunque un Halloween di sette o otto anni fa quando suonarono dai miei nonni dei bambini. Nonna, che aveva fatto la consueta scorta di caramelle, era a farsi la doccia e toccò a mio nonno andare ad aprire la porta. Con la consueta tranquillità stava per far scattare il cancello e fare entrare i ragazzi, ma un qualcosa lo fermò.
Uno dei ragazzi mascherati accennò un "GRANDE SIGNORE, FORZA JUVE! SI VEDE CHE ANCHE LEI E' BIANCONERO, EH?".
Fermandosi sulla porta il nonno impiegò un secondo per urlare "CHE COSAAAAA?!!?!", sbattere la porta e tornarsene sul divano.
Dopo alcuni minuti uscì dal bagno la nonna che si incuriosì
"Dario c'era qualcuno alla porta che ha suonato. Chi era?"
"Gentaccia, Grazia. Veramente gentaccia..."
giovedì 29 ottobre 2015
lunedì 12 ottobre 2015
Generazioni di Bibbonesi
Alla fine è solo un campeggio, in una frazione chiusa, zero divertimenti, zero locali, due ritrovi modesti dove la musica è sempre la musica.
Sì, Marina di Bibbona non è cambiata e non cambierà. Rimane sempre il solito posto per vecchi e bambini, il solito campeggio con i soliti vicini, spesso anche pallosi, dove stai un po' stretto.
Non è la Versilia e non ci sono nè i negozi per le mogli nè i locali per gli adolescenti; è solo un posto di riposo.
E cosa ci fanno dei ragazzi in un posto di riposo?
Niente, assolutamente niente. Si chiedono giorno e sera che fare e, se possibilitati, vanno in altri posti a passare le serate.
Però la storia non finisce qui. Ognuno di noi casualmente finisce sempre lì, nella frazione tra la California e Bolgheri, in un luogo che non ha gli orologi, ma solo i tramonti.
Marina di Bibbona per me e per gli altri 200 ragazzi (minimo) della mia generazione non è solamente un posto dove passi le vacanze. Marina di Bibbona è un luogo incontaminato, quasi come se fosse ermeticamente chiuso in una scatola.
Non lo possiamo abbandonare. Quando lo facciamo ci stacchiamo a malincuore, cerchiamo sempre di posticipare il rientro, piangiamo per rimanere una notte in più. Sissignori, quel posto ha qualcosa di magico. Non sappiamo neanche perchè.
Sarà che ci è sempre parso spontaneo e, come si parla italiano automaticamente quando si nasce da genitori italiani, così si apprezza Marina di Bibbona dalla nascita.
Lì abbiamo mosso i primi passi, lì abbiamo preso i primi malannni estivi, le nostre prime punture da insetti, le nostre prime cotte estive quando, già un bacio sulla guancia, voleva dire tantissimo.
Nei nostri album fotografici orgogliosamente diciamo: "Sì, lì eravamo a Bibbona!". A differenza di quei ragazzi che passano la loro infanzia nei bagni di Lido, Viareggio, Forte e co, dove la compagnia quando si è piccoli è riservata solo alla spiaggia, noi campeggiatori siamo di un altro lignaggio.
Fin da piccini i nostri amici li vedevamo 24h su 24, a pranzo, cena e fino a tarda notte. Era un divertimento esasperato aver tutto lì vicino e per così tanto tempo.
Chi cresce nei campeggi solitamente è "allevato" dai nonni, ormai in pensione, che vengono volentieri a badare il nipotino pur di riposarsi al fresco lontano dalle afose città.
Sì, Marina di Bibbona non è cambiata e non cambierà. Rimane sempre il solito posto per vecchi e bambini, il solito campeggio con i soliti vicini, spesso anche pallosi, dove stai un po' stretto.
Non è la Versilia e non ci sono nè i negozi per le mogli nè i locali per gli adolescenti; è solo un posto di riposo.
E cosa ci fanno dei ragazzi in un posto di riposo?
Niente, assolutamente niente. Si chiedono giorno e sera che fare e, se possibilitati, vanno in altri posti a passare le serate.
Però la storia non finisce qui. Ognuno di noi casualmente finisce sempre lì, nella frazione tra la California e Bolgheri, in un luogo che non ha gli orologi, ma solo i tramonti.
Marina di Bibbona per me e per gli altri 200 ragazzi (minimo) della mia generazione non è solamente un posto dove passi le vacanze. Marina di Bibbona è un luogo incontaminato, quasi come se fosse ermeticamente chiuso in una scatola.
Non lo possiamo abbandonare. Quando lo facciamo ci stacchiamo a malincuore, cerchiamo sempre di posticipare il rientro, piangiamo per rimanere una notte in più. Sissignori, quel posto ha qualcosa di magico. Non sappiamo neanche perchè.
Sarà che ci è sempre parso spontaneo e, come si parla italiano automaticamente quando si nasce da genitori italiani, così si apprezza Marina di Bibbona dalla nascita.
Lì abbiamo mosso i primi passi, lì abbiamo preso i primi malannni estivi, le nostre prime punture da insetti, le nostre prime cotte estive quando, già un bacio sulla guancia, voleva dire tantissimo.
Nei nostri album fotografici orgogliosamente diciamo: "Sì, lì eravamo a Bibbona!". A differenza di quei ragazzi che passano la loro infanzia nei bagni di Lido, Viareggio, Forte e co, dove la compagnia quando si è piccoli è riservata solo alla spiaggia, noi campeggiatori siamo di un altro lignaggio.
Fin da piccini i nostri amici li vedevamo 24h su 24, a pranzo, cena e fino a tarda notte. Era un divertimento esasperato aver tutto lì vicino e per così tanto tempo.
Chi cresce nei campeggi solitamente è "allevato" dai nonni, ormai in pensione, che vengono volentieri a badare il nipotino pur di riposarsi al fresco lontano dalle afose città.
martedì 14 luglio 2015
Cos'è l'orrore?
Cos'è l'orrore? E' un qualcosa che fa paura, è un sentimento che ti produce tensionee attimi di shock.
Dal concetto di orrore ci si può dividere in cento e più situazioni caratteristiche.
Cos'è che fa veramente orrore? Può essere di tutto, dalla nonna che ti appare all'improvviso o al mostro che tutti voi avete avuto sotto il letto e che io avevo in cima alle scale di camera mia.
----------
Non era possibile prendere sonno quella notte: l'esame del giorno seguente incombeva.
Si rigirava nel letto sperando di trovare il sonno come se Morfeo lo avesse nascosto in un angolo dell'enorme letto matrimoniale forse un po' troppo eccessivo per Chiara.
In inverno ricerchiamo il caldo per dormire, ma in situazioni come queste il caldo diventa quasi un'afa.
Mancavano solo sei ore alla sveglia, ma il sonno non c'era.
Le viene in mente il vecchio rimedio del leggere prima di addormentarsi e decide di applicarlo.
Cercò a tentoni l'interruttore dell' abat-jour che ciondolava dal comodino e con la luce della piccola lampada afferrò Stephen King sul comodino.
La sera precedente aveva chiuso il libro su una lunghissima pagina dove veniva descritta una città, l'ideale per prendere sonno.
Quella cittadina fantastica descritta da King era un ottimo sonnifero e Chiara stava per addormentarsi quando un rumore metallico giunse dalla cucina.
Non era il momento di alzarsi dal letto e calzare le pantofole per andare a controllare, ma un secondo rumore un po' più debole del precedente aumentò l'interesse nella testa della giovane studentessa.
Via, era il momento di alzarsi: posò il libro sul letto, entrò precisamente nel paio di pantofole e si diresse velocemente verso la cucina.
I soliti coperchi mal posizionati erano nuovamente caduti nell'acquaio e venire fin qua per due attrezzi di metallo pareva essere stata una mossa stupida.
E ora chi lo avrebbe ripreso sonno?
Il neon del lampione del parcheggio che penetrava dalla finestra fece intuire che il rotolante della finestra era stato abbassato male.
Fece per tirarlo giù tramite la cinghia di ciniglia, ma si bloccò e osservò meglio dalla fessura che casualmente era rimasta aperta.
Due persone stavano parlando nel centro del parcheggio gesticolando vivacemente.
Se fosse stato in pieno giorno forse cinque minuti Chiara li avrebbe peersi per farsi i cazzi altrui, ma erano le due, un'ora fin troppo tarda per essere vissuta.
Dal concetto di orrore ci si può dividere in cento e più situazioni caratteristiche.
Cos'è che fa veramente orrore? Può essere di tutto, dalla nonna che ti appare all'improvviso o al mostro che tutti voi avete avuto sotto il letto e che io avevo in cima alle scale di camera mia.
----------
Non era possibile prendere sonno quella notte: l'esame del giorno seguente incombeva.
Si rigirava nel letto sperando di trovare il sonno come se Morfeo lo avesse nascosto in un angolo dell'enorme letto matrimoniale forse un po' troppo eccessivo per Chiara.
In inverno ricerchiamo il caldo per dormire, ma in situazioni come queste il caldo diventa quasi un'afa.
Mancavano solo sei ore alla sveglia, ma il sonno non c'era.
Le viene in mente il vecchio rimedio del leggere prima di addormentarsi e decide di applicarlo.
Cercò a tentoni l'interruttore dell' abat-jour che ciondolava dal comodino e con la luce della piccola lampada afferrò Stephen King sul comodino.
La sera precedente aveva chiuso il libro su una lunghissima pagina dove veniva descritta una città, l'ideale per prendere sonno.
Quella cittadina fantastica descritta da King era un ottimo sonnifero e Chiara stava per addormentarsi quando un rumore metallico giunse dalla cucina.
Non era il momento di alzarsi dal letto e calzare le pantofole per andare a controllare, ma un secondo rumore un po' più debole del precedente aumentò l'interesse nella testa della giovane studentessa.
Via, era il momento di alzarsi: posò il libro sul letto, entrò precisamente nel paio di pantofole e si diresse velocemente verso la cucina.
I soliti coperchi mal posizionati erano nuovamente caduti nell'acquaio e venire fin qua per due attrezzi di metallo pareva essere stata una mossa stupida.
E ora chi lo avrebbe ripreso sonno?
Il neon del lampione del parcheggio che penetrava dalla finestra fece intuire che il rotolante della finestra era stato abbassato male.
Fece per tirarlo giù tramite la cinghia di ciniglia, ma si bloccò e osservò meglio dalla fessura che casualmente era rimasta aperta.
Due persone stavano parlando nel centro del parcheggio gesticolando vivacemente.
Se fosse stato in pieno giorno forse cinque minuti Chiara li avrebbe peersi per farsi i cazzi altrui, ma erano le due, un'ora fin troppo tarda per essere vissuta.
Cosa fa male
Fa male quando ti cercano e allo stesso tempo ti illudono perchè non ti vogliono bene completamente, ma mancavi a loro in quell'istante, gli mancava solo una piccola stronzata di te.
Non credere a quando dicono che "rivediamoci eh" perchè non avverrà mai.
Vota per chi ti vuole vedere il giorno stesso e ha veramente voglia di te.
Fa male anche quando non ti cerca nessuno e cerchi di venire fuori di testa tua, di farti vedere, perchè forse il tuo mondo di anonimato ti sta stretto.
Fanno male i rifiuti, gli appuntamenti presi e disdetti all'ultimo momento per delle scuse inascoltabili.
Fa male il non essere considerato e non torvare nessuna chiamata e nessun messaggio quando ne hai veramente bisogno.
Non credere a quando dicono che "rivediamoci eh" perchè non avverrà mai.
Vota per chi ti vuole vedere il giorno stesso e ha veramente voglia di te.
Fa male anche quando non ti cerca nessuno e cerchi di venire fuori di testa tua, di farti vedere, perchè forse il tuo mondo di anonimato ti sta stretto.
Fanno male i rifiuti, gli appuntamenti presi e disdetti all'ultimo momento per delle scuse inascoltabili.
Fa male il non essere considerato e non torvare nessuna chiamata e nessun messaggio quando ne hai veramente bisogno.
lunedì 13 luglio 2015
Montecatini Terme
Incastonata tra le montagne vicine, a un'ora dal mare e ad una da Firenze, la città termale è stata in passato uno dei centri cardini della Toscana per il soggiorno dei vip e per alcuni eventi di prestigio.
La cura alle terme con le acque è a poco a poco passata in secondo piano a favore dello shopping e delle manifestazioni di vario genere.
Come molte cose italiane però è una città che vive sul passato e sui ricordi. Gli stabilimenti termali, gli alberghi monumentali, ma ormai decaduti, l'antichità mentale e anagrafica di certi esercizi commericali e di molte persone e un comune senso di superiorità fanno del montecatinese un personaggio superbo.
Discriminati dalle città circostanti, siamo chiamati in causa solo per le discoteche, lo shopping costoso e le prostitute. In tutto questo però ci mette molto del suo il termale doc che, con sentimenti di sottomissione,disprezza le città limitrofi, denotando spesso la loro carenza in un campo rispetto a un altro.
Montecatini Terme è una Firenze della provincia di Pistoia, è il centro di maggiore attrativa di un polo chiamato Valdinievole. La spocchia che pervade giornalmente la maggior parte dei montecatinesi è spesso immotivata e si riversa nei mesi estivi in un altro polo d'èlite toscano come la Versilia, più nello specifico Forte dei Marmi e Viareggio.
Lì si sposta nei periodi caldi l'aristocrazia montecatinese (ultimamente anche buona parte della borghesia arricchita...) e quella è lazona dove un montecatinese rinnegato cerca di evitare per non incappare nel puzzo di pottino.
Per chi non è pratico del mestiere il pottino è il montecatinese che si atteggia a superuomo, indossando abiti firmati e bazzicando i locali più di tendenza, con o senza un cospicuo reddito mensile alle spalle.
Il montecatinese pottino è uno sceicco arabo trapiantato in Valdinievole con sempre meno cose da fare, ma con sempre più soldi da spendere.
Partendo da atteggiamenti più semplici, il pottino ha visto raggiungersi ultimamente dal borghese di turno dopo numerosi sacrifici economici di quest'ultimo.
Ecco perchè il pottino ha sempre elevato i suoi standard di viaggio: Viareggio, Sardegna, giro in yacht, isolette sperdute negli oceani e recentemente gli Stati Uniti.
Dato il continuo proliferare di foto negli Usa crediamo che per le successive mete una destinazione sarà sicuramente Venere o Saturno.
Montecatini vista da fuori appere come una grande città data il suo ossimorico contrasto visivo tra il centro e la periferia.
Viene vista come un posto di lusso, con gente ricchissima, locali ultraselettivi, ristoranti alla moda e un viavai continuo di persone.
Forse.
Montecatini è stato questo fino agli anni '80 quando gli hotel rendevano, gli eventi erano unici e imponenti, gli errori erano ridotti al minimo e la città era esteticamente bella.
Purtroppo il tempo passa per tutto: Montecatini attualmente è il fantasma di sè stessa che vaga tra una prostituta e un avviso di garanzia mentre vive nel passato come se stesse davanti al camino a raccontare una favola ai nipoti.
Le piastrelle apposte su tutto il viale Verdi dicono "Ora siamo nella merda, ma trent'anni fa guarda chi ci veniva a Montecatini!"
Se partiamo dal nome TERME pensiamo subito agli stabilimenti termali, ma un montecatinese moderno e imparziale ti ferma subito: calma.
Se infatti vediamo lo splendore del Tettuccio alla fine di Viale Verdi come cartolina della città, accanto,nella terra di nessuno, aleggiano le Leopoldine, Grocco, Tamerici e Torretta, completamente in disuso, lasciate a qualche evento sporadico o a qualche barbone sempre presente.
Con gli stabilimenti termali quasi in disuso, tra i quali si salva anche il povero Excelsior come ultima roccaforte del centro che dopo, oltre al Tettuccio, mostra troppo buio e degrado, l'attuale miglior attrattiva (se possiamo chiamarla così) è data dalle due discoteche LIDO' LE PANTERAIE e LA VILLA RESORT poste nella zona alta della città che erroneamente fanno dire a qualche turista di essere stato a Montecatini solo per essere stato a ballare in uno di questi posti.
Per il montecatinese pottino medio la città inizia al negozio di scarpe Bartolini e ha i suoi punti di fine nelle diverse direzioni al Ristorante San Francisco, alle Panteraie e alla stazione piccola. Le parti che restano fuori da questa piccola cerchia sono considerati postacci, luoghi dove i genitori ti vengono a malapena a riprendere in auto la sera tardi e dove non trovi quasi mai bella gente a passeggiare in qualsiasi ora del giorno. Infatti come ai bordi delle grandi città, anche Montecatini ha un suo quartiere malfamato chiamato SOTTOVERGA dai nostalgici che però sta piano piano perdendo questo titolo data la chiusura di esercizi storici e data la quasi totalità degli abitanti di questa zona.
Contrariamente a quanto si possa pensare però questa zona non ha un alto numero di balordi e di gente poco raccomandabile come avviene nel centro.
Usurato dallo struscio della domenica pomeriggio, la zona che inizia dalla stazione piccola, risulta essere il luogo cardine di ritrovo di ogni buon montecatinese.
Il buon montecatinese inizia la sua LIFE (com'è figo l'inglese? che perdo tempo a fare a scrivere in italiano?) il sabato sera in tarda serata dopo essersi gustato l'anticipo della serie A. Si catapulta leccato e conciato di tutta punta al Gambrinus dove tra un aperitivo e un saluto alla ex con il quale è rimasto trombamico, saluta i conoscenti dall'alto del suo drink pagato fin troppo per essere un drink.
Il tempo scorre e ci si catapulta o al Lidò o alla Villa dove nella testa di ogni buon termale c'è solo una parola: sbocciare.
Entrata in voga negli ultimi 2-3 anni, viene perennemente usata dal montecatinese già dai primi anni di scuola superiore per testimoniare il bere smodatamente liquori e bevande di lusso come se non ci fosse un domani.
Inizia poco prima della mezzanotte il delirio e la gara a chi si ubriaca prima e a chi vomita il più tardi possibile.
Tra una foto condivisa su Instagram con la bottiglia di sei litri e la tipa mezza gnuda accanto, il buon montecatinese conclude con una sgottata ("averla presa grossa") la sua serata da sbocciatore dalla quale vi evito il carattere economico dato che alcune persone i soldi non li scaricano da Itunes.
Lo sbocciatore (ormai non più) ubriaco si alza quando ormai i suoi genitori hanno già provveduto a sparecchiare, ma non a pulire il vomito dall'entrata di casa: quel lavoro spetterà a lui. Accende il telefono per testimoniare che è ancora vivo e condivide anche con chi non gliene frega un cazzo la sua "botta pesaaaaaaaa" della sera precedente, rimpinzandola di foto in cui abbraccia il water o di volti allucinati non tanto dalla quantità di alcool sbocciato, ma dal flash assurdo di certi cellulari in discoteca.
Un rapido conteggio di quante ragazze sono andate con lui: 4 di cui due "fidanzate serie, amore mio sei l'unica cosa al mondo", una Peppa Pig di livelli mostruosi e l'ultima, la fidanzata, che a sua volta, se n'è fatti tre o quattro nel bagno della discoteca.
La cura alle terme con le acque è a poco a poco passata in secondo piano a favore dello shopping e delle manifestazioni di vario genere.
Come molte cose italiane però è una città che vive sul passato e sui ricordi. Gli stabilimenti termali, gli alberghi monumentali, ma ormai decaduti, l'antichità mentale e anagrafica di certi esercizi commericali e di molte persone e un comune senso di superiorità fanno del montecatinese un personaggio superbo.
Discriminati dalle città circostanti, siamo chiamati in causa solo per le discoteche, lo shopping costoso e le prostitute. In tutto questo però ci mette molto del suo il termale doc che, con sentimenti di sottomissione,disprezza le città limitrofi, denotando spesso la loro carenza in un campo rispetto a un altro.
Montecatini Terme è una Firenze della provincia di Pistoia, è il centro di maggiore attrativa di un polo chiamato Valdinievole. La spocchia che pervade giornalmente la maggior parte dei montecatinesi è spesso immotivata e si riversa nei mesi estivi in un altro polo d'èlite toscano come la Versilia, più nello specifico Forte dei Marmi e Viareggio.
Lì si sposta nei periodi caldi l'aristocrazia montecatinese (ultimamente anche buona parte della borghesia arricchita...) e quella è lazona dove un montecatinese rinnegato cerca di evitare per non incappare nel puzzo di pottino.
Per chi non è pratico del mestiere il pottino è il montecatinese che si atteggia a superuomo, indossando abiti firmati e bazzicando i locali più di tendenza, con o senza un cospicuo reddito mensile alle spalle.
Il montecatinese pottino è uno sceicco arabo trapiantato in Valdinievole con sempre meno cose da fare, ma con sempre più soldi da spendere.
Partendo da atteggiamenti più semplici, il pottino ha visto raggiungersi ultimamente dal borghese di turno dopo numerosi sacrifici economici di quest'ultimo.
Ecco perchè il pottino ha sempre elevato i suoi standard di viaggio: Viareggio, Sardegna, giro in yacht, isolette sperdute negli oceani e recentemente gli Stati Uniti.
Dato il continuo proliferare di foto negli Usa crediamo che per le successive mete una destinazione sarà sicuramente Venere o Saturno.
Montecatini vista da fuori appere come una grande città data il suo ossimorico contrasto visivo tra il centro e la periferia.
Viene vista come un posto di lusso, con gente ricchissima, locali ultraselettivi, ristoranti alla moda e un viavai continuo di persone.
Forse.
Montecatini è stato questo fino agli anni '80 quando gli hotel rendevano, gli eventi erano unici e imponenti, gli errori erano ridotti al minimo e la città era esteticamente bella.
Purtroppo il tempo passa per tutto: Montecatini attualmente è il fantasma di sè stessa che vaga tra una prostituta e un avviso di garanzia mentre vive nel passato come se stesse davanti al camino a raccontare una favola ai nipoti.
Le piastrelle apposte su tutto il viale Verdi dicono "Ora siamo nella merda, ma trent'anni fa guarda chi ci veniva a Montecatini!"
Se partiamo dal nome TERME pensiamo subito agli stabilimenti termali, ma un montecatinese moderno e imparziale ti ferma subito: calma.
Se infatti vediamo lo splendore del Tettuccio alla fine di Viale Verdi come cartolina della città, accanto,nella terra di nessuno, aleggiano le Leopoldine, Grocco, Tamerici e Torretta, completamente in disuso, lasciate a qualche evento sporadico o a qualche barbone sempre presente.
Con gli stabilimenti termali quasi in disuso, tra i quali si salva anche il povero Excelsior come ultima roccaforte del centro che dopo, oltre al Tettuccio, mostra troppo buio e degrado, l'attuale miglior attrattiva (se possiamo chiamarla così) è data dalle due discoteche LIDO' LE PANTERAIE e LA VILLA RESORT poste nella zona alta della città che erroneamente fanno dire a qualche turista di essere stato a Montecatini solo per essere stato a ballare in uno di questi posti.
Per il montecatinese pottino medio la città inizia al negozio di scarpe Bartolini e ha i suoi punti di fine nelle diverse direzioni al Ristorante San Francisco, alle Panteraie e alla stazione piccola. Le parti che restano fuori da questa piccola cerchia sono considerati postacci, luoghi dove i genitori ti vengono a malapena a riprendere in auto la sera tardi e dove non trovi quasi mai bella gente a passeggiare in qualsiasi ora del giorno. Infatti come ai bordi delle grandi città, anche Montecatini ha un suo quartiere malfamato chiamato SOTTOVERGA dai nostalgici che però sta piano piano perdendo questo titolo data la chiusura di esercizi storici e data la quasi totalità degli abitanti di questa zona.
Contrariamente a quanto si possa pensare però questa zona non ha un alto numero di balordi e di gente poco raccomandabile come avviene nel centro.
Usurato dallo struscio della domenica pomeriggio, la zona che inizia dalla stazione piccola, risulta essere il luogo cardine di ritrovo di ogni buon montecatinese.
Il buon montecatinese inizia la sua LIFE (com'è figo l'inglese? che perdo tempo a fare a scrivere in italiano?) il sabato sera in tarda serata dopo essersi gustato l'anticipo della serie A. Si catapulta leccato e conciato di tutta punta al Gambrinus dove tra un aperitivo e un saluto alla ex con il quale è rimasto trombamico, saluta i conoscenti dall'alto del suo drink pagato fin troppo per essere un drink.
Il tempo scorre e ci si catapulta o al Lidò o alla Villa dove nella testa di ogni buon termale c'è solo una parola: sbocciare.
Entrata in voga negli ultimi 2-3 anni, viene perennemente usata dal montecatinese già dai primi anni di scuola superiore per testimoniare il bere smodatamente liquori e bevande di lusso come se non ci fosse un domani.
Inizia poco prima della mezzanotte il delirio e la gara a chi si ubriaca prima e a chi vomita il più tardi possibile.
Tra una foto condivisa su Instagram con la bottiglia di sei litri e la tipa mezza gnuda accanto, il buon montecatinese conclude con una sgottata ("averla presa grossa") la sua serata da sbocciatore dalla quale vi evito il carattere economico dato che alcune persone i soldi non li scaricano da Itunes.
Lo sbocciatore (ormai non più) ubriaco si alza quando ormai i suoi genitori hanno già provveduto a sparecchiare, ma non a pulire il vomito dall'entrata di casa: quel lavoro spetterà a lui. Accende il telefono per testimoniare che è ancora vivo e condivide anche con chi non gliene frega un cazzo la sua "botta pesaaaaaaaa" della sera precedente, rimpinzandola di foto in cui abbraccia il water o di volti allucinati non tanto dalla quantità di alcool sbocciato, ma dal flash assurdo di certi cellulari in discoteca.
Un rapido conteggio di quante ragazze sono andate con lui: 4 di cui due "fidanzate serie, amore mio sei l'unica cosa al mondo", una Peppa Pig di livelli mostruosi e l'ultima, la fidanzata, che a sua volta, se n'è fatti tre o quattro nel bagno della discoteca.
DuemiladeciMori (il 2010 in breve)
29 dicembre. soltanto due giorni e diremo addio a questo 2010. questo 2010 che come gli
altri anni mi ha fatto ridere, piangere, soffrire, sperare, divertirci, ma mi ha anche fatto
scoprire nuove parti di me e anche dei nuovi amici. il 2009 era finito tristemente con una cena
con i miei angosciante e a letto presto (per essere l'ultimo dell'anno). mi aspettavo abbastanza da questo
2010 sinceramente. prima di tutto perchè è un anno con il "10" in fondo e, dal momento che il 10 è uno dei
numeri piu belli che esistano, speravo fosse una buona annata.
Devo dire che sinceramente non ho avuto moltissimi nè picchi di gioia nè di tristezza.
la scuola sempre piu asfissiante, i mal di pancia continui, le nuove amicizie (sbagliate o non), le gite a Roma e
a Trieste, la fine della scuola, i Mondiali,le classiche cose banali che avvengono negli anni pari, l'Estate, le conquiste
amorose ( ehm ehm...), il rientro a scuola di soppiatto, il mio compleanno riuscito in maniera stupenda, le cene al Corsaro
Verde sia per i compleanni che per altri ritrovi, il derby vinto, la scuola in Terza C e il Natale, che , come tutti gli anni,
mette un punto all'anno e riprende i discorsi concludendoli per il 31. quest'anno ho voluto riprendere
un po' lo stile del blog (caro vecchio blog...) e ricominciare idealmente questo 2010 parlando di cosa è avvenuto in
questi 365 giorni.
LET'S GO
GENNAIO: inizia l'anno. niente di che. il il duemiladecimo Mori è solo all'inizio.
5/01: a forza di foto commentate, di MI PIACE e di commenti ai post, Ilenia Ripa conosce Matteo Mori
proprio la sera dell'Epifania. Per la Ripa sarà l'inizio di colpi al cuore ogni volta che, accedendo a Fb, troverà la notifica
"Matteo Mori ti ha taggato in una foto". E non soltanto per lei
10/01: secondo ritrovo a Firenze dopo quello nel novembre del 2009 per l'allegra compagnia bibbonesca. Tra pullman presi
per miracolo, pattinate sul ghiaccio e risate, il primo ritrovo del 2010 va in archivio. La giornata verrà conclusa con la vittoria
del Milan per tre a zero sulla Juventus. una delle poche soddisfazioni della stagione rossonera.
11/01 i ragazzi rientrano a scuola e hanno italiano. la prof Bernardini non c'è, ma al suo posto spunta un uomo venuto dal freddo e dal gelo, nientepopodimeno che ANGELO BOFFA. Con i commenti di Marco Lodoli e con le sue uscite nelle interrogazioni e nelle spiegazioni, ha aggiunto un motivo in piu alla frase DORMIRE IN CLASSE. Chi della seconda b non ricorda il libro di antologia come cuscino?
14/01: inverno sempre freddissimo. A scaldarlo ci pensa nientepopodimeno che la Martina Sorini Dini. Durante i nostri mega incontri di tennis non sempre la coppia Mori- Sorini Dini andava d'amore e daccordo. nascono infatti qui le prime scaramucce e le prime SGRIDATE da compagni di squadra. alla fine però fortunatamente tutto si è risolto per il verso giusto. difatti la Martina ha smesso.
25/01 il Boffa Boffus ci porta a teatro. di quello spettacolo (Troppo Buono con Scarpati) si ricorderà solamente il palchetto Reymar Pino e Mori. I primi due al cellulare o ipod tutto il tempo, l'ultimo a seguire lo spettacolo. La sfortuna vuole che proprio l'unica volta in cui il sig. Mori prende il cellulare per controllare l'ora, entri dentro il palchetto la signora del teatro. SI SPENGONO I CELLULARI EH. si ma l'ho acceso ora.....
28/01 giornata di help dell'Espo. il compito si avvicina. e così 17 alunni su 26 se ne vanno all'Help con lui. no ma in classe spiegava bene...
30/01 ottenuto il nulla osta dalla Raneri, il Mori si decide a portare il GIOCO STORIA a scuola. così tra Buddha amici del Chiordi e domande varie, la Rana ci toglie il gioco per DANNI PROCURATI.
FEBBRAIO: si comincia ad avere fame di gita e a soffrire di pagellite,
9/02: dopo una incomprensibilissima spiegazione di chimica abbiamo le soluzioni. SIAMO DEI DEFICIENTI
12/02: il pericolo corre sul filo. 9 interrogazioni in 60 minuti a Fisica. persi: 4 chili. la classe è in guerra.
17/02: giornata nerissima per il calcio italiano: alla Fiorentina viene rubata la partita di Monaco di Baviera grazie al mitico arbitro Ovrebo. la vera avventura italiana finisce qui
25/02: Spettacolo TANTO RUMORE PER NULLA. Io,Barto, Paci, Debo e Marcio. il resto è mito. Lorenaaaa!!! <La Titola dovrebbe arrivare... dovrebbe arrivare...certo...> <Scusi prof ma dove guarda?>. Nel teatro: gente strana nei palchetti, risate da fare schifo e la segreteria della Mitica Simo a mezzanotte. (<Sarebbe anche l'ora...>). Nasce il mito della Regia Forte. e che mito!!!
MARZO: arrivano i primi calori, i primi conti da fare con la primavera e con la gita
01/03: arrivano le poesie della mitica Bernard e la leggenda del "Me-ne-sto-li-se-du-to-e-as-sen-te" sono 8 vero? no! 7 grr
05/03: due cariche impossibili si sovrappongono e si annullano a Fisica. ogni legge viene distrutta grazie agli Ohm e alle resistenze
12/03: fine ora di fisica. il prof deve scendere. <li porto giu sennò me li fregate>. sappiamo comè andato a finire tutto..
13/03: inizia la squadra di tennis. nessuna partita vinta, unico punto fatto da Giulio Mancini (in arte Rocky) e Mori e Puccini restano a guardare...
14/03: ritorno a Bibbona per ravvivare il campeggio. Si ritrova Olga e Sofia dopo tanto tempo. Corsona in pineta fino a Marina di Cecina in bici. i polmoni del Mori salutano.
16/03: ora di religione. prof sarti:<Ragazzi, è un incrocio fra un ambone e un altare>; Bartoletti:<Sarà un terno?!?!?>
17/03: si parte per Trieste. Il Chiordi lotta contro i piccioni, i piccioni battono il Chiordi, il Chiordi si sfava. HOTEL ROMA NEL CUORE
18/03: andiamo a Basovizza??? YEAHHHHHHH= giochiamo a calcio accanto alle foibe. Pareggio 3 a 3 tra 2°B e 2°C (0-3)
19/03: Slovenia. Mori,Chiordi,Paci,Giachini e i pranzi sulle panchine degli altri negozi. Cantuccio al supermercato? No grazie
19/03-bis: cena alla birreria. gli altri mangiano e i loro piatti arrivano in tempo. a me e al Bartoletti no! Alla fine arriva. bene. si sfavano perchè ci deve essere musica dal vivo?!?!?? E ME L'AVEVI A PORTARE PRIMA IL SECONDO FENOMENO. Nasce in nottata il mito di Tomba.
20/03: di ritorno dalla gita mi accordo che qualcosa sta cambiando. Vero Debora........
30/03: la sig.na Cinelli prende 6.5 a Francese. primo passo di una lunga risalita..
APRILE: il tempo stringe, il carattere anche, le situazioni arrivano quasi alla fine. è tempo di bilanci e di decisioni. Ecco la gita a Roma
3-4/04: Pasqua al mare. Ci siamo in tanti. Alla fine restiamo noi 4: io, Nicco, Fra ed Eli. Tra alluvioni, foto, risate e pranzi i due giorni trascorrono meravigliosamente. Le nottati ghiaccie un po' meno...
7/04: rientro dalle vacanze di pasqua. ancora allegria? prof:<Su, legami intermolecolari>; Mitico Giaco:<Legami.....intermolecolari????!?!?!??!?>. Il Mori piange dal ridere
15/04: nato un mito, ne spunta un altro. ecco stavolta il CLOF CLOFFE CLOPPETE. Cinelli,Mori e Bartoletti perdono pezzi di vita ridendo a questa poesia.
22/04: a volte ritornano. stavolta è singolare la cosa. Stavolta ritorna. eccola. con i suoi modi di fare e le sue risate si rifà viva nella
vita del Mori la sig.na Ludovica Raffaelli. dopo circa 3 anni i due si rivedono ed iniziano a parlare, scherzare, aiutarsi. Nonpensate male. si tratta di amicizia. o almeno è quello che crede la Ludo... . A parte gli scherzi la sig.na Raffaelli spunta fuori come un raggio di sole in una mattinata di metà novembre. Ludo, ti ringrazio vivamente. Sei stata veramente importante per me in questo periodo.
28-29/04: Gita a Roma con il tennis. tra autobus, dormite poche e canzoni in camera con Little Pancio e Sig.Ferretti il Mori si diverte.
30/04: di rientro dalla gita a Roma, il Mori fa appena in tempo a gustarsi lo spettacolo di mago Silvan Bartoletti. Applausi scroscianti. Spunta la favola del sugo che farà appassionare sia la Moretti che la Calistri.
MAGGIO: Che ci siate o meno siamo quasi giunti alla fine dell'anno scolastico. poche certezze. tante tristezze. A fine mese il Mori tira il fiato. Finalmente. e c'è uno spettacolo da mettere in atto...
5/05: <Brava hai migliorato> <Grazie> <Da 4 sei a 4+>. Commenti superflui...
6/05: arrivano i frutti del tema= 10. applausi ed elogi. La classe ride al mio tema. io ringrazio. Svolgimento=Gita a Trieste. Risultato= Divertentissimo!
12/05: Piscina? Macchèèèè!!! Signori, via su andiamo in verifica. Mito Del Carlo nei nostri cuori.
13/05: <Avete mica un cappello con le penne?> <Aspetti oggi sento Robin Hood>
14/05: Warning! Amori di Alessio Paci. Mister Mori da una mano. il ragazzo però ce la fa anche da sè.
19/05: Bande Rivali. La Cinelli recita, la Calistri inciampa, il Barto impreca. Il teatro è anche questo. E Lazzaro improvvisamente ritorna.
22/05: finale champions a casa del Mori. Dervish,Chiordi,Nesti,Barto e Paci. Dopo la buona cena dal Rifrullo si scatena il putiferio. Da cui il Mori non si è ancora ripreso.
31/05: data indimenticabile. Ora di Bernard. Promessi Sposi. Lucia e DIO DIO DIO. La reazione della classe: Pucci a bocca aperta aspetta un segno dal cielo, Domenico ha una ricaduta (oppioidi?) e la Moretti lo sveglia per SOTTOLINEAre. Calistri aiuta Marco a riprendersi dalla botta. Debo e Matte ridono da fare schifo in cima alla classe. MOMENTO STORICO
GIUGNO: ecco la fine della scuola, ecco i Mondiali, ecco la Sardegna.
01/06: dopo l'ultimo compito sufficiente, la signora Cinelli ha la media del 5.9 a francese. dopo un'interminabile sfilza di salvataggi (nessun rimandato a Francese) Monsieur Brunori opterà per il salvataggio della ragazza. Festino. Il miracolo è compiuto
02/06: con ancora alcune speranze in testa affrontiamo la cena di classe. MOMENTI INDIMENTICABILI. lascio questo.ognuno aggiunga la sua parte...
03/06: casa Chiordi= Animal House. trova le differenze?
10/06: Pacione a casa Mori. i veri divertimenti di due amici che hanno saputo ridere e scherzare su tutto. Finiamo con una web storica.. non per tutti.
11/06: finisce SCIENZE DELLA MATERIA. la classe organizza festini al SOLFU, nuova disco. i ragazzi impazziscono ed esultano.
14/06: giornata memorabile. ho tralasciato prima le nostre uscite invernali per parlarne nel giorno forse piu bello di questo anno solare: Erika, Agnese e Matteo. in tutto l'anno ci siamo divertiti, siamo usciti sempre insieme, abbiamo provato sinceramente sulla nostra pelle i dolori e le gioie di 4 ragazzi adolescenti che scherzano, ma sanno prendere le cose anche sul serio. abbiamo capito le varie importanze che abbiamo e abbiamo capito cosa vuol dire ridere e scherzare sul serio. ed è proprio il 14 giugno che abbiamo creato dal niente una giornata improvvisa, una giornata in piscina. ed è così che dal niente è venuta fuori una meravigliosa giornata in piscina, tra gli spruzzi di acqua e le partite a carte, tra le creme solari e le risate, tra l'Agne che dice di giocare all'assassino <tanto fra un po' arriva gente> (?????) e tra Matteo che insegna dei giochi nuovi. così uniti come sempre. le nostre risate in centro, tra bambine non depilate (Grrr Agneee) e cani che saltano addosso <deve essere l'odore???>e risate al cinema di film d'orrore. il resto sono bomboniere cadute, partite a biliardino, baci e abbracci e cose che non si sarebbero dovute dire. Siamo fatti così. prendere o lasciare. Noi ci siamo presi. E non ci stiamo lamentando. Ed andò così quel giorno alla piscina Comunale, con un gran caldo e con la partita dell'Italia che aleggiava sulle nostre teste. Tutto il giorno fu architettato meravigliosamente. Ed andò meravigliosamente. Finimmo un po' con i rimpianti, sapendo che ci saremmo rivisti di li ad alcune ore. ITALIA PARAGUAY. Fra-Emi-Debo-Chiordi-Paci-Matte-Agne-Eri. Serata indimenticabile. In nove sul divano di casa Mori. La Calistri che confonde il cronometro con l'orologio <Oh che sono le 15 e 46 in Africa??> e l'Agnese che per riconoscere un giocatore, questo doveva uscire dalla televisione e presentarsi (ecco perchè gli occhiali..). Al gol dei paraguayani risponde De Rossi a porta vuota. Tutti noi balziamo in piedi mentre la Moretti fa gesti eloquenti verso i paraguayani, la Magni sbraita, l'Erika deve capire chi ha tirato, la Cinelli esulta perchè vede gli altri esultare. TUtto mentre il Chiordi mi finiva l'aranciata e la Calistri si ingozzavo di Balsen. Il Paci e il Lorenzi esultavano moderatamente ( GOOOOLLLL MA VIENI VIAAAA PARAGUAYANI DI MERDAAAAAAAAA PAREGGIOOOO). Dopo il deludente pareggio ci fu spazio per l'abbiocco del Chiordi sul divano in soffitta del Mori e per la scoperta di Gnomi Elfi e di Fate. Interpretate voi
18/06: escono i quadri e terminano le speranze. uno dei momenti piu brutti del 2010 è questo. Due amiche e un amico se ne vanno dal gruppo formato a settembre. Un pezzo fondamentale di seconda b si stacca definitivamente e nulla sarà come prima. Un'annata stupenda finisce male. Delusioni e rimpianti sono enormi.
20-27/06: Settimana in Sardegna lontana da tutto. DIvertimenti alcuni, lontananze molte. La Ludo mi tiene aggiornato, la Cinelli mi da liete notizie. Seppur dopo un pareggio con la Nuova Zelanda il Mori ci crede <Ottavi a casa mia o lunedì o martedì> Slovacchia Italia 3-2. L'Italia arriva ultima nel girone dietro Nuova Zelanda, Slovacchia e Paraguay. a casa Mori comunqe ci sarà gente.
29/06: invitate Erika e Agnese prima della tourneè bibbonese.Agne:<Non tirare fuori nulla, non ho fame!!> Le riporto il regalino, loro mi sfiniscono i biscotti (Hit). Non sazie mi disidratano anche i succhi alla frutta. il Mori è preoccupato. Verso le 17 e 20 giunge anche la Cinelli. <Passo cinque minuti per i souvenirs>=<Ti finisco i biscotti insieme alle altre poi mi tolgo dalle scatole>. e L'estate montecatinese del Mori finisce qui.
30/06: Partenza per Marina di Bibbona con i nonni alle ore 8 e 15. L'estate ha inizio.
30/06---->04/08
06/08---->23/08
26/08---->05/09
sono queste le date dei 64 giorni ca. di Bibbona 2010. Un'estate aspettata da tanto, iniziata con i prologhi di Maggio e Giugno e ora arrivata. Nuove coppie, nuove risate,nuovi luoghi di culto, nuove parole chiave, nuove frasi, nuovi personaggi. Eccoli qua
30/06: Nicco perde la chiave della bici. Io, lui e la Sere portiamo le bici in braccio. Ecco nonno Mori. <Ehi ragazzi, che ci fate con le biciclette in mano avete perso la chiave???> <No sehi.. ci si diverte così a portarle in braccio perchè non ci s'ha furia!!>
LUGLIO: piena estate bibbonese, i caldi e gli amori bollono. E il signor Mori non vede mai casa..
01/07: serata programmata in piazzola Mannozzi. non potrei scrivere nulla. mi limito a scrivere ihihiii
01-10/07: trasporti eccezionale Mori Mancini. il pagamento non è ancora avvenuto, prego. su e giu sotto il sole...in bicicletta!!!
03/07: primo schiumaparty dell'anno all'Arcobaleno. Divertimenti alle stelle, risate e persone scambiate sotto la schiuma. Non riconobbi la mi nonna a 20 centimetri. e non dico altro. <Nicco dovè la mi nonna???> <Davanti a te, Matte> Senza occhiali.
05/07: arriva la Martina Rosellini e subito si va sul Risciò. Il Mori non pedala, ci pensa Simone e la Martina. Paolo balla, la Mancini guarda il panorama.
09/07: serata Gocciolosa in spiaggia a cantare, tra Pan di stelle e Gocciole. A letto senza fame.
11/07: Al telefono con la Cinelli, simpatia Tazzioli appare di dietro. <AAAAAAAAAAAAAAAARGH Maremma Cane.> è la reazione composta del Mori. la Cinelli ha ancora gli incubi
12/07 ecco un trio: Martina "Sellino" Faggi, Benedetta "Romeo" Galli e Chiara "Silenzio" Regina,le migliori amiche delle tedesche. Conoscendo già la seconda da tantooo tempooooo, mi è rimasto da conoscere le altre due. Una interista e dinamica, l'altra silenziosa e preoccupante. il resto lo ha fatto il Luna Park, il Gatto piu ciccione del pianeta, i sellini rubati e lo schiuma Party
stessa serata nasce un mito indimenticabile: Lo stuzzichino. Luogo di ritrovo per noi amici (Eli, Fra, Fede, Marty, Nicco, Sere, Paolo ecc) rimarranno storiche le mie risate (aizzato da Nicco), l'Estathè alla Pesssca, i versi che fanno le crepès quando si cuociono troppo, e le paste buonissime. Per passare delle serate diverse ci bastava andare li. Tra CHUPA CHUPA, Crepès, Bevute e paste, le risate erano assicurate
13/07: di ritorno da una serata stramba passata al Luna Park conosco due ragazze: Chiara e Alessia Bartolini. Di loro, come di tutti i miei amici veri, sarebbe impossibile scrivere in così poco spazio. Mi limito a ricordare le nostre serate con la macchina fotografica (passione assoluta della Chiara), le ripetizioni all'Alessia (Francese O MIO DIO), il CHIUDE PISSINA, la giornata trascorsa alla Sterpaia e le mie incursioni nel loro campeggio. Nasce quindi il mito dei miei vicini di piazzola dietro che urlavano al nipot,la mattina, :<LORENZOOOO CHE TE LO SEI LAVATO IL PISELLO> Non scrivo altro. Soltanto CAPPELLINO potrà batterlo. e per la mini bartolins saranno dolori.
14/07: il Mori scende in campo. Arcobaleno-Amici di doccia 6 a 5. la vittoria giunge dopo una caccia all'uomo da parte del signor Mori (autore anche di un gol) contro tutti gli avversari. Si ricorda una caviglia slogata e un'entrataccia da dietro con la palla lontana di due metri. Le offese saranno molteplici. Il Mori abbandona l'attività calcistica per alcuni giorni. Il Mr. Daniele Bardini rimpiange i tempi andati ( e le sue caviglie troncate). Il motivo dell'abbandono? Si parla di spontaneità o di radiazione da parte della FGCDC (Federazione Giuoco Calcio Dei Campeggi). IL motivo resta nell'ombra, il sangue degli avversari del Mori sul campo.
18/07: arriva Ambra da Firenze e Sofi dalla Sardegna. Emozioni, chiacchiere e risate.
20/07: arriva la prof. Diana e da subito lezioni di vita all'allievo Mori. nella stessa serata la Manno ha un diverbio con Nicco: NICCO SE RUBI LA BICI UN TI PARLO PIU... poi ci ripensa... NO NO ANDIAMO ANDIAMO A PRENDERLA INSIEME
26/07: acquapark? si grazie. contro tutti e tutti ci addentriamo nella pineta e giungiamo all'acquapark. Qualcuno ci rinuncia, altri si affidano a capo Mannozzi e partono spediti.Le risate, così come l'anno precedente, sono assicurate.
28/07: a very important day. Arriva Scanu e via giu a cantare. Arriva l'Olga e via giù a ridere. Un altro pezzo di estate sta arrivando. Nella stessa serata giungiamo a cena da Capo Mannozzi. andiamo a prendere le pizze. la mente del Mori è proiettata con le pizze fissate alle 20 e 30, non alle 20 come è stato detto da Nicco che ha chiamato. arriviamo a prendere le pizze alle 20 e 31. ci fanno i complimenti per il tempismo. <Grazie> <Veramente era una battuta... le pizze erano pronte per le 8>. Mori scioccato
30/07: in occasione del 16esimo Mannozzi Day, una vagonata speciale da Montelupo giunge a Bibbona. AUGURI ELI e le risate non mancano. Come quelle per riuscire a prendere il dolce di sgamo. Mal riuscito...
AGOSTO: il caldo un po' ci lascia. gli amici mai. quelli restano. Mori vede per 6 giorni casa in 60. Non male.
04/08: messaggio dopo messaggio spunta l'amicizia tra il signor Mori e la Sig.na Cristina Mariani. una storia che dura tutt'ora fatta di messaggi e di risate al Tredici.
05/08: <Ragazzi il 5 tutti in pineta, tanto che vuoi piova d'agosto????> Previsioni del tempo 1 Agnese Magni 0. La serata si risolve al Cibus per il compleanno di Debora Cinelli, posticipato per il rientro dal mare del sottoscritto. serata indimenticabile. Mori conosce piccola Paolons ( Tipica ragazza Livornese schietta) e la serata decolla. si rivedono gli amici di scuola. Fame della Calistri compresa. Alla fine dopo il saluto, l'abbracci finale con la corsa. mi bastò quello per essere felice. e che felicità...
09/08: pallavolo alla sterpaia. Matteo e Chiara uccidono a pallonate la sorella del Di Vita. Pallavolo in acqua bandito quel giorno.
10/08: Riccardo Fogli è a Bibbona. Tra un "Piccola Katy" "Pensiero" e "Noi due nel mondo e nell'anima", il Mori si emoziona. L'Ambra un po' meno..
12/08: Grande cena dal Mori. ci sono tutti ( Eli, Sofi, Girasol,Mancio ,Erasmi, Nicco,Sere,Simo,Volpi,Olga,Paolo,Erika,Geraci) 35 pezzi + una ripiena
15/08: ferragosto tra schiume party di giorno e gavettoni a quelli nella via. Bagnatini
16/08: <Matte hai visto se ci sono i fuochi?> <No alla pubblica assistenza hanno detto di no> <Ma te vai a sentire alla Pubblica assistenza per i fuochi?>
17/08: Sterpaia: tra Nicco, Sere e Simo la giornata passa alla grande tra le risate della Fiorina, le foto, le giocate a pallone e le pallonate.
18/08: a mezzanotte esce il nuovo film LA FAME DELLA SOFI, ovvero come a mezzanotte ci si impadronisce di pane e nutella e si mangia da fare schifo. Matteo,Ambra e Olga apprezzano.
19/08: ritorna Scanu ( in arte Diletta Bettini) e la giornata-gufata nasce così. 1) arriva e non la fanno entrare nell'Arcobaleno; 2) troviamo il camion nel mezzo ai residence, passiamo accanto e una donnina ci infama perchè non si passa in bici dai residence 3) il mio raggio della bicicletta se ne va. GRAZIE DILE
27/08: Cantare nei bagni? Fatto. Il problema è non farsi sentire. Così dopo GIOIA INFINITAAAAA, Mila e Shiro, Vasco e Liga spunta gente per farci sloggiare...
30/08---->05/09: Matte, Fede e poi Benny.
30/08: stanza 1408. Fede strizza e per calmare gli animi finiamo con le CHARLIE'S ANGELS
SETTEMBRE: ahi settembre. il mare resta come ultimo momento. diversivi a casa ce ne sono. compleanno Mori e la terza c
02/09: arriva Benny. risate quando le spiego come funzionava il gruppo. la sera ai salti e al pc.
09/09: il Mori rientra a Montecatini dopo piu di 64 gg. invita Eri e Agne per programmare chi invitare al compleanno. Filmino? <WHYYYYY IT'S A BIRD>. commenti superflui
13/09: si rientra in terza c. la classe è composta da un po' di B e un po' di C più gente della A e veterani. all'arrivo a scuola la mia amica Alessandra Pagnons Pagnini, così dal nulla, mi corre incontro e mi abbraccia. Che rientro. D'altronde io e la Pagnons ci ervamo battuti per il treno posticipato e per non prendere il pullman. alla fine abbiamo ceduto. sono rimaste però le risate la mattina in pullman e il posto riservato solo per lei. per l'amica di Morfeo e di Pisolo. in classe siamo così. dolcemente complicati. tra persone che si odiano e persone che si vogliono troppo bene, si sta andando avanti. il cammino della terza è impervio e difficile. ce la possiamo fare su.
19/09: CHE COMPLEANNO! Da Montelupo, da Figline e da Firenze ne arrivano di persone. Elisa,Francesca, Paolo,Martina, Olga e Sofia in mattinata. Poi Nicco e Serena il pomeriggio. Mori day 2010. pranzo a casa Mori in una sala da pranzo illuminata dal sole,poi soffitta e risate. giro in centro e rientro preciso. Preciso per la cena concomitante al Cibus con gli amici di Montecatini. e così tra foto scandalose, (quella con l'Agne resta impressa...) la serata del Mori va a gonfie vele. Grazie a tutti di esserci stati.
25/09: compleanno Agne. il Corsaro verde inizia a fare da padrone. al compleanno dell'Agne scopriamo la fame della Pagnini e della Gemma, le risate della festeggiata, i versi del su ragazzo e le foto del sottoscritto. Il resto è un mix di emozioni che va dalla vittoria della Roma alla giostra in centro.
OTTOBRE: mese cupo. arrivano le verifiche a scuola. gli amici ci sono sempre.
iniziano qua le uscitone con Federico Pasquinelli e il successo incredibile de " La corazzata Potemkin" e "Les Vampires" due classici immortali. le nostre uscite in centro erano condite quindi da recensioni di film cecoslovacchi e da partite a piastrelle vinte dal Mori (alcune) in modo disonesto.
02/10: auguri eri!!!! il corsaro verde regna ancora. le risate del Mori idem. spunta il divertiMori con le risate delle altre e i regali dal Bonvicini. Tanto ormai siamo amici
07/10: Martina Rossi. una nuova vecchia amica. conosciuta su facebook dopo adocchiamenti in pullman, scopro che tra nonni e genitori ci conosciamo... e che da piccola era quiii????????? Regina del Muahahahahhaha e delle risate malefiche, saprà accettare il Mori e non salutarlo in centro fino a che il ragazzo farà altrettanto. Sveglissima e attiva la mattina in pullman, la accompagna sempre l'Ipod.
9/10: Serata ALBINA. A Lucca, dal mio zio, conosco Eleonora Prati, una atletica ragazza amica dell'Arianna Tarantino. Tra amici albini e conoscenze sia mie che sue. una serata diversa.
23/10: dalla vittoria di capoclasse della mattinata alla cena la sera al corsaro verde per il compleanno della Silvia Luci. conosco nuova gente e ci divertiamo da matti. tra foto di Pluto (Critels) e risate di Little Boschi, spunta ancora Cristina Mariani che fa i video con la mia macchina fotografica.
31/10: questa cena non s'ha da fare. possiamo dire che per halloween fu quasi così. una cena andava fatta. fissata con i miei amici di classe che poi avranno improvvisamente da fare. cosa fare? che resta di fare? ci pensa l'Agne. e così alla fine senza rimpianti e senza rimorsi fu : Mori, Chiara Brogi, Bernardini, Lorenzi e Agnese. dopo gli esperimenti del dott. Bernard ci hanno bandito anche dal Corsaro Verde. Cosa c'era in quel bicchiere?
NOVEMBRE: arriva il freddo e le tristezze. a scuola i voti si fanno sempre piu pesanti. le amicizie pure. mi cambio di banco. e non è uno scherzo. il Lavorini accettta. Reymar un po' meno. Pacione ride.
06/09: una parola sola SPACCAFERRO!!!!! COME SEMINARE TERRORE IN CLASSE.... E COME FARSI PASSARE IL RAFFREDDORE SENZA FAZZOLETTI.
08/11: La Ludo rispunta. La cena un po' meno. si scoprono ancora piu complici questi due ragazzi....
14/11: Inter Milan 0-1 IBRAAAAA. Lo svedese regala un gioiello grosso al signor Mori con la vittoria del Derby. Il popolo rossonero torna a vincere un derby
DICEMBRE: ultimo mese. la fine è vicina. lo studio diminuisce insieme alla voglia. le amicizie si fanno su Facebook. La neve arriva a Montecatini e siamo tutti fuori come bambini.
05/12: Montecatini Aglianese 2 3: doppietta di Mariani e gol di Maddaloni riescono a far uscire vincitrice l'Aglianese. La Silvia Luci ed il Mori sono in tribuna ad assistere, infreddoliti, ai due meravigliosi gol della Cri e al pallonetto della Marty. Il resto parla di tamburi e di trombette negli orecchi e di una rimonta montecatinese, finita male.
08/12: A Milano per Milan Ajax. Tralasciando il risultato, resta una stupenda girata e dei compagni meravigliosi tra cui Gianmarco Martone, che ho completamente imbottito di calcio per tutto il viaggio.
17-18-19-20/12: la neve è a Montecatini. Già il 17 tutti la aspettavano, ma non così. Scuole chiuse, autostrade bloccate, blocchi assurdi, incidenti e studenti a letto. Pupazzi di neve del Mori e uscite in centro. Beccata anche la Ludovica. La neve combina di tutto. Fa bloccare i treni e fa impazzire la Penna.
teoricamente il 2010 del Mori finisce qui. tante le persone da salutare. vi ho taggato per ringraziarvi di avere fatto parte di questo 2010. spero di rivedervi tutti nel 2011 con la stessa grinta e con le stesse risate che ci hanno contraddistinto in questo 2010. la neve scaccia via il 2010. non poteva finire meglio? aspettiamo a dirlo. d'altronde manca ancora S.Silvestro.e dici poco.
<lasciate una traccia, o voi citati> direbbe Dante se avesse Facebook. lo dice anche il Mori. d'altronde le idee che ho su ognuno di voi non devo starle a scrivere qui. ognuno sa quello che penso su di lui. e si vi ho taggato qui un motivo ci sarà.
Grazie mille e auguroni a tutti.
Matteo Mori...Gazzetta...Il Mori.....Matte....Signor Mori.
altri anni mi ha fatto ridere, piangere, soffrire, sperare, divertirci, ma mi ha anche fatto
scoprire nuove parti di me e anche dei nuovi amici. il 2009 era finito tristemente con una cena
con i miei angosciante e a letto presto (per essere l'ultimo dell'anno). mi aspettavo abbastanza da questo
2010 sinceramente. prima di tutto perchè è un anno con il "10" in fondo e, dal momento che il 10 è uno dei
numeri piu belli che esistano, speravo fosse una buona annata.
Devo dire che sinceramente non ho avuto moltissimi nè picchi di gioia nè di tristezza.
la scuola sempre piu asfissiante, i mal di pancia continui, le nuove amicizie (sbagliate o non), le gite a Roma e
a Trieste, la fine della scuola, i Mondiali,le classiche cose banali che avvengono negli anni pari, l'Estate, le conquiste
amorose ( ehm ehm...), il rientro a scuola di soppiatto, il mio compleanno riuscito in maniera stupenda, le cene al Corsaro
Verde sia per i compleanni che per altri ritrovi, il derby vinto, la scuola in Terza C e il Natale, che , come tutti gli anni,
mette un punto all'anno e riprende i discorsi concludendoli per il 31. quest'anno ho voluto riprendere
un po' lo stile del blog (caro vecchio blog...) e ricominciare idealmente questo 2010 parlando di cosa è avvenuto in
questi 365 giorni.
LET'S GO
GENNAIO: inizia l'anno. niente di che. il il duemiladecimo Mori è solo all'inizio.
5/01: a forza di foto commentate, di MI PIACE e di commenti ai post, Ilenia Ripa conosce Matteo Mori
proprio la sera dell'Epifania. Per la Ripa sarà l'inizio di colpi al cuore ogni volta che, accedendo a Fb, troverà la notifica
"Matteo Mori ti ha taggato in una foto". E non soltanto per lei
10/01: secondo ritrovo a Firenze dopo quello nel novembre del 2009 per l'allegra compagnia bibbonesca. Tra pullman presi
per miracolo, pattinate sul ghiaccio e risate, il primo ritrovo del 2010 va in archivio. La giornata verrà conclusa con la vittoria
del Milan per tre a zero sulla Juventus. una delle poche soddisfazioni della stagione rossonera.
11/01 i ragazzi rientrano a scuola e hanno italiano. la prof Bernardini non c'è, ma al suo posto spunta un uomo venuto dal freddo e dal gelo, nientepopodimeno che ANGELO BOFFA. Con i commenti di Marco Lodoli e con le sue uscite nelle interrogazioni e nelle spiegazioni, ha aggiunto un motivo in piu alla frase DORMIRE IN CLASSE. Chi della seconda b non ricorda il libro di antologia come cuscino?
14/01: inverno sempre freddissimo. A scaldarlo ci pensa nientepopodimeno che la Martina Sorini Dini. Durante i nostri mega incontri di tennis non sempre la coppia Mori- Sorini Dini andava d'amore e daccordo. nascono infatti qui le prime scaramucce e le prime SGRIDATE da compagni di squadra. alla fine però fortunatamente tutto si è risolto per il verso giusto. difatti la Martina ha smesso.
25/01 il Boffa Boffus ci porta a teatro. di quello spettacolo (Troppo Buono con Scarpati) si ricorderà solamente il palchetto Reymar Pino e Mori. I primi due al cellulare o ipod tutto il tempo, l'ultimo a seguire lo spettacolo. La sfortuna vuole che proprio l'unica volta in cui il sig. Mori prende il cellulare per controllare l'ora, entri dentro il palchetto la signora del teatro. SI SPENGONO I CELLULARI EH. si ma l'ho acceso ora.....
28/01 giornata di help dell'Espo. il compito si avvicina. e così 17 alunni su 26 se ne vanno all'Help con lui. no ma in classe spiegava bene...
30/01 ottenuto il nulla osta dalla Raneri, il Mori si decide a portare il GIOCO STORIA a scuola. così tra Buddha amici del Chiordi e domande varie, la Rana ci toglie il gioco per DANNI PROCURATI.
FEBBRAIO: si comincia ad avere fame di gita e a soffrire di pagellite,
9/02: dopo una incomprensibilissima spiegazione di chimica abbiamo le soluzioni. SIAMO DEI DEFICIENTI
12/02: il pericolo corre sul filo. 9 interrogazioni in 60 minuti a Fisica. persi: 4 chili. la classe è in guerra.
17/02: giornata nerissima per il calcio italiano: alla Fiorentina viene rubata la partita di Monaco di Baviera grazie al mitico arbitro Ovrebo. la vera avventura italiana finisce qui
25/02: Spettacolo TANTO RUMORE PER NULLA. Io,Barto, Paci, Debo e Marcio. il resto è mito. Lorenaaaa!!! <La Titola dovrebbe arrivare... dovrebbe arrivare...certo...> <Scusi prof ma dove guarda?>. Nel teatro: gente strana nei palchetti, risate da fare schifo e la segreteria della Mitica Simo a mezzanotte. (<Sarebbe anche l'ora...>). Nasce il mito della Regia Forte. e che mito!!!
MARZO: arrivano i primi calori, i primi conti da fare con la primavera e con la gita
01/03: arrivano le poesie della mitica Bernard e la leggenda del "Me-ne-sto-li-se-du-to-e-as-sen-te" sono 8 vero? no! 7 grr
05/03: due cariche impossibili si sovrappongono e si annullano a Fisica. ogni legge viene distrutta grazie agli Ohm e alle resistenze
12/03: fine ora di fisica. il prof deve scendere. <li porto giu sennò me li fregate>. sappiamo comè andato a finire tutto..
13/03: inizia la squadra di tennis. nessuna partita vinta, unico punto fatto da Giulio Mancini (in arte Rocky) e Mori e Puccini restano a guardare...
14/03: ritorno a Bibbona per ravvivare il campeggio. Si ritrova Olga e Sofia dopo tanto tempo. Corsona in pineta fino a Marina di Cecina in bici. i polmoni del Mori salutano.
16/03: ora di religione. prof sarti:<Ragazzi, è un incrocio fra un ambone e un altare>; Bartoletti:<Sarà un terno?!?!?>
17/03: si parte per Trieste. Il Chiordi lotta contro i piccioni, i piccioni battono il Chiordi, il Chiordi si sfava. HOTEL ROMA NEL CUORE
18/03: andiamo a Basovizza??? YEAHHHHHHH= giochiamo a calcio accanto alle foibe. Pareggio 3 a 3 tra 2°B e 2°C (0-3)
19/03: Slovenia. Mori,Chiordi,Paci,Giachini e i pranzi sulle panchine degli altri negozi. Cantuccio al supermercato? No grazie
19/03-bis: cena alla birreria. gli altri mangiano e i loro piatti arrivano in tempo. a me e al Bartoletti no! Alla fine arriva. bene. si sfavano perchè ci deve essere musica dal vivo?!?!?? E ME L'AVEVI A PORTARE PRIMA IL SECONDO FENOMENO. Nasce in nottata il mito di Tomba.
20/03: di ritorno dalla gita mi accordo che qualcosa sta cambiando. Vero Debora........
30/03: la sig.na Cinelli prende 6.5 a Francese. primo passo di una lunga risalita..
APRILE: il tempo stringe, il carattere anche, le situazioni arrivano quasi alla fine. è tempo di bilanci e di decisioni. Ecco la gita a Roma
3-4/04: Pasqua al mare. Ci siamo in tanti. Alla fine restiamo noi 4: io, Nicco, Fra ed Eli. Tra alluvioni, foto, risate e pranzi i due giorni trascorrono meravigliosamente. Le nottati ghiaccie un po' meno...
7/04: rientro dalle vacanze di pasqua. ancora allegria? prof:<Su, legami intermolecolari>; Mitico Giaco:<Legami.....intermolecolari????!?!?!??!?>. Il Mori piange dal ridere
15/04: nato un mito, ne spunta un altro. ecco stavolta il CLOF CLOFFE CLOPPETE. Cinelli,Mori e Bartoletti perdono pezzi di vita ridendo a questa poesia.
22/04: a volte ritornano. stavolta è singolare la cosa. Stavolta ritorna. eccola. con i suoi modi di fare e le sue risate si rifà viva nella
vita del Mori la sig.na Ludovica Raffaelli. dopo circa 3 anni i due si rivedono ed iniziano a parlare, scherzare, aiutarsi. Nonpensate male. si tratta di amicizia. o almeno è quello che crede la Ludo... . A parte gli scherzi la sig.na Raffaelli spunta fuori come un raggio di sole in una mattinata di metà novembre. Ludo, ti ringrazio vivamente. Sei stata veramente importante per me in questo periodo.
28-29/04: Gita a Roma con il tennis. tra autobus, dormite poche e canzoni in camera con Little Pancio e Sig.Ferretti il Mori si diverte.
30/04: di rientro dalla gita a Roma, il Mori fa appena in tempo a gustarsi lo spettacolo di mago Silvan Bartoletti. Applausi scroscianti. Spunta la favola del sugo che farà appassionare sia la Moretti che la Calistri.
MAGGIO: Che ci siate o meno siamo quasi giunti alla fine dell'anno scolastico. poche certezze. tante tristezze. A fine mese il Mori tira il fiato. Finalmente. e c'è uno spettacolo da mettere in atto...
5/05: <Brava hai migliorato> <Grazie> <Da 4 sei a 4+>. Commenti superflui...
6/05: arrivano i frutti del tema= 10. applausi ed elogi. La classe ride al mio tema. io ringrazio. Svolgimento=Gita a Trieste. Risultato= Divertentissimo!
12/05: Piscina? Macchèèèè!!! Signori, via su andiamo in verifica. Mito Del Carlo nei nostri cuori.
13/05: <Avete mica un cappello con le penne?> <Aspetti oggi sento Robin Hood>
14/05: Warning! Amori di Alessio Paci. Mister Mori da una mano. il ragazzo però ce la fa anche da sè.
19/05: Bande Rivali. La Cinelli recita, la Calistri inciampa, il Barto impreca. Il teatro è anche questo. E Lazzaro improvvisamente ritorna.
22/05: finale champions a casa del Mori. Dervish,Chiordi,Nesti,Barto e Paci. Dopo la buona cena dal Rifrullo si scatena il putiferio. Da cui il Mori non si è ancora ripreso.
31/05: data indimenticabile. Ora di Bernard. Promessi Sposi. Lucia e DIO DIO DIO. La reazione della classe: Pucci a bocca aperta aspetta un segno dal cielo, Domenico ha una ricaduta (oppioidi?) e la Moretti lo sveglia per SOTTOLINEAre. Calistri aiuta Marco a riprendersi dalla botta. Debo e Matte ridono da fare schifo in cima alla classe. MOMENTO STORICO
GIUGNO: ecco la fine della scuola, ecco i Mondiali, ecco la Sardegna.
01/06: dopo l'ultimo compito sufficiente, la signora Cinelli ha la media del 5.9 a francese. dopo un'interminabile sfilza di salvataggi (nessun rimandato a Francese) Monsieur Brunori opterà per il salvataggio della ragazza. Festino. Il miracolo è compiuto
02/06: con ancora alcune speranze in testa affrontiamo la cena di classe. MOMENTI INDIMENTICABILI. lascio questo.ognuno aggiunga la sua parte...
03/06: casa Chiordi= Animal House. trova le differenze?
10/06: Pacione a casa Mori. i veri divertimenti di due amici che hanno saputo ridere e scherzare su tutto. Finiamo con una web storica.. non per tutti.
11/06: finisce SCIENZE DELLA MATERIA. la classe organizza festini al SOLFU, nuova disco. i ragazzi impazziscono ed esultano.
14/06: giornata memorabile. ho tralasciato prima le nostre uscite invernali per parlarne nel giorno forse piu bello di questo anno solare: Erika, Agnese e Matteo. in tutto l'anno ci siamo divertiti, siamo usciti sempre insieme, abbiamo provato sinceramente sulla nostra pelle i dolori e le gioie di 4 ragazzi adolescenti che scherzano, ma sanno prendere le cose anche sul serio. abbiamo capito le varie importanze che abbiamo e abbiamo capito cosa vuol dire ridere e scherzare sul serio. ed è proprio il 14 giugno che abbiamo creato dal niente una giornata improvvisa, una giornata in piscina. ed è così che dal niente è venuta fuori una meravigliosa giornata in piscina, tra gli spruzzi di acqua e le partite a carte, tra le creme solari e le risate, tra l'Agne che dice di giocare all'assassino <tanto fra un po' arriva gente> (?????) e tra Matteo che insegna dei giochi nuovi. così uniti come sempre. le nostre risate in centro, tra bambine non depilate (Grrr Agneee) e cani che saltano addosso <deve essere l'odore???>e risate al cinema di film d'orrore. il resto sono bomboniere cadute, partite a biliardino, baci e abbracci e cose che non si sarebbero dovute dire. Siamo fatti così. prendere o lasciare. Noi ci siamo presi. E non ci stiamo lamentando. Ed andò così quel giorno alla piscina Comunale, con un gran caldo e con la partita dell'Italia che aleggiava sulle nostre teste. Tutto il giorno fu architettato meravigliosamente. Ed andò meravigliosamente. Finimmo un po' con i rimpianti, sapendo che ci saremmo rivisti di li ad alcune ore. ITALIA PARAGUAY. Fra-Emi-Debo-Chiordi-Paci-Matte-Agne-Eri. Serata indimenticabile. In nove sul divano di casa Mori. La Calistri che confonde il cronometro con l'orologio <Oh che sono le 15 e 46 in Africa??> e l'Agnese che per riconoscere un giocatore, questo doveva uscire dalla televisione e presentarsi (ecco perchè gli occhiali..). Al gol dei paraguayani risponde De Rossi a porta vuota. Tutti noi balziamo in piedi mentre la Moretti fa gesti eloquenti verso i paraguayani, la Magni sbraita, l'Erika deve capire chi ha tirato, la Cinelli esulta perchè vede gli altri esultare. TUtto mentre il Chiordi mi finiva l'aranciata e la Calistri si ingozzavo di Balsen. Il Paci e il Lorenzi esultavano moderatamente ( GOOOOLLLL MA VIENI VIAAAA PARAGUAYANI DI MERDAAAAAAAAA PAREGGIOOOO). Dopo il deludente pareggio ci fu spazio per l'abbiocco del Chiordi sul divano in soffitta del Mori e per la scoperta di Gnomi Elfi e di Fate. Interpretate voi
18/06: escono i quadri e terminano le speranze. uno dei momenti piu brutti del 2010 è questo. Due amiche e un amico se ne vanno dal gruppo formato a settembre. Un pezzo fondamentale di seconda b si stacca definitivamente e nulla sarà come prima. Un'annata stupenda finisce male. Delusioni e rimpianti sono enormi.
20-27/06: Settimana in Sardegna lontana da tutto. DIvertimenti alcuni, lontananze molte. La Ludo mi tiene aggiornato, la Cinelli mi da liete notizie. Seppur dopo un pareggio con la Nuova Zelanda il Mori ci crede <Ottavi a casa mia o lunedì o martedì> Slovacchia Italia 3-2. L'Italia arriva ultima nel girone dietro Nuova Zelanda, Slovacchia e Paraguay. a casa Mori comunqe ci sarà gente.
29/06: invitate Erika e Agnese prima della tourneè bibbonese.Agne:<Non tirare fuori nulla, non ho fame!!> Le riporto il regalino, loro mi sfiniscono i biscotti (Hit). Non sazie mi disidratano anche i succhi alla frutta. il Mori è preoccupato. Verso le 17 e 20 giunge anche la Cinelli. <Passo cinque minuti per i souvenirs>=<Ti finisco i biscotti insieme alle altre poi mi tolgo dalle scatole>. e L'estate montecatinese del Mori finisce qui.
30/06: Partenza per Marina di Bibbona con i nonni alle ore 8 e 15. L'estate ha inizio.
30/06---->04/08
06/08---->23/08
26/08---->05/09
sono queste le date dei 64 giorni ca. di Bibbona 2010. Un'estate aspettata da tanto, iniziata con i prologhi di Maggio e Giugno e ora arrivata. Nuove coppie, nuove risate,nuovi luoghi di culto, nuove parole chiave, nuove frasi, nuovi personaggi. Eccoli qua
30/06: Nicco perde la chiave della bici. Io, lui e la Sere portiamo le bici in braccio. Ecco nonno Mori. <Ehi ragazzi, che ci fate con le biciclette in mano avete perso la chiave???> <No sehi.. ci si diverte così a portarle in braccio perchè non ci s'ha furia!!>
LUGLIO: piena estate bibbonese, i caldi e gli amori bollono. E il signor Mori non vede mai casa..
01/07: serata programmata in piazzola Mannozzi. non potrei scrivere nulla. mi limito a scrivere ihihiii
01-10/07: trasporti eccezionale Mori Mancini. il pagamento non è ancora avvenuto, prego. su e giu sotto il sole...in bicicletta!!!
03/07: primo schiumaparty dell'anno all'Arcobaleno. Divertimenti alle stelle, risate e persone scambiate sotto la schiuma. Non riconobbi la mi nonna a 20 centimetri. e non dico altro. <Nicco dovè la mi nonna???> <Davanti a te, Matte> Senza occhiali.
05/07: arriva la Martina Rosellini e subito si va sul Risciò. Il Mori non pedala, ci pensa Simone e la Martina. Paolo balla, la Mancini guarda il panorama.
09/07: serata Gocciolosa in spiaggia a cantare, tra Pan di stelle e Gocciole. A letto senza fame.
11/07: Al telefono con la Cinelli, simpatia Tazzioli appare di dietro. <AAAAAAAAAAAAAAAARGH Maremma Cane.> è la reazione composta del Mori. la Cinelli ha ancora gli incubi
12/07 ecco un trio: Martina "Sellino" Faggi, Benedetta "Romeo" Galli e Chiara "Silenzio" Regina,le migliori amiche delle tedesche. Conoscendo già la seconda da tantooo tempooooo, mi è rimasto da conoscere le altre due. Una interista e dinamica, l'altra silenziosa e preoccupante. il resto lo ha fatto il Luna Park, il Gatto piu ciccione del pianeta, i sellini rubati e lo schiuma Party
stessa serata nasce un mito indimenticabile: Lo stuzzichino. Luogo di ritrovo per noi amici (Eli, Fra, Fede, Marty, Nicco, Sere, Paolo ecc) rimarranno storiche le mie risate (aizzato da Nicco), l'Estathè alla Pesssca, i versi che fanno le crepès quando si cuociono troppo, e le paste buonissime. Per passare delle serate diverse ci bastava andare li. Tra CHUPA CHUPA, Crepès, Bevute e paste, le risate erano assicurate
13/07: di ritorno da una serata stramba passata al Luna Park conosco due ragazze: Chiara e Alessia Bartolini. Di loro, come di tutti i miei amici veri, sarebbe impossibile scrivere in così poco spazio. Mi limito a ricordare le nostre serate con la macchina fotografica (passione assoluta della Chiara), le ripetizioni all'Alessia (Francese O MIO DIO), il CHIUDE PISSINA, la giornata trascorsa alla Sterpaia e le mie incursioni nel loro campeggio. Nasce quindi il mito dei miei vicini di piazzola dietro che urlavano al nipot,la mattina, :<LORENZOOOO CHE TE LO SEI LAVATO IL PISELLO> Non scrivo altro. Soltanto CAPPELLINO potrà batterlo. e per la mini bartolins saranno dolori.
14/07: il Mori scende in campo. Arcobaleno-Amici di doccia 6 a 5. la vittoria giunge dopo una caccia all'uomo da parte del signor Mori (autore anche di un gol) contro tutti gli avversari. Si ricorda una caviglia slogata e un'entrataccia da dietro con la palla lontana di due metri. Le offese saranno molteplici. Il Mori abbandona l'attività calcistica per alcuni giorni. Il Mr. Daniele Bardini rimpiange i tempi andati ( e le sue caviglie troncate). Il motivo dell'abbandono? Si parla di spontaneità o di radiazione da parte della FGCDC (Federazione Giuoco Calcio Dei Campeggi). IL motivo resta nell'ombra, il sangue degli avversari del Mori sul campo.
18/07: arriva Ambra da Firenze e Sofi dalla Sardegna. Emozioni, chiacchiere e risate.
20/07: arriva la prof. Diana e da subito lezioni di vita all'allievo Mori. nella stessa serata la Manno ha un diverbio con Nicco: NICCO SE RUBI LA BICI UN TI PARLO PIU... poi ci ripensa... NO NO ANDIAMO ANDIAMO A PRENDERLA INSIEME
26/07: acquapark? si grazie. contro tutti e tutti ci addentriamo nella pineta e giungiamo all'acquapark. Qualcuno ci rinuncia, altri si affidano a capo Mannozzi e partono spediti.Le risate, così come l'anno precedente, sono assicurate.
28/07: a very important day. Arriva Scanu e via giu a cantare. Arriva l'Olga e via giù a ridere. Un altro pezzo di estate sta arrivando. Nella stessa serata giungiamo a cena da Capo Mannozzi. andiamo a prendere le pizze. la mente del Mori è proiettata con le pizze fissate alle 20 e 30, non alle 20 come è stato detto da Nicco che ha chiamato. arriviamo a prendere le pizze alle 20 e 31. ci fanno i complimenti per il tempismo. <Grazie> <Veramente era una battuta... le pizze erano pronte per le 8>. Mori scioccato
30/07: in occasione del 16esimo Mannozzi Day, una vagonata speciale da Montelupo giunge a Bibbona. AUGURI ELI e le risate non mancano. Come quelle per riuscire a prendere il dolce di sgamo. Mal riuscito...
AGOSTO: il caldo un po' ci lascia. gli amici mai. quelli restano. Mori vede per 6 giorni casa in 60. Non male.
04/08: messaggio dopo messaggio spunta l'amicizia tra il signor Mori e la Sig.na Cristina Mariani. una storia che dura tutt'ora fatta di messaggi e di risate al Tredici.
05/08: <Ragazzi il 5 tutti in pineta, tanto che vuoi piova d'agosto????> Previsioni del tempo 1 Agnese Magni 0. La serata si risolve al Cibus per il compleanno di Debora Cinelli, posticipato per il rientro dal mare del sottoscritto. serata indimenticabile. Mori conosce piccola Paolons ( Tipica ragazza Livornese schietta) e la serata decolla. si rivedono gli amici di scuola. Fame della Calistri compresa. Alla fine dopo il saluto, l'abbracci finale con la corsa. mi bastò quello per essere felice. e che felicità...
09/08: pallavolo alla sterpaia. Matteo e Chiara uccidono a pallonate la sorella del Di Vita. Pallavolo in acqua bandito quel giorno.
10/08: Riccardo Fogli è a Bibbona. Tra un "Piccola Katy" "Pensiero" e "Noi due nel mondo e nell'anima", il Mori si emoziona. L'Ambra un po' meno..
12/08: Grande cena dal Mori. ci sono tutti ( Eli, Sofi, Girasol,Mancio ,Erasmi, Nicco,Sere,Simo,Volpi,Olga,Paolo,Erika,Geraci) 35 pezzi + una ripiena
15/08: ferragosto tra schiume party di giorno e gavettoni a quelli nella via. Bagnatini
16/08: <Matte hai visto se ci sono i fuochi?> <No alla pubblica assistenza hanno detto di no> <Ma te vai a sentire alla Pubblica assistenza per i fuochi?>
17/08: Sterpaia: tra Nicco, Sere e Simo la giornata passa alla grande tra le risate della Fiorina, le foto, le giocate a pallone e le pallonate.
18/08: a mezzanotte esce il nuovo film LA FAME DELLA SOFI, ovvero come a mezzanotte ci si impadronisce di pane e nutella e si mangia da fare schifo. Matteo,Ambra e Olga apprezzano.
19/08: ritorna Scanu ( in arte Diletta Bettini) e la giornata-gufata nasce così. 1) arriva e non la fanno entrare nell'Arcobaleno; 2) troviamo il camion nel mezzo ai residence, passiamo accanto e una donnina ci infama perchè non si passa in bici dai residence 3) il mio raggio della bicicletta se ne va. GRAZIE DILE
27/08: Cantare nei bagni? Fatto. Il problema è non farsi sentire. Così dopo GIOIA INFINITAAAAA, Mila e Shiro, Vasco e Liga spunta gente per farci sloggiare...
30/08---->05/09: Matte, Fede e poi Benny.
30/08: stanza 1408. Fede strizza e per calmare gli animi finiamo con le CHARLIE'S ANGELS
SETTEMBRE: ahi settembre. il mare resta come ultimo momento. diversivi a casa ce ne sono. compleanno Mori e la terza c
02/09: arriva Benny. risate quando le spiego come funzionava il gruppo. la sera ai salti e al pc.
09/09: il Mori rientra a Montecatini dopo piu di 64 gg. invita Eri e Agne per programmare chi invitare al compleanno. Filmino? <WHYYYYY IT'S A BIRD>. commenti superflui
13/09: si rientra in terza c. la classe è composta da un po' di B e un po' di C più gente della A e veterani. all'arrivo a scuola la mia amica Alessandra Pagnons Pagnini, così dal nulla, mi corre incontro e mi abbraccia. Che rientro. D'altronde io e la Pagnons ci ervamo battuti per il treno posticipato e per non prendere il pullman. alla fine abbiamo ceduto. sono rimaste però le risate la mattina in pullman e il posto riservato solo per lei. per l'amica di Morfeo e di Pisolo. in classe siamo così. dolcemente complicati. tra persone che si odiano e persone che si vogliono troppo bene, si sta andando avanti. il cammino della terza è impervio e difficile. ce la possiamo fare su.
19/09: CHE COMPLEANNO! Da Montelupo, da Figline e da Firenze ne arrivano di persone. Elisa,Francesca, Paolo,Martina, Olga e Sofia in mattinata. Poi Nicco e Serena il pomeriggio. Mori day 2010. pranzo a casa Mori in una sala da pranzo illuminata dal sole,poi soffitta e risate. giro in centro e rientro preciso. Preciso per la cena concomitante al Cibus con gli amici di Montecatini. e così tra foto scandalose, (quella con l'Agne resta impressa...) la serata del Mori va a gonfie vele. Grazie a tutti di esserci stati.
25/09: compleanno Agne. il Corsaro verde inizia a fare da padrone. al compleanno dell'Agne scopriamo la fame della Pagnini e della Gemma, le risate della festeggiata, i versi del su ragazzo e le foto del sottoscritto. Il resto è un mix di emozioni che va dalla vittoria della Roma alla giostra in centro.
OTTOBRE: mese cupo. arrivano le verifiche a scuola. gli amici ci sono sempre.
iniziano qua le uscitone con Federico Pasquinelli e il successo incredibile de " La corazzata Potemkin" e "Les Vampires" due classici immortali. le nostre uscite in centro erano condite quindi da recensioni di film cecoslovacchi e da partite a piastrelle vinte dal Mori (alcune) in modo disonesto.
02/10: auguri eri!!!! il corsaro verde regna ancora. le risate del Mori idem. spunta il divertiMori con le risate delle altre e i regali dal Bonvicini. Tanto ormai siamo amici
07/10: Martina Rossi. una nuova vecchia amica. conosciuta su facebook dopo adocchiamenti in pullman, scopro che tra nonni e genitori ci conosciamo... e che da piccola era quiii????????? Regina del Muahahahahhaha e delle risate malefiche, saprà accettare il Mori e non salutarlo in centro fino a che il ragazzo farà altrettanto. Sveglissima e attiva la mattina in pullman, la accompagna sempre l'Ipod.
9/10: Serata ALBINA. A Lucca, dal mio zio, conosco Eleonora Prati, una atletica ragazza amica dell'Arianna Tarantino. Tra amici albini e conoscenze sia mie che sue. una serata diversa.
23/10: dalla vittoria di capoclasse della mattinata alla cena la sera al corsaro verde per il compleanno della Silvia Luci. conosco nuova gente e ci divertiamo da matti. tra foto di Pluto (Critels) e risate di Little Boschi, spunta ancora Cristina Mariani che fa i video con la mia macchina fotografica.
31/10: questa cena non s'ha da fare. possiamo dire che per halloween fu quasi così. una cena andava fatta. fissata con i miei amici di classe che poi avranno improvvisamente da fare. cosa fare? che resta di fare? ci pensa l'Agne. e così alla fine senza rimpianti e senza rimorsi fu : Mori, Chiara Brogi, Bernardini, Lorenzi e Agnese. dopo gli esperimenti del dott. Bernard ci hanno bandito anche dal Corsaro Verde. Cosa c'era in quel bicchiere?
NOVEMBRE: arriva il freddo e le tristezze. a scuola i voti si fanno sempre piu pesanti. le amicizie pure. mi cambio di banco. e non è uno scherzo. il Lavorini accettta. Reymar un po' meno. Pacione ride.
06/09: una parola sola SPACCAFERRO!!!!! COME SEMINARE TERRORE IN CLASSE.... E COME FARSI PASSARE IL RAFFREDDORE SENZA FAZZOLETTI.
08/11: La Ludo rispunta. La cena un po' meno. si scoprono ancora piu complici questi due ragazzi....
14/11: Inter Milan 0-1 IBRAAAAA. Lo svedese regala un gioiello grosso al signor Mori con la vittoria del Derby. Il popolo rossonero torna a vincere un derby
DICEMBRE: ultimo mese. la fine è vicina. lo studio diminuisce insieme alla voglia. le amicizie si fanno su Facebook. La neve arriva a Montecatini e siamo tutti fuori come bambini.
05/12: Montecatini Aglianese 2 3: doppietta di Mariani e gol di Maddaloni riescono a far uscire vincitrice l'Aglianese. La Silvia Luci ed il Mori sono in tribuna ad assistere, infreddoliti, ai due meravigliosi gol della Cri e al pallonetto della Marty. Il resto parla di tamburi e di trombette negli orecchi e di una rimonta montecatinese, finita male.
08/12: A Milano per Milan Ajax. Tralasciando il risultato, resta una stupenda girata e dei compagni meravigliosi tra cui Gianmarco Martone, che ho completamente imbottito di calcio per tutto il viaggio.
17-18-19-20/12: la neve è a Montecatini. Già il 17 tutti la aspettavano, ma non così. Scuole chiuse, autostrade bloccate, blocchi assurdi, incidenti e studenti a letto. Pupazzi di neve del Mori e uscite in centro. Beccata anche la Ludovica. La neve combina di tutto. Fa bloccare i treni e fa impazzire la Penna.
teoricamente il 2010 del Mori finisce qui. tante le persone da salutare. vi ho taggato per ringraziarvi di avere fatto parte di questo 2010. spero di rivedervi tutti nel 2011 con la stessa grinta e con le stesse risate che ci hanno contraddistinto in questo 2010. la neve scaccia via il 2010. non poteva finire meglio? aspettiamo a dirlo. d'altronde manca ancora S.Silvestro.e dici poco.
<lasciate una traccia, o voi citati> direbbe Dante se avesse Facebook. lo dice anche il Mori. d'altronde le idee che ho su ognuno di voi non devo starle a scrivere qui. ognuno sa quello che penso su di lui. e si vi ho taggato qui un motivo ci sarà.
Grazie mille e auguroni a tutti.
Matteo Mori...Gazzetta...Il Mori.....Matte....Signor Mori.
Il vuoto
Il vuoto. Il silenzio. Nessuna risposta. Guardi quel telefono, lo sblocchi, giri su tutte le applicazioni possibili, ma non ti ha risposto.
La situazione è molto triste.
Ti divori anche le ultime unghie che ti sono rimaste poi riblocchi il telefono e lo posi.
Stavolta sei sicuro: non lo riguardi più fino a che non ti chiamerà lei.
Perderai.
Tra cinque minuti infatti sei già lì a vedere se lampeggia qualche lucina, che sia Facebook o Whatsapp.
"Via su, m'ha mandato in culo!"
Ti disperi quando si illumina il telefono: è whatsapp. Sblocchi tutto e.... è una catena che ti manda la tu zia:
"Manda questo messaggio ad altre 75..."
BASTAAAA!!
Butti il telefono sul divano e torni a studiare.
Chi cazzo te l'ha fatto fare!?!
Hai le mani nella testa e i capelli sono come quelli di Edward mani di forbice, ma tu non sei Johnny Depp.
Tranquillo, te ne eri già accorto da quante ti rispondono ai messaggi.
Sospiri perchè è la cosa più semplice da fare. Apri Facebook e in rapida successione ecco pomiciate su pomiciate, frasi romantiche fino al midollo da una che ha visto più cazzi che cicli mestruali e persone felici in compagnia.
Tu sei solo a casa, a studiare, senza nessuno e addirittura nessuno ti risponde anche sul telefono.
Ti dicono di non fare il depresso e gli rispondi di non rompere la minchia perchè non vuoi offenderle.
Non sto bene depresso, non ho voluto io questo eremitismo, questa condizione leopardiana, questo studio matto per 365 giorni l'anno.
Ah già, ecco il simpatico: "Uno lavora otto ore al giorno, perchè uno non può studiare otto ore al giorno?" PERCHE' E' IMPOSSIBILE, COGLIONE!
Lo sforzo mentale ti rovina, ti entra dentro, ti rende peggiore anche nei ragionamenti.
E' 100 volte meno faticoso e meno probante di quello fisico però se dopo quello fisico hai sì le gambe indolenzite e le mani consumate, dopo 8 ore di studio non ti ricordi chi sei, ti senti spesso irrealizzato, hai un qualcosa di incompiuto, non sei più di questo mondo.
Un altro simpatico di turno è sempre stato quello del "Troppo studio non ha mai ucciso nessuno".
Ah sì, te no di certo, da come ragioni si vede che non lo hai mai fatto.
Se esiste il lavaggio del cervello nel mondo come un tortura subdola è perchè fa male, perchè il dolore fisico resta lì mentre un tartassamento a livello mentale ti può ridurre a una larva umana...
La situazione è molto triste.
Ti divori anche le ultime unghie che ti sono rimaste poi riblocchi il telefono e lo posi.
Stavolta sei sicuro: non lo riguardi più fino a che non ti chiamerà lei.
Perderai.
Tra cinque minuti infatti sei già lì a vedere se lampeggia qualche lucina, che sia Facebook o Whatsapp.
"Via su, m'ha mandato in culo!"
Ti disperi quando si illumina il telefono: è whatsapp. Sblocchi tutto e.... è una catena che ti manda la tu zia:
"Manda questo messaggio ad altre 75..."
BASTAAAA!!
Butti il telefono sul divano e torni a studiare.
Chi cazzo te l'ha fatto fare!?!
Hai le mani nella testa e i capelli sono come quelli di Edward mani di forbice, ma tu non sei Johnny Depp.
Tranquillo, te ne eri già accorto da quante ti rispondono ai messaggi.
Sospiri perchè è la cosa più semplice da fare. Apri Facebook e in rapida successione ecco pomiciate su pomiciate, frasi romantiche fino al midollo da una che ha visto più cazzi che cicli mestruali e persone felici in compagnia.
Tu sei solo a casa, a studiare, senza nessuno e addirittura nessuno ti risponde anche sul telefono.
Ti dicono di non fare il depresso e gli rispondi di non rompere la minchia perchè non vuoi offenderle.
Non sto bene depresso, non ho voluto io questo eremitismo, questa condizione leopardiana, questo studio matto per 365 giorni l'anno.
Ah già, ecco il simpatico: "Uno lavora otto ore al giorno, perchè uno non può studiare otto ore al giorno?" PERCHE' E' IMPOSSIBILE, COGLIONE!
Lo sforzo mentale ti rovina, ti entra dentro, ti rende peggiore anche nei ragionamenti.
E' 100 volte meno faticoso e meno probante di quello fisico però se dopo quello fisico hai sì le gambe indolenzite e le mani consumate, dopo 8 ore di studio non ti ricordi chi sei, ti senti spesso irrealizzato, hai un qualcosa di incompiuto, non sei più di questo mondo.
Un altro simpatico di turno è sempre stato quello del "Troppo studio non ha mai ucciso nessuno".
Ah sì, te no di certo, da come ragioni si vede che non lo hai mai fatto.
Se esiste il lavaggio del cervello nel mondo come un tortura subdola è perchè fa male, perchè il dolore fisico resta lì mentre un tartassamento a livello mentale ti può ridurre a una larva umana...
Avere una ragazza
Avere una ragazza
una persona su cui contare
un contatto fisico e un' intimità esclusiva
una serata sul divano sotto le coperte a vedere un film
una giornata al mare lasciando a casa i pensieri
un bacio al concerto quando la musica è da brividi
una passeggiata mano nella mano
un pomeriggio passata a farla studiare
una serata dove la prendi in giro tutto il tempo e lei si diverte
una canzone dedicatale a un karaoke
un capodanno al Rockfeller Center a New York
un viaggio in Colorado nel Grand Canyon un album fotografico
una vacanza totalmente da soli
un gol dedicato
una cena con altre coppie con cui stare in pace
una partita insieme allo stadio (dove Lei capisce qualcosa)
una discussione di politica con un minimo di ragionamento
una minima confidenza familiare tanto per non essere uno sconosciuto
una cena in due dove non conta cosa c'è nel piatto e nel portafoglio, ma davanti a te
un ultimo accesso che si trasforma in Online
una coccola sul letto in un pomeriggio di pioggia
delle lacrime utili
una notte di sesso con ľamore
un gelato che lei non finisce, ma lo finisci te
un bacio quando la lasci davanti casa
un NOI, l'articolo più bello
una foto in cui lei sorride
un PER ME SEI INSOSTITUIBILE e non per studiare solamente
un VEDRAI CHE CE LA FAREMO
un TANTO CI SONO IO
un po' di sana volgarità quando serve
una litigata su cazzate
una sera davanti casa sua come sorpresa
un MI MANCHI detto veramente
una corsa quando un pullman, un treno o una macchina sta per partire solo per salutarla
L'apoteosi...
una persona su cui contare
un contatto fisico e un' intimità esclusiva
una serata sul divano sotto le coperte a vedere un film
una giornata al mare lasciando a casa i pensieri
un bacio al concerto quando la musica è da brividi
una passeggiata mano nella mano
un pomeriggio passata a farla studiare
una serata dove la prendi in giro tutto il tempo e lei si diverte
una canzone dedicatale a un karaoke
un capodanno al Rockfeller Center a New York
un viaggio in Colorado nel Grand Canyon un album fotografico
una vacanza totalmente da soli
un gol dedicato
una cena con altre coppie con cui stare in pace
una partita insieme allo stadio (dove Lei capisce qualcosa)
una discussione di politica con un minimo di ragionamento
una minima confidenza familiare tanto per non essere uno sconosciuto
una cena in due dove non conta cosa c'è nel piatto e nel portafoglio, ma davanti a te
un ultimo accesso che si trasforma in Online
una coccola sul letto in un pomeriggio di pioggia
delle lacrime utili
una notte di sesso con ľamore
un gelato che lei non finisce, ma lo finisci te
un bacio quando la lasci davanti casa
un NOI, l'articolo più bello
una foto in cui lei sorride
un PER ME SEI INSOSTITUIBILE e non per studiare solamente
un VEDRAI CHE CE LA FAREMO
un TANTO CI SONO IO
un po' di sana volgarità quando serve
una litigata su cazzate
una sera davanti casa sua come sorpresa
un MI MANCHI detto veramente
una corsa quando un pullman, un treno o una macchina sta per partire solo per salutarla
L'apoteosi...
Sanremo 2015
Ogni anno le canzoni non decollano al primo ascolto, sembrano tutte uguali, non c'è un ritornello che desta curiosità, un ritmo più divertente, un pezzo più rock... Siamo imbottiti di gente dei talent e tutti cantano suppergiù alla stessa maniera. Ci domandiamo chi è Lara Fabian mentre con tutta probabilità la faranno fuori, non ci capacitiamo dell'accoppiata Coruzzi-Di Michele, inveiamo contro chi mette a rischio eliminazione Alex Britti e salva Chiara che, se era per me, il "posto nel mondo" dell'estate di due anni fa lo avrebbe trovato a zappare nei campi... A rischio eliminazione i più vecchi con Grignani, la coppia che scoppia, Britti, Fabian, Moreno ("ma è un giovane!! Che siete matti!!" urlano le bimbette), Bianca Atzei, I soliti idioti (non capite una sega) e la Tatangelo (SE DIO VOLE!). La canzone poi quella si imparerà O anche no. L'importante è che vinca il tuo cantante da talent. Ultimi 3 anni: 3 vittorie dei cantanti da Talent, 5 negli ultimi 6 con la sola eccezione di Vecchioni, se dio vole! Chi dice di svecchiare non si accorge che più o meno tutti i vostri "giovani" cantano uguale, che non c'è invettiva. Nesli? Dio sceso in terra con una canzone banalissima. Grignani? Almeno lui un po' di grinta ce la mette . Malika Ayane? Perennemente in botta, non si sa se c'è o ci fa. Almeno i Soliti Idioti sono coerenti e il nome rispecchia la canzone: è comunque la più orecchiabile, necessaria al Festival per dare un po' di allegria. Il Volo e Fragola hanno già vinto. Entrambi occuperanno due posti del podio e lo spazio vuoto sfido chiunque a scommettere che verrà occupato da un ex dei talent. Poi sarà tutto finito. I talent produrranno altra gente perchè "Avete visto!??! Vincono sempre i nostri a Sanremo!!". Eccerto, metti 100 volte un contadino a zappare un campo con un impiegato: tutte e cento le volte il contadino farà un lavoro migliore dell'altro perchè il difetto è nel manico. Infatti Festival e Talent sono decisi quasi sempre dal televoto, monopolio dei giovani che vedono Nesli, Fragola, Banana o qualsiasi altro frut come "Grande cantante" e te lo votano lì. Poi uno si lamenta dell'esistenza della giuria di qualità: cazzo, almeno loro proteggono un po' la buona musica! Vedo Irene Grandi meno pimpante degli anni scorsi: si è buttata sul melodico/melenzo anche lei? Raf non è lui: è un paziente/cavia sul quale stanno sperimentando cure dimagranti. Ah già, funzionano eh! Nina Zilli mi fulmina sempre: ha quel modo di cantare che non mi verrebbe mai voglia nè di eliminare, ma nemmeno di farla vincere. Moreno di cognome fa Donadoni: mesi fa ho scritto il suo cognome su Google sperando in carrellate del milanista Roberto, attuale allenatore del Parma. Nisba: solo lui, solo la sua "Bomba". Fa un rap così così, ma se ha vinto Rocco Hunt l'anno scorso, occhi aperti. La Tatangelo perchè non gira film hard? Perchè non sfila? Perchè non fa la showgirl e si sveste in ogni puntata? (Belen, spiegaglielo un po' te come si fa...) Invece no, deve cantare! Ultimamente non le riesce neanche, ci prova, ma fa delle cacate che, come quelle dei cani nei prati, ti restano appiccicate per un po' e le senti sempre alla radio. Capitolo giovani: perchè non fucilarli? Non penso possiate fargli altro male: vengono buttati in mezz'ora sul palcoscenico, si sfidano due a due (chi li ha decisigli accoppiamenti?) e dopo la canzone hanno 2 minuti di popolarità. Se vai avanti bravo, se perdi invece ciao, canterai se ti va bene all'Ipercoop la domenica pomeriggio Alla radio queste canzoni faranno comunque un grande effetto... |
L(')aurea intoccabile
Seduti sulľOlimpo, poche volte si abbassano tra i mortali, tengono comportamenti rivedibili, ma alla fine fanno sempre come pare a loro. Sono i professori universitari, una categoria delle più subdole, più spietate, forse più remunerative nel campo dell'istruzione, la più menefreghista e più autonoma di tutte. Ognuno si considera Dio in terra, ogni volta che parla non esprime dubbi, affermazioni, consigli ma sentenze. Sono vincolati con fili sottilissimi che si dovrebbero vedere, ma mentre li cerchi sono già tutti spezzati e la distanza tra i docenti delle scuole secondarie (medie e superiori) è notevole: fino alla scuola dell'obbligo hai programmi da seguire, adempienze da svolgere, genitori, ragazzi e tanti "compiti" che devi svolgere a casa. Fin da questo ambito, appena si parla di prof. universitari si entra nel menefreghismo: i loro obblighi diminuiscono, il mestiere di docente universitario è quasi un secondo-terzo lavoro del quale ci si ricorda saltuariamente. Poco importa se il mattino seguente hai da esaminare 200 ragazzi che hanno patito come cani, hanno un fegato a brandelli, mani sudatissime e quasi vomitano: tu ne farai una minima parte oppure, per fare prima, sposterai ľappello al giorno o alla settimana seguente. Studenti lavoratori? Studenti fuori corso? studenti che abitano lontano? studenti ai quali manca solo un esame per la laurea? Ma che te ne frega!! Se sei educato chiami in segreteria e avvertì che ľesame è posticipato. Attacca presto però che se c'è qualche studente vicino al telefono della segreteria ti potrebbe arrivare qualche bestemmia in tempo reale. Ľesame? Tutti bocciati, tutti promossi, tutti 30, massimo 23. Viene pagato per questo è mandi tutto a puttane. Che boss che sei. Libri irrecuperabili, testi ormai fuori stampa dalla rivoluzione francese, ma a te che te ne frega?? Vuoi questi e stop! Ľaggiornamento è pesante, i libri ormai sono quelli con un chili di polvere, ma sono quelli. Ľ unico vero problema? Finire le 30-60 ore del corso. Eh, quelli sì, vanno finite. Se il tempo è poco ne recupero 2-3 il sabato sera o il lunedì sera dalle 19 alle 21, tanto qualche secchione/leccaculo viene a seguire il corso anche se lo faccio sulla luna la sera della Vigilia di Natale. Ma chi te lo ha fatto fare? |
venerdì 10 luglio 2015
Il mio ultimo giorno di scuola
Com'era il mio ultimo giorno di scuola?
Il mio ultimo giorno di scuola era atteso. La sera prima spesso c'era il Festivalbar e dicevo "dalla settimana prossima lo posso guardare quanto voglio, tanto non ho scuola", ma poi finivo per fare altro.
Iniziavo già con le programmazioni da fare come la piscina, il mare, gli amici da invitare e poi me ne stavo al computer o alla Play.
L'ultimo giorno esatto di scuola spesso voleva dire pasticcini, ricordi, gavettoni e addii. Poco doloroso fu quello delle medie tranne per la partaccia che mi presi quando non avvertii di rimanere a fare i gavettoni in pineta; alle elementari finirono cinque anni stupendi con la sconfitta di Istanbul e lo scudetto alla Juve: se piansi diciamo che avevo qualche motivo valido...
Ogni anno l'ultimo giorno delle superiori era sempre condito dalla gioia per la fine dell'incubo, ma anche per la malinconia nel non rivedere per tre mesi molti miei amici.
Simbolico l'ultimo giorno di quarta: iniziavano tre settimane di stage al caldo e si inauguravano anche gli europei.
In quinta non mi accorsi subito della fine: il resoconto strappalacrime, gli esami con la tesina, la cena con le imitazioni e qualche amico sfavato attutirono i miei ultimi giorni da studente del Marchi.
Quando suonò la campanella delle undici sospirai: non era gioia, era preoccupazione, rammarico, tristezza e malinconia.
Entrato per caso in quella scuola di Pescia, avevo passato cinque anni tra alti e bassi e l'8 giugno,
avevo chiuso con campanelle, ritardi, sveglie bruttissime, mal di pancia e scuola dell'obbligo.
Non sapevo cosa mi aspettasse all'Università...
Quando però, tempo dopo, ripensi all'ultima campanella dell'ultimo giorno di scuola pensi che come stavi al sicuro lì dentro, riparato dai veri problemi del mondo, forse, non starai da altre parti.
Il mio ultimo giorno di scuola era atteso. La sera prima spesso c'era il Festivalbar e dicevo "dalla settimana prossima lo posso guardare quanto voglio, tanto non ho scuola", ma poi finivo per fare altro.
Iniziavo già con le programmazioni da fare come la piscina, il mare, gli amici da invitare e poi me ne stavo al computer o alla Play.
L'ultimo giorno esatto di scuola spesso voleva dire pasticcini, ricordi, gavettoni e addii. Poco doloroso fu quello delle medie tranne per la partaccia che mi presi quando non avvertii di rimanere a fare i gavettoni in pineta; alle elementari finirono cinque anni stupendi con la sconfitta di Istanbul e lo scudetto alla Juve: se piansi diciamo che avevo qualche motivo valido...
Ogni anno l'ultimo giorno delle superiori era sempre condito dalla gioia per la fine dell'incubo, ma anche per la malinconia nel non rivedere per tre mesi molti miei amici.
Simbolico l'ultimo giorno di quarta: iniziavano tre settimane di stage al caldo e si inauguravano anche gli europei.
In quinta non mi accorsi subito della fine: il resoconto strappalacrime, gli esami con la tesina, la cena con le imitazioni e qualche amico sfavato attutirono i miei ultimi giorni da studente del Marchi.
Quando suonò la campanella delle undici sospirai: non era gioia, era preoccupazione, rammarico, tristezza e malinconia.
Entrato per caso in quella scuola di Pescia, avevo passato cinque anni tra alti e bassi e l'8 giugno,
avevo chiuso con campanelle, ritardi, sveglie bruttissime, mal di pancia e scuola dell'obbligo.
Non sapevo cosa mi aspettasse all'Università...
Quando però, tempo dopo, ripensi all'ultima campanella dell'ultimo giorno di scuola pensi che come stavi al sicuro lì dentro, riparato dai veri problemi del mondo, forse, non starai da altre parti.
lunedì 20 aprile 2015
Pendolare universitario
Il pendolare universitario si sveglia molto presto. Sono orari che
non si capiscono ( le lezioni iniziano tra tre ore...), ma non ci sono
altri modi alternativi.
Fuori è sempre buio e anche i gufi mentre apri i rotolanti delle finestre ti dicono "Che cazzo faiiiiiiii?!?!".
La colazione deve avvenire sennò si sviene e a Firenze/Pisa qualsiasi brioche è fin troppo cara.
Ti incammini verso la stazione mentre aprono i primi negozi e ti difendi dal freddo pungente in un cappotto che ormai puzza di università, ovvero di treno e di appunti.
Alla stazione superi i turisti con i trolley (ma dato che siete in vacanza, perchè cazzo prendete il treno alle sette? Oh rimanete a letto!), respingi gli schifosi tentativi di accattonaggio e ti fermi davanti al tabellone.
15 minuti di ritardo.
"Che palle, madonna! Ora mi metto a sedere per aspettare..."
Guardi la sala di aspetto: quattro Rom bivaccati, tre ubriachi che puzzano di vino più di Merigo, un matto che sta urlando di essere Dio da alcuni minuti (allora perchè aggiunge spesso un "cane" e un "porco" dietro al suo nome?), una persona di dubbia identità che dorme su tre poltroncine...
Alla fin fine in piedi non si sta così male.
Spero che tu abbia già fatto il biglietto perchè il bigliettaio ha mangiato pane e fantasma e non c'è mai: spero che il suo stipendio diminuisca ad ogni sua assenza da questa stazione. Tanto non avverrà.
Le macchinette? O avete i soldi precisi o di preciso spero che abbiate le preghiere: pregate infatti che non vi mangi improvvisamente i soldi o che il touch funzioni.
Tiri fuori i soldi di tasca e si avvicinano gli zingari: sentilà che odorino!
Secondo me è "Acqua di Giò". Sì, ma di GIO' LA SCIOLTA.
Li allontani perchè ormai ne hai abbastanza e prendi il tuo biglietto.
Esci perchè dentro la stazione l'aria è irrespirabile e attendi fuori al freddo il tuo treno.
L'aria gelida ti costringe a infilarti le mani nelle tasche del cappotto e ad alzarti la sciarpa. Il tuo treno fortunatamente arriva.
"Fate scendere! Bambini fate scendere!!" ripete ossessivamente una maestra che porta in gita una scolaresca. Andrebbe ripetuto un po' a chiunque quella frase data ľignoranza che si ripresenta anche solo per salire sul treno. Menomale ti è toccato VIVALTO come treno, altrimenti sarebbero stati dolori.
Olfattivi soprattutto.
Sali le scalette e ti posizioni in alto: sfruttiamo la seconda parte del nome VIVALTO almeno...
Tutti posti a 4, ideali per chi vuole stare largo, per chi è in compagnia, ma purtroppo anche a chi piace rompere le scatole e far spostare gli oggetti personali di uno già seduto.
Attimo di riflessione: vedi che ho uno zaino, sciarpa e cappello, ci sono altri posti liberi, ma mi chiedi se è libero.
Facendomi questa stupida domanda mi obblighi a tenermi addosso tutto il mio ambaradan di roba e stringermi in un sedile.
Tranquillo, la prossima volta sarà occupato!
Passa il ragazzo con il bigliettino con il quale vuole i soldi, passa il turista con otto trolley (bimbo, se viaggi in treno portati meno roba!), passa a corsa quello che non ha pagato il biglietto, passa quella che urla al telefono, ma il controllore non passa mai.
Passerà quando hai il biglietto nascosto o quando non lo hai proprio.
Se il tuo ha una lieve sbavatura nel timbro sei un furfante, i Rom senza, invece, vengono solo fatti scendere.
Parità dei trattamenti non ti conosco.
Ecco la stazione di arrivo: insieme a te scendono altre ottomila persone e ti sembra proprio di stare nei film americani quando a New York attraversano la strada in tremila.
"Bah oh c'eri anche te sul treno?!"
"Sì ma non te ľho detto perché mi stai sul culo "
Buona mattinata universitaria!
Fuori è sempre buio e anche i gufi mentre apri i rotolanti delle finestre ti dicono "Che cazzo faiiiiiiii?!?!".
La colazione deve avvenire sennò si sviene e a Firenze/Pisa qualsiasi brioche è fin troppo cara.
Ti incammini verso la stazione mentre aprono i primi negozi e ti difendi dal freddo pungente in un cappotto che ormai puzza di università, ovvero di treno e di appunti.
Alla stazione superi i turisti con i trolley (ma dato che siete in vacanza, perchè cazzo prendete il treno alle sette? Oh rimanete a letto!), respingi gli schifosi tentativi di accattonaggio e ti fermi davanti al tabellone.
15 minuti di ritardo.
"Che palle, madonna! Ora mi metto a sedere per aspettare..."
Guardi la sala di aspetto: quattro Rom bivaccati, tre ubriachi che puzzano di vino più di Merigo, un matto che sta urlando di essere Dio da alcuni minuti (allora perchè aggiunge spesso un "cane" e un "porco" dietro al suo nome?), una persona di dubbia identità che dorme su tre poltroncine...
Alla fin fine in piedi non si sta così male.
Spero che tu abbia già fatto il biglietto perchè il bigliettaio ha mangiato pane e fantasma e non c'è mai: spero che il suo stipendio diminuisca ad ogni sua assenza da questa stazione. Tanto non avverrà.
Le macchinette? O avete i soldi precisi o di preciso spero che abbiate le preghiere: pregate infatti che non vi mangi improvvisamente i soldi o che il touch funzioni.
Tiri fuori i soldi di tasca e si avvicinano gli zingari: sentilà che odorino!
Secondo me è "Acqua di Giò". Sì, ma di GIO' LA SCIOLTA.
Li allontani perchè ormai ne hai abbastanza e prendi il tuo biglietto.
Esci perchè dentro la stazione l'aria è irrespirabile e attendi fuori al freddo il tuo treno.
L'aria gelida ti costringe a infilarti le mani nelle tasche del cappotto e ad alzarti la sciarpa. Il tuo treno fortunatamente arriva.
"Fate scendere! Bambini fate scendere!!" ripete ossessivamente una maestra che porta in gita una scolaresca. Andrebbe ripetuto un po' a chiunque quella frase data ľignoranza che si ripresenta anche solo per salire sul treno. Menomale ti è toccato VIVALTO come treno, altrimenti sarebbero stati dolori.
Olfattivi soprattutto.
Sali le scalette e ti posizioni in alto: sfruttiamo la seconda parte del nome VIVALTO almeno...
Tutti posti a 4, ideali per chi vuole stare largo, per chi è in compagnia, ma purtroppo anche a chi piace rompere le scatole e far spostare gli oggetti personali di uno già seduto.
Attimo di riflessione: vedi che ho uno zaino, sciarpa e cappello, ci sono altri posti liberi, ma mi chiedi se è libero.
Facendomi questa stupida domanda mi obblighi a tenermi addosso tutto il mio ambaradan di roba e stringermi in un sedile.
Tranquillo, la prossima volta sarà occupato!
Passa il ragazzo con il bigliettino con il quale vuole i soldi, passa il turista con otto trolley (bimbo, se viaggi in treno portati meno roba!), passa a corsa quello che non ha pagato il biglietto, passa quella che urla al telefono, ma il controllore non passa mai.
Passerà quando hai il biglietto nascosto o quando non lo hai proprio.
Se il tuo ha una lieve sbavatura nel timbro sei un furfante, i Rom senza, invece, vengono solo fatti scendere.
Parità dei trattamenti non ti conosco.
Ecco la stazione di arrivo: insieme a te scendono altre ottomila persone e ti sembra proprio di stare nei film americani quando a New York attraversano la strada in tremila.
"Bah oh c'eri anche te sul treno?!"
"Sì ma non te ľho detto perché mi stai sul culo "
Buona mattinata universitaria!
giovedì 16 aprile 2015
Recensioni semiserie - Batman (1989)
Il Batman, quello vero.
Lasciato nel dimenticatoio perchè "Christian Bale e Heath Ledger sono più fighi", perchè "Viva i film d'azione", perchè "Sei un vecchio e guardi i film vecchi" o perchè "Cazzo voi mette?", quando si parla dell'uomo pipistrello non mi viene mai in mente la voce ridicola del Cavaliere Oscuro, ma Micheal Keaton.
Poco conosciuto, è stato un mito della mia infanzia e ringrazio mio padre che decise di registrare sia il Batman del 1989 che quello del 1992.
Per chi lo conoscesse poco, Keaton ha interpretato lo "Spiritello porcello" in Beetlejuice nel 1988 e data la grande prova ed il buon successo di pubblico, Tim Burton (non paragonatelo a Nolan, via!) ha deciso di riproporlo nella storica riproduzione cinematografica di Batman dell'epoca moderna dopo il semi fiasco del lungometraggio del 1966.
Nel Batman per eccellenza che vi sto descrivendo apparivano anche Kim Basinger nel ruolo della strafiga di turno (vince a man bassa contro la regina delle occhiaie Maggie Gyllenhaal), il maggiordomo più docile di tutti interpretato da Micheal Gough e l'impacciato commissario Pat Hingle che è forse l'unica sconfitta che Batman ha contro il "Cavaliere oscuro" data la bravura di Gary Oldman nell'interpretare un commissario molto più dinamico.
In alto però, sopra a tutti, nell'Olimpo dei cattivi di ogni film che si rispetti, c'è lui, Jack Napier.
"E chi cazzo è Jack Napier?" direte voi?
Jack Napier esisterà per un terzo del film perchè poi avrà la sventura di scivolare in una vasca di acido dalla quale uscirà Joker, interpretato dal devastante Jack Nicholson.
Sono pochi i personaggi che nei film rendono memorabile qualsiasi cosa dicono: ebbene sì, il Joker Nicholson è uno di questi.
In tutto il film dimostra ancora una volta che ci sa fare nell'interpretazione dei personaggi cattivi che si fanno amare, così come era avvenuto in Shining otto anni prima quando il povero Jack Torrance era più che altro una vittima dell'hotel piuttosto che un cattivo in sè.
Di sfondo al pipistrello, alla giornalista stratopa, ai poliziotti e a Nicholson che balla sulle note di Prince nel suo vestitino viola, c'è Gotham City, una New York fumettosa che non dorme mai, tra grattacieli, vicoli bui, vicoli ciechi, bande di ladri e fumi anche di giorno quando la gente cammina veloce, non si ferma neanche per un saluto e pensa per sè.
C'è fretta di tornare alle proprie abitazioni, c'è fretta di rischiare il meno possibile la pelle e di evitare quel numero enormi di criminali.
La Signora in Giallo si farebbe tonda a Gotham, ma con Batman durerebbe cinque minuti ogni puntata data la facilità con cui il vendicatore mascherato scopre colpevoli e altri personaggi.
Chi comanda in questa città? Pur con la mafia alle calcagna e fabbriche più inquinanti di Cernobyl, tutto il potere è nelle mani di Bruce Wayne, un plurimiliardario che farebbe rabbrividere la famiglia Agnelli per il suo enorme patrimonio.
Imprese chimiche, fondazioni benefiche a lui intitolate, industrie sul cibo, sul trasporto di merci, acciaierie e una caverna (un'altra casa sotterranea diciamo) dove il taciturno Bruce si trasforma nel vendicatore nero che combatte il crimine.
Con tutto quell'armamento potrebbe anche combattere l'Isis, ma alla fine Gotham ha più problemi di Milano prima dell'Expo e giustamente rimane lì, aiutato dal fido maggiordomo Alfred che pur avendo lavorato da oltre trent'anni in casa Wayne e fatto da mamma e babbo alla morte dei genitori di Bruce, utilizza sempre il lei nei confronti del padrone.
Alloggiano in un castello di cinquecento stanze, pagando stonfi di Imu da far paura, dove potrebbe far una miriade di festini, conferenze, piscine, campi da golf e cinema, ma che utilizza (e chiamatelo stupido) solo come luogo di accoppiamento con Vicki Vale prima di lasciarla sola e nuda a letto perchè il dovere di paladino della giustizia chiama.
La legge e i cittadini di Gotham in fondo sono prima stupiti per l'aiuto inaspettato di questo supereroe mascherato e poi capiscono che alla fine senza di lui finirebbero come gli studenti nelle manifestazioni: pestati a sangue.
I grattacieli di Gotham sembrano fatti proprio per quel Micheal Keaton così impacciato nei panni del miliardario, ma così elastico e atletico in quelli di un Batman che quando gli frizza il didietro spara un filo d'acciaio dalla mano e se la da a gambe, attaccandosi a qualsiasi parete esistente.
Indimenticabile finale sopra la maestosa cattedrale di Gotham, così simile a Notre Dame, ma con delle pietre forse troppo consumate...
Tim Burton è come Re Mida e lo confermerà tre anni dopo con Batman-Il ritorno.
Ma questa è una storia che parte dalle fogne...
Lasciato nel dimenticatoio perchè "Christian Bale e Heath Ledger sono più fighi", perchè "Viva i film d'azione", perchè "Sei un vecchio e guardi i film vecchi" o perchè "Cazzo voi mette?", quando si parla dell'uomo pipistrello non mi viene mai in mente la voce ridicola del Cavaliere Oscuro, ma Micheal Keaton.
Poco conosciuto, è stato un mito della mia infanzia e ringrazio mio padre che decise di registrare sia il Batman del 1989 che quello del 1992.
Per chi lo conoscesse poco, Keaton ha interpretato lo "Spiritello porcello" in Beetlejuice nel 1988 e data la grande prova ed il buon successo di pubblico, Tim Burton (non paragonatelo a Nolan, via!) ha deciso di riproporlo nella storica riproduzione cinematografica di Batman dell'epoca moderna dopo il semi fiasco del lungometraggio del 1966.
Nel Batman per eccellenza che vi sto descrivendo apparivano anche Kim Basinger nel ruolo della strafiga di turno (vince a man bassa contro la regina delle occhiaie Maggie Gyllenhaal), il maggiordomo più docile di tutti interpretato da Micheal Gough e l'impacciato commissario Pat Hingle che è forse l'unica sconfitta che Batman ha contro il "Cavaliere oscuro" data la bravura di Gary Oldman nell'interpretare un commissario molto più dinamico.
In alto però, sopra a tutti, nell'Olimpo dei cattivi di ogni film che si rispetti, c'è lui, Jack Napier.
"E chi cazzo è Jack Napier?" direte voi?
Jack Napier esisterà per un terzo del film perchè poi avrà la sventura di scivolare in una vasca di acido dalla quale uscirà Joker, interpretato dal devastante Jack Nicholson.
Sono pochi i personaggi che nei film rendono memorabile qualsiasi cosa dicono: ebbene sì, il Joker Nicholson è uno di questi.
In tutto il film dimostra ancora una volta che ci sa fare nell'interpretazione dei personaggi cattivi che si fanno amare, così come era avvenuto in Shining otto anni prima quando il povero Jack Torrance era più che altro una vittima dell'hotel piuttosto che un cattivo in sè.
Di sfondo al pipistrello, alla giornalista stratopa, ai poliziotti e a Nicholson che balla sulle note di Prince nel suo vestitino viola, c'è Gotham City, una New York fumettosa che non dorme mai, tra grattacieli, vicoli bui, vicoli ciechi, bande di ladri e fumi anche di giorno quando la gente cammina veloce, non si ferma neanche per un saluto e pensa per sè.
C'è fretta di tornare alle proprie abitazioni, c'è fretta di rischiare il meno possibile la pelle e di evitare quel numero enormi di criminali.
La Signora in Giallo si farebbe tonda a Gotham, ma con Batman durerebbe cinque minuti ogni puntata data la facilità con cui il vendicatore mascherato scopre colpevoli e altri personaggi.
Chi comanda in questa città? Pur con la mafia alle calcagna e fabbriche più inquinanti di Cernobyl, tutto il potere è nelle mani di Bruce Wayne, un plurimiliardario che farebbe rabbrividere la famiglia Agnelli per il suo enorme patrimonio.
Imprese chimiche, fondazioni benefiche a lui intitolate, industrie sul cibo, sul trasporto di merci, acciaierie e una caverna (un'altra casa sotterranea diciamo) dove il taciturno Bruce si trasforma nel vendicatore nero che combatte il crimine.
Con tutto quell'armamento potrebbe anche combattere l'Isis, ma alla fine Gotham ha più problemi di Milano prima dell'Expo e giustamente rimane lì, aiutato dal fido maggiordomo Alfred che pur avendo lavorato da oltre trent'anni in casa Wayne e fatto da mamma e babbo alla morte dei genitori di Bruce, utilizza sempre il lei nei confronti del padrone.
Alloggiano in un castello di cinquecento stanze, pagando stonfi di Imu da far paura, dove potrebbe far una miriade di festini, conferenze, piscine, campi da golf e cinema, ma che utilizza (e chiamatelo stupido) solo come luogo di accoppiamento con Vicki Vale prima di lasciarla sola e nuda a letto perchè il dovere di paladino della giustizia chiama.
La legge e i cittadini di Gotham in fondo sono prima stupiti per l'aiuto inaspettato di questo supereroe mascherato e poi capiscono che alla fine senza di lui finirebbero come gli studenti nelle manifestazioni: pestati a sangue.
I grattacieli di Gotham sembrano fatti proprio per quel Micheal Keaton così impacciato nei panni del miliardario, ma così elastico e atletico in quelli di un Batman che quando gli frizza il didietro spara un filo d'acciaio dalla mano e se la da a gambe, attaccandosi a qualsiasi parete esistente.
Indimenticabile finale sopra la maestosa cattedrale di Gotham, così simile a Notre Dame, ma con delle pietre forse troppo consumate...
Tim Burton è come Re Mida e lo confermerà tre anni dopo con Batman-Il ritorno.
Ma questa è una storia che parte dalle fogne...
martedì 24 febbraio 2015
In discoteca
Non sono un asssiduo frequentatore, lo ammetto. Preferisco due chiacchiere a casa, in un pub, in un ristorante, su una panchina in centro o a passeggio per la città, ma quando mi è capitato l'occasione di andare a ballare e ne avevo voglia (rare volte) ho notato sempre i soliti eventi.
Intanto si deve partire tardi: entrare a mezzanotte in discoteca è da coglioni. Molto meglio andare verso le cinque: stanno chiudendo, ma almeno non sei un rimasto, sei entrato tardi e hai fatto CHIUSURA (non è quella del ramino, di pinnacola o di scala quaranta) che equivale a chiudere la discoteca insieme al proprietario e rafforza l'idea di aver fatto tardi.
Il tuo obbligo morale è quello di bere-bere-bere; sarà un difetto gravissimo ricordarsi il giorno seguente cosa hai fatto la sera prima.
COMA ETILICO: non lo leggi come quello che è veramente, ma come la scritta PARCO GIOCHI, ovvero si deve andare lì il prima possibile.
Questa fine è la conseguenza di quelli che "Non/un la reggono" e vengono classificati come i plebei delle discoteche, gente di basso ceto che spesso si ubriaca con drinks di infimo livello, vengono a ballare solo per farsi notare, ma che hanno poca dimestichezza con il benere.
Gli altri, i boss dell'alcool, quelli che "la RACCATTANO GROSSA" hanno un autonomia di bottiglie e bottiglie e sono raffigurati come i Patrizi del locale avendo anche il monopolio delle bevute: solitamente sono quelli che si ritraggono con il bottiglione enorme (quello che mio nonno usa quando va a prendere l'olio al frantoio) mentre nella sala accanto la propria ragazza ha un rapporto orale con il migliore amico dello SBOCCIATORE che però, quest'ultimo, furbescamente, è sobrio.
Quelli che "la reggono", chiamati anche SBOCCIATORI, RACCATTATORI PESI o BOMBER, dimostrano in discoteca di avere confidenza con l'alcool come Moana Pozzi con i membri maschili, ma spesso appena usciti o giunti a casa imbrattano o il buttafuori di turno o il gabinetto, ancora odorante di Anitra Wc, con il loro vomito, volgarmente detto anche SGOTTO.
Il vomito se avviene inavvertitamente in discoteca non può essere relegato in un infimo bagno o all'esterno della sala fumatori e nemmeno non può essere visto da nessuno, ma spesso va enfatizzato in sala da ballo, sui divanetti, sul vestito scollato di quella a cui gli state strusciando il vostro pene sul deretano da mezz'ora, sulle scale o davanti alla consolle.
L'evento del vomito inoltre deve essere ripetuto per specificare e sottolineare che quella persona ha bevuto seriamente, altrimenti il passo da SBOCCIATORE a RIMASTO sarebbe immediato.
Prima di fare tutto questo però uno può passare anche del tempo nel locale senza bere ed è spesso il lasso di tempo più difficile da far passare.
Il frequentatore di discoteca del terzo millennio infatti è a disagio con la musica, non sa il testo, non sa muoversi, non può apparire ridicolo, non può pomiciarsi ottanta figliole di fila...
Ecco che giunge il tragitto: in voga nelle discoteche affollate e di grandi dimensioni, consiste in fare giri a vuoto della pista e dell'intero locale senza una meta precisa. Stare fermi in un punto e non ballare è visto come un senso di impaccio e non è consentito; spostarsi anche solo per andare in bagno a fare finta di urinare è considerato legittimo a meno che non ti trovi lì già il vomito di qualche altro partecipante.
Quando un ragazzo balla è perchè ormai l'alcool si fa gioco di lui. La danza persiste per poco perchè l'impossessato si può addormentare in qualche angolo (difficilmente i divanetti, è più gettonato il gabinetto, le scale, le spalle del primo che ti capita o anche il pavimento), rigettare per via orale il mix di cibo e alcool oppure svenire.
La fama aumenta all'aumentare del rischio di vita dell'ubriaco: secondo una ricerca dell'Università Americana di Yale infatti per un ubriaco che balla si arriva a solo 50 "Mi piace" su Facebook mentre a uno svenuto si superano i 100 fino ad arrivare ad un poveraccio in fase di vomito che tocca quote (udite udite) anche di 500.
Spesso questi numeri rispecchiano anche le ciaffate che ogni genitore da al figlio quando torna a casa in quelle condizioni.
Intanto si deve partire tardi: entrare a mezzanotte in discoteca è da coglioni. Molto meglio andare verso le cinque: stanno chiudendo, ma almeno non sei un rimasto, sei entrato tardi e hai fatto CHIUSURA (non è quella del ramino, di pinnacola o di scala quaranta) che equivale a chiudere la discoteca insieme al proprietario e rafforza l'idea di aver fatto tardi.
Il tuo obbligo morale è quello di bere-bere-bere; sarà un difetto gravissimo ricordarsi il giorno seguente cosa hai fatto la sera prima.
COMA ETILICO: non lo leggi come quello che è veramente, ma come la scritta PARCO GIOCHI, ovvero si deve andare lì il prima possibile.
Questa fine è la conseguenza di quelli che "Non/un la reggono" e vengono classificati come i plebei delle discoteche, gente di basso ceto che spesso si ubriaca con drinks di infimo livello, vengono a ballare solo per farsi notare, ma che hanno poca dimestichezza con il benere.
Gli altri, i boss dell'alcool, quelli che "la RACCATTANO GROSSA" hanno un autonomia di bottiglie e bottiglie e sono raffigurati come i Patrizi del locale avendo anche il monopolio delle bevute: solitamente sono quelli che si ritraggono con il bottiglione enorme (quello che mio nonno usa quando va a prendere l'olio al frantoio) mentre nella sala accanto la propria ragazza ha un rapporto orale con il migliore amico dello SBOCCIATORE che però, quest'ultimo, furbescamente, è sobrio.
Quelli che "la reggono", chiamati anche SBOCCIATORI, RACCATTATORI PESI o BOMBER, dimostrano in discoteca di avere confidenza con l'alcool come Moana Pozzi con i membri maschili, ma spesso appena usciti o giunti a casa imbrattano o il buttafuori di turno o il gabinetto, ancora odorante di Anitra Wc, con il loro vomito, volgarmente detto anche SGOTTO.
Il vomito se avviene inavvertitamente in discoteca non può essere relegato in un infimo bagno o all'esterno della sala fumatori e nemmeno non può essere visto da nessuno, ma spesso va enfatizzato in sala da ballo, sui divanetti, sul vestito scollato di quella a cui gli state strusciando il vostro pene sul deretano da mezz'ora, sulle scale o davanti alla consolle.
L'evento del vomito inoltre deve essere ripetuto per specificare e sottolineare che quella persona ha bevuto seriamente, altrimenti il passo da SBOCCIATORE a RIMASTO sarebbe immediato.
Prima di fare tutto questo però uno può passare anche del tempo nel locale senza bere ed è spesso il lasso di tempo più difficile da far passare.
Il frequentatore di discoteca del terzo millennio infatti è a disagio con la musica, non sa il testo, non sa muoversi, non può apparire ridicolo, non può pomiciarsi ottanta figliole di fila...
Ecco che giunge il tragitto: in voga nelle discoteche affollate e di grandi dimensioni, consiste in fare giri a vuoto della pista e dell'intero locale senza una meta precisa. Stare fermi in un punto e non ballare è visto come un senso di impaccio e non è consentito; spostarsi anche solo per andare in bagno a fare finta di urinare è considerato legittimo a meno che non ti trovi lì già il vomito di qualche altro partecipante.
Quando un ragazzo balla è perchè ormai l'alcool si fa gioco di lui. La danza persiste per poco perchè l'impossessato si può addormentare in qualche angolo (difficilmente i divanetti, è più gettonato il gabinetto, le scale, le spalle del primo che ti capita o anche il pavimento), rigettare per via orale il mix di cibo e alcool oppure svenire.
La fama aumenta all'aumentare del rischio di vita dell'ubriaco: secondo una ricerca dell'Università Americana di Yale infatti per un ubriaco che balla si arriva a solo 50 "Mi piace" su Facebook mentre a uno svenuto si superano i 100 fino ad arrivare ad un poveraccio in fase di vomito che tocca quote (udite udite) anche di 500.
Spesso questi numeri rispecchiano anche le ciaffate che ogni genitore da al figlio quando torna a casa in quelle condizioni.
mercoledì 18 febbraio 2015
Esami...invasivi
Insomma, per noi universitari l'unico vero problema e l'unico vero scoglio da superare sono gli esami. Dico questo tralasciando le pratiche burocratiche dei tirocini, stage, tesi, piani di studio, direzione dell'ateneo ecc...
L'esame è quel giorno che segni sul calendario, quel giorno che strumentalizzi e ne parli in maniera quasi disperata con i tuoi amici che magari hanno l'idea di fissare qualcosa proprio in quel giorno o comunque nei paraggi.
Il giorno precedente sei un eremita e concentri i tuoi sforzi solo su quella materia, la assimili mentre mangi, mentre ti fai la doccia, mentre parli di tutt'altro con i tuoi e anche mentre tenti magari di baccagliare su Facebook o Whatsapp.
Scocca il giorno x, l'esame-day e la sveglia deve essere delle più mattiniere possibili: la paura che non suoni è enorme!
Nella colazione spesso il tuo stomaco fa il catenaccio e si chiude impedendo il normale afflusso di cibo: tutto ciò che farai entrare al grido di "Se non mangio, svengo!" verrà rigettato dal solito buco da dove è entrato, ma in maniera più catastrofica.
Nel tragitto che fai per andare all'università sei una donna col ciclo: non sopporti niente, non vuoi vedere nessuno, non vuoi soprattutto sentire nessuno.
Uccideresti anche l'automobilista che ti suona perchè sei in mezzo alla strada...
Arrivi finalmente al polo, sbirci il tuo nome sul foglio (oppure lo percepisci dall'appello dei professori) e non sei quasi mai fortunato: ebbene sì, sei ottantesimo.
Credi di andare via, sei sicuro che ti farà nei prossimi giorni, ma una notizia ben peggiore è per te in riserbo: il professore ne fa ottanta al giorno.
L'idea dell' "Evvai, almeno oggi me la tolgo" spesso si somma al "Me la tolgo, ma per cena".
Un po' disperato ti siedi vicino all'aula dove si svolgeranno i colloqui orali e ti inizi a guardare attorno.
Negli esami universitari c'è spesso la gente peggiore, personaggi mitologici, antenati che credevi dispersi, megere ottantenni travestite da tue compagne di corso e gufatori maligni.
Analizziamo alcuni tipi presenti in ogni facoltà a qualsiasi indirizzo, partendo sicuramente dal peggiore.
Il secchione: è un classico, onnipresente fin dalle prime ore, si narra che apra la facoltà lui venti alle cinque. Lui è la materia, il libro lo ha divorato nel periodo di studi,sa anche quante volte si è masturbato giornalmente l'autore e spesso te lo fa anche notare.
Si aggira tra gli altri impauriti, li guarda con estrema sicurezza, scuote la testa se uno azzarda uno strafalcione, puntualizza su eventi o date che un essere umano qualsiasi fa fatica già a ricordare di cosa di parli e aspetta il suo momento di gloria/esame firmando autografi.
Esce dall'aula o con un 30 e lode che amplifica, aggiungendo i vari complimenti che gli ha fatto il prof mentre lui si faceva la lingua marrone dalle leccate del fondoschiena, oppure se il voto è inferiore è torvo, scuro in viso, il professore è impazzito "Come può aver osato dare a Lui un voto così misero? Si starà sicuramente fustigando!" e soprattutto LE DOMANDE ERANO DIFFICILISSIME (per non saperle lui...).
Si lamenta dicendo che è tutta questione di fortuna, che all'appello precedente erano domande più semplici (anche se è il primo appello) e a pranzo/cena non toccherà cibo per punizione.
Lo iettatore: ancor più odiato del secchione, si apposta ai bordi dell'esame e vive lì, mangia lì e si riproduce lì.
A qualsiasi altro esaminando che gli chiede "Scusa, che domande ha fatto ?" lui strabuzza gli occhi, apre i palmi delle mani che ruota, o porta vicino alla testa, e risponde che sono state fatte domande impossibili, inconcepibili, in Aramaico!
Esistono iettatori apocalittici (quelli appena citati) che concludono la loro sceneggiata con "Se me lo avesse chiesto a me, avrei fatto scena mutaaaaaaa, non so nullaaaaaaa, oioiiiiiii" e iettatori secchionici che alla domanda dei passanti rispondono con argomenti che chiunque reputa IMPOSSIBILI,ma che, guardacaso,lui sa bene.
E' opportuno distaccarsi da questi, portare con se una grande quantità di amuleti oppure toccarsi le parti intime ogni volta che lo iettatore di turno apre bocca.
I casuali: forse i più simpatici, fino a che non sai il voto.
Giungono spesso all'esame in ritardo, tutti sudati, con mezzo libro studiato, tanta voglia di sorridere e di baccagliare e la tesi del COME VA, VA!. Riempiono con battute spesso inopportune gli ANSIOSI i quali odiani questi casuali per la loro capacità di stemperamento della tensione.
Questi casuali sono soliti riportare grandi voti che apprezzano smodatamente (si buttano in terra e esultano) o rifiutano sdegnosamente ("Mi abbassa la media..." Ma tipo studiare tutto il libro?) oppure lo prendono, ma sono tristi perchè speravano di estrarre un voto più alto dal cilindro della loro improvvisazione.
Gli ansiosi: quelli che lo vivono peggio. Defecatori folli nei wc di casa la mattina presto o in quelli dell'ateneo, sono ottimisti come gli allergici all'acqua durante il diluvio e vedono nero ovunque.
Ripassano ininterrottamente mangiandosi le unghie, le pellicine, le dita stesse, mettendosi le mani o tra i capelli oppure tra le gambe quando hanno i brividi.
Sanno che il prof chiederà loro l'unico argomento che non hanno studiato bene e un "Tanto boccio" aleggia nella loro testa.
Solitamente però sono quelli che subiscono il minor numero di bocciature grazie alla loro dedizione e al loro studio incessante.
Escono dall'esame con il camice sporco e il bambino in braccio: sì, è stato un parto per loro.
I primi: fissano a mezzanotte in punto e alle nove di mattina hanno già fatto l'esame, spesso con grandi risultati. Vanno a riposarsi perchè la sera prima hanno fatto le ore piccole davanti allo schermo del pc per paura che la loro posizione scalasse.
Si perdono i personaggi sopracitati e fanno spesso colazione su instagram con il cornetto e il voto sul libretto.
Dopo che hai incontrato questi personaggi ormai è il tuo momento.
Il proprio turno all'esame è uno Ying e Yang tra il "Via, me lo levo!" e il "No no, aspetta aspetta!!", tra il "Ce la faccio" e lo scoppio in lacrime.
Entri e di lì in poi il tempo si ferma o va veloce; o sudi o sorridi, analizzi qualsiasi espressione del prof e gli sussurri come Harry al cappello parlante "Non mi bocciare, non mi bocciare..."
Il prof spesso tende per la promozione, per la gioia personale, per levarti di torno (ha 300 iscritti), perchè effettivamente te lo meriti, perchè gli fai pena oppure perchè hai gestito bene quella quarta di seno strizzata nella camicetta.
Gli esami non finiscono mai, ma tolto uno si esulta!.
L'esame è quel giorno che segni sul calendario, quel giorno che strumentalizzi e ne parli in maniera quasi disperata con i tuoi amici che magari hanno l'idea di fissare qualcosa proprio in quel giorno o comunque nei paraggi.
Il giorno precedente sei un eremita e concentri i tuoi sforzi solo su quella materia, la assimili mentre mangi, mentre ti fai la doccia, mentre parli di tutt'altro con i tuoi e anche mentre tenti magari di baccagliare su Facebook o Whatsapp.
Scocca il giorno x, l'esame-day e la sveglia deve essere delle più mattiniere possibili: la paura che non suoni è enorme!
Nella colazione spesso il tuo stomaco fa il catenaccio e si chiude impedendo il normale afflusso di cibo: tutto ciò che farai entrare al grido di "Se non mangio, svengo!" verrà rigettato dal solito buco da dove è entrato, ma in maniera più catastrofica.
Nel tragitto che fai per andare all'università sei una donna col ciclo: non sopporti niente, non vuoi vedere nessuno, non vuoi soprattutto sentire nessuno.
Uccideresti anche l'automobilista che ti suona perchè sei in mezzo alla strada...
Arrivi finalmente al polo, sbirci il tuo nome sul foglio (oppure lo percepisci dall'appello dei professori) e non sei quasi mai fortunato: ebbene sì, sei ottantesimo.
Credi di andare via, sei sicuro che ti farà nei prossimi giorni, ma una notizia ben peggiore è per te in riserbo: il professore ne fa ottanta al giorno.
L'idea dell' "Evvai, almeno oggi me la tolgo" spesso si somma al "Me la tolgo, ma per cena".
Un po' disperato ti siedi vicino all'aula dove si svolgeranno i colloqui orali e ti inizi a guardare attorno.
Negli esami universitari c'è spesso la gente peggiore, personaggi mitologici, antenati che credevi dispersi, megere ottantenni travestite da tue compagne di corso e gufatori maligni.
Analizziamo alcuni tipi presenti in ogni facoltà a qualsiasi indirizzo, partendo sicuramente dal peggiore.
Il secchione: è un classico, onnipresente fin dalle prime ore, si narra che apra la facoltà lui venti alle cinque. Lui è la materia, il libro lo ha divorato nel periodo di studi,sa anche quante volte si è masturbato giornalmente l'autore e spesso te lo fa anche notare.
Si aggira tra gli altri impauriti, li guarda con estrema sicurezza, scuote la testa se uno azzarda uno strafalcione, puntualizza su eventi o date che un essere umano qualsiasi fa fatica già a ricordare di cosa di parli e aspetta il suo momento di gloria/esame firmando autografi.
Esce dall'aula o con un 30 e lode che amplifica, aggiungendo i vari complimenti che gli ha fatto il prof mentre lui si faceva la lingua marrone dalle leccate del fondoschiena, oppure se il voto è inferiore è torvo, scuro in viso, il professore è impazzito "Come può aver osato dare a Lui un voto così misero? Si starà sicuramente fustigando!" e soprattutto LE DOMANDE ERANO DIFFICILISSIME (per non saperle lui...).
Si lamenta dicendo che è tutta questione di fortuna, che all'appello precedente erano domande più semplici (anche se è il primo appello) e a pranzo/cena non toccherà cibo per punizione.
Lo iettatore: ancor più odiato del secchione, si apposta ai bordi dell'esame e vive lì, mangia lì e si riproduce lì.
A qualsiasi altro esaminando che gli chiede "Scusa, che domande ha fatto ?" lui strabuzza gli occhi, apre i palmi delle mani che ruota, o porta vicino alla testa, e risponde che sono state fatte domande impossibili, inconcepibili, in Aramaico!
Esistono iettatori apocalittici (quelli appena citati) che concludono la loro sceneggiata con "Se me lo avesse chiesto a me, avrei fatto scena mutaaaaaaa, non so nullaaaaaaa, oioiiiiiii" e iettatori secchionici che alla domanda dei passanti rispondono con argomenti che chiunque reputa IMPOSSIBILI,ma che, guardacaso,lui sa bene.
E' opportuno distaccarsi da questi, portare con se una grande quantità di amuleti oppure toccarsi le parti intime ogni volta che lo iettatore di turno apre bocca.
I casuali: forse i più simpatici, fino a che non sai il voto.
Giungono spesso all'esame in ritardo, tutti sudati, con mezzo libro studiato, tanta voglia di sorridere e di baccagliare e la tesi del COME VA, VA!. Riempiono con battute spesso inopportune gli ANSIOSI i quali odiani questi casuali per la loro capacità di stemperamento della tensione.
Questi casuali sono soliti riportare grandi voti che apprezzano smodatamente (si buttano in terra e esultano) o rifiutano sdegnosamente ("Mi abbassa la media..." Ma tipo studiare tutto il libro?) oppure lo prendono, ma sono tristi perchè speravano di estrarre un voto più alto dal cilindro della loro improvvisazione.
Gli ansiosi: quelli che lo vivono peggio. Defecatori folli nei wc di casa la mattina presto o in quelli dell'ateneo, sono ottimisti come gli allergici all'acqua durante il diluvio e vedono nero ovunque.
Ripassano ininterrottamente mangiandosi le unghie, le pellicine, le dita stesse, mettendosi le mani o tra i capelli oppure tra le gambe quando hanno i brividi.
Sanno che il prof chiederà loro l'unico argomento che non hanno studiato bene e un "Tanto boccio" aleggia nella loro testa.
Solitamente però sono quelli che subiscono il minor numero di bocciature grazie alla loro dedizione e al loro studio incessante.
Escono dall'esame con il camice sporco e il bambino in braccio: sì, è stato un parto per loro.
I primi: fissano a mezzanotte in punto e alle nove di mattina hanno già fatto l'esame, spesso con grandi risultati. Vanno a riposarsi perchè la sera prima hanno fatto le ore piccole davanti allo schermo del pc per paura che la loro posizione scalasse.
Si perdono i personaggi sopracitati e fanno spesso colazione su instagram con il cornetto e il voto sul libretto.
Dopo che hai incontrato questi personaggi ormai è il tuo momento.
Il proprio turno all'esame è uno Ying e Yang tra il "Via, me lo levo!" e il "No no, aspetta aspetta!!", tra il "Ce la faccio" e lo scoppio in lacrime.
Entri e di lì in poi il tempo si ferma o va veloce; o sudi o sorridi, analizzi qualsiasi espressione del prof e gli sussurri come Harry al cappello parlante "Non mi bocciare, non mi bocciare..."
Il prof spesso tende per la promozione, per la gioia personale, per levarti di torno (ha 300 iscritti), perchè effettivamente te lo meriti, perchè gli fai pena oppure perchè hai gestito bene quella quarta di seno strizzata nella camicetta.
Gli esami non finiscono mai, ma tolto uno si esulta!.
giovedì 29 gennaio 2015
Gennaio universitario
Com'è diverso il gennaio universitario da quello scolastico!
Due anni fa rientravo a scuola dopo le sante vacanze di Natale con in testa solo l'idea dell'esame di maturità da dare e con gli ultimi 5 mesi di scuola dell'obbligo.
Era un gennaio dove ero fidanzato e dove non studiavo un cazzo per quello, dove il Milan ripartiva da Balotelli e io chiudevo il quadrimestre nel peggiore dei modi dilapidando medie da Oscar con 4 netti.
Era un gennaio dove però ero più felice rispetto agli altri sette/otto che avevo affrontato prima, questi ultimi con le scorie dei panettoni, con l'albero di Natale da disfare, con della vacanze che ora parevano lontanissime...
Sotto il profilo scolastico gennaio era una tranvata assurda, una specie di "Un mese fatto di lunedì" tanto per rendere l'idea: c'era da fare dei compiti su argomenti che ormai uno si era dimenticato e da chiudere un quadrimestre che alla fine non contava un cazzo.
Insomma, gennaio era forse il mese peggiore, insieme a novembre, perchè si sommava il freddo e tre settimane a diritto senza festa.
Con l'università tutto è cambiato, sia in bene che in male.
Gennaio è il mese dove inizia più assiduamente la sessione invernale, dove smaltisci i panettoni sui libri (sbagliatissimo!), sugli appunti, tra le biro, tra i lapis, dentro alla carta ammuffita, tra le tutone che indossi in casa (perchè per alcuni giorni sei veramente un eremita), tra i thè caldi, le foto su instagram, le parole ANSIA-SESSIONE-ESAMI-APPELLI che vomiti e ti vomitano addosso gli altri su pagine di social network, su cellulari, al telefono....
Gennaio universitario è un IO SPERIAMO CHE ME LA CAVO dove tiri fuori i deodoranti, dove le docce calde sono necessarie, dove ai genitori rispondi solamente "Ho studiato!" quando ti chiedono che hai fatto oggi, e dove il parrucchiere è l'ultima tua preoccupazione.
Può cadere la neve, può piovere, si possono allagare le strade, può cadere tre o quattro volte il governo, ma a te non interessa: ti bastano due penne, un lapis, un libro e un quaderno (possibilmente su un ripiano pari) e tanta pazienza.
Di lì in poi sarai tu contro tutti.
Marzo è visto come un miraggio, come un premio: è un caso che spunti proprio in quel mese la primavera?
Arrivare al terzo mese dell'anno senza aver dato un esame sarebbe troppo facile, equivale a giocare alla Play contro il joystick che non comanda nessuno oppure a barare nel tirare i dadi al gioco dell'Oca.
Le mani nei capelli, il sorriso spesso assente, il mal di pancia minimo il giorno dell'esame, le lacrime la notte o sul manuale, i genitori che ti incoraggiano (alla fine l'hai scelta te l'università...) e che alla fine sono contenti anche se prendi un diciotto perchè a loro basta non verderti più su quei libri, su quella scrivania, in casa, triste...
Sono più felici di te il sabato sera quando ti vedono uscire (almeno quella sera sì, dai!), svagarti, chiudere quell'astuccio, alzarti da quella sedia, levarti quella tuta o quel pigiama, sorridere anche solo per una notte.
Ed ecco perchè alla fin fine la domenica mattina cercano di non svegliarti, di lasciarti un po' stare, di farti dormire, perchè quel sonno, in fondo, te lo sei meritato.
Gennaio universitario però è anche riflessione, è il sapersi programmare le cose da fare al di fuori dello studio, è la capacità di vivere anche fuori dalla scrivania e dagli appunti, è la possibilità di iniziare l'anno con un piglio diverso e dire PROVO A CAMBIARE. Magari non ci riesci, però almeno hai tentato e non ti farai rimpianti.
Gennaio universitario è un banco di prova, è un amico che non ce la fa a dare gli esami, è un'amica che ha problemi più importanti degli esami universitari, è una famiglia che spera di mandarti anche il prossimo anno all'università, è la tua lotta contro il Pc o il cellulare perchè se ti distrai è finita, è il riuscire ad alzarsi presto anche quando non hai un treno o un pullman da prendere, ma solo un libro da aprire, è la febbre che ti assale quando meno te lo aspetti, il virus che colpisce nel momento meno opportuno o la ragazza che ti da buca per l'ennesima volta.
Perchè, sia chiaro, fa molto più male un rifiuto all'ultimo momento che un mal di pancia.
Gennaio è anche un'arma di suicidio per i depressi, per chi vede dovunque coppie al caldo che si baciano, si coccolano e si vogliono bene mentre te l'unica donna che vedi spesso o è la presentatrice del telegiornale o è l'autrice del libro che stai studiando.
La bravura di gennaio è anche il riuscire a non restare soli, a compattarsi, a formare un gruppo, a trovare qualcuno che ti scrive e che ci tiene a te, che per te è online e che per te esce il giorno e la sera con la felpa, il cappotto, la sciarpa, il cappello e i calzini di lana solo perchè sa che la compagnia è la cosa più bella del mondo.
Specialmente la tua.
Due anni fa rientravo a scuola dopo le sante vacanze di Natale con in testa solo l'idea dell'esame di maturità da dare e con gli ultimi 5 mesi di scuola dell'obbligo.
Era un gennaio dove ero fidanzato e dove non studiavo un cazzo per quello, dove il Milan ripartiva da Balotelli e io chiudevo il quadrimestre nel peggiore dei modi dilapidando medie da Oscar con 4 netti.
Era un gennaio dove però ero più felice rispetto agli altri sette/otto che avevo affrontato prima, questi ultimi con le scorie dei panettoni, con l'albero di Natale da disfare, con della vacanze che ora parevano lontanissime...
Sotto il profilo scolastico gennaio era una tranvata assurda, una specie di "Un mese fatto di lunedì" tanto per rendere l'idea: c'era da fare dei compiti su argomenti che ormai uno si era dimenticato e da chiudere un quadrimestre che alla fine non contava un cazzo.
Insomma, gennaio era forse il mese peggiore, insieme a novembre, perchè si sommava il freddo e tre settimane a diritto senza festa.
Con l'università tutto è cambiato, sia in bene che in male.
Gennaio è il mese dove inizia più assiduamente la sessione invernale, dove smaltisci i panettoni sui libri (sbagliatissimo!), sugli appunti, tra le biro, tra i lapis, dentro alla carta ammuffita, tra le tutone che indossi in casa (perchè per alcuni giorni sei veramente un eremita), tra i thè caldi, le foto su instagram, le parole ANSIA-SESSIONE-ESAMI-APPELLI che vomiti e ti vomitano addosso gli altri su pagine di social network, su cellulari, al telefono....
Gennaio universitario è un IO SPERIAMO CHE ME LA CAVO dove tiri fuori i deodoranti, dove le docce calde sono necessarie, dove ai genitori rispondi solamente "Ho studiato!" quando ti chiedono che hai fatto oggi, e dove il parrucchiere è l'ultima tua preoccupazione.
Può cadere la neve, può piovere, si possono allagare le strade, può cadere tre o quattro volte il governo, ma a te non interessa: ti bastano due penne, un lapis, un libro e un quaderno (possibilmente su un ripiano pari) e tanta pazienza.
Di lì in poi sarai tu contro tutti.
Marzo è visto come un miraggio, come un premio: è un caso che spunti proprio in quel mese la primavera?
Arrivare al terzo mese dell'anno senza aver dato un esame sarebbe troppo facile, equivale a giocare alla Play contro il joystick che non comanda nessuno oppure a barare nel tirare i dadi al gioco dell'Oca.
Le mani nei capelli, il sorriso spesso assente, il mal di pancia minimo il giorno dell'esame, le lacrime la notte o sul manuale, i genitori che ti incoraggiano (alla fine l'hai scelta te l'università...) e che alla fine sono contenti anche se prendi un diciotto perchè a loro basta non verderti più su quei libri, su quella scrivania, in casa, triste...
Sono più felici di te il sabato sera quando ti vedono uscire (almeno quella sera sì, dai!), svagarti, chiudere quell'astuccio, alzarti da quella sedia, levarti quella tuta o quel pigiama, sorridere anche solo per una notte.
Ed ecco perchè alla fin fine la domenica mattina cercano di non svegliarti, di lasciarti un po' stare, di farti dormire, perchè quel sonno, in fondo, te lo sei meritato.
Gennaio universitario però è anche riflessione, è il sapersi programmare le cose da fare al di fuori dello studio, è la capacità di vivere anche fuori dalla scrivania e dagli appunti, è la possibilità di iniziare l'anno con un piglio diverso e dire PROVO A CAMBIARE. Magari non ci riesci, però almeno hai tentato e non ti farai rimpianti.
Gennaio universitario è un banco di prova, è un amico che non ce la fa a dare gli esami, è un'amica che ha problemi più importanti degli esami universitari, è una famiglia che spera di mandarti anche il prossimo anno all'università, è la tua lotta contro il Pc o il cellulare perchè se ti distrai è finita, è il riuscire ad alzarsi presto anche quando non hai un treno o un pullman da prendere, ma solo un libro da aprire, è la febbre che ti assale quando meno te lo aspetti, il virus che colpisce nel momento meno opportuno o la ragazza che ti da buca per l'ennesima volta.
Perchè, sia chiaro, fa molto più male un rifiuto all'ultimo momento che un mal di pancia.
Gennaio è anche un'arma di suicidio per i depressi, per chi vede dovunque coppie al caldo che si baciano, si coccolano e si vogliono bene mentre te l'unica donna che vedi spesso o è la presentatrice del telegiornale o è l'autrice del libro che stai studiando.
La bravura di gennaio è anche il riuscire a non restare soli, a compattarsi, a formare un gruppo, a trovare qualcuno che ti scrive e che ci tiene a te, che per te è online e che per te esce il giorno e la sera con la felpa, il cappotto, la sciarpa, il cappello e i calzini di lana solo perchè sa che la compagnia è la cosa più bella del mondo.
Specialmente la tua.
martedì 27 gennaio 2015
Recensioni semiserie - La famiglia Addams
Visto e rivisto: da quando ho sei anni e me lo sono registrato, il film del 1991 di Sonnenfeld è sempre stato per me un mondo in cui rifugiarmi grazie all'idea di una famiglia troppo macabra e troppo divertente.
La casa della famiglia Addams con la sua scala enorme, la libreria con i libri interattivi (fin troppo...) e le segrete con le quali potevi passare solo se ti attaccavi alla corda giusta, sono state e sono dei miei desideri fissi.
Sommiamo a questo i personaggi devastanti: ognuno potrebbe benissimo girare un film ponendo se stesso come protagonista. Partendo da zio Fester, un Christopher Llyod meraviglioso quasi come in "Ritorno al futuro", per andare a Gomez, che duella di spade con tutti e balla la Mamuska (la danza più bella del cinema Horror), a Mercoledì/Cristina Ricci che non sorride mai, ha in mente solo l'omicidio e tenta ogni tanto di folgorare il fratello, per finire con Mortisia che presenta a Fester gli antenati della famiglia nel cimitero davanti casa.
Mettiamoci anche Mano (tralasciamo però le battute scontate che gli fanno ogni pochino tipo QUA LA MANO, MANO! oppure CON TE CI VORREBBE LA MANO FORTE, MANO!) che si inventa fattorino quando la famiglia viene sfrattata e Cugino Hit, il personaggio più conosciuto, che appare solo in 2-3 scene e viene fuori un mondo parallelo, una mentalità così ben studiata e così felicemente lugubre che vorremmo almeno una volta nella vita provare.
Chi di voi non ha mai paragonato una bianca nel viso a Morticia, uno grassoccio e pelato allo zio Fester, uno alto e brutto a Lurch e uno con i capelli sul viso a Cugino Coso?
Gli Addams del 1991 sono tutti i giorni con noi anche se vostra madre non vi dice "Mercoledì, gioca con il cibo!", anche se non vi divertite a sbarbare i cartelli di stop agli incroci o anche se per Halloween non andate nei cimiteri a scavare nelle tombe per giocare a SVEGLIA IL MORTO.
E poi vogliamo aggiungere la colonna sonora con lo schioccare delle dita?
Gli Addams, un'altra categoria!
La casa della famiglia Addams con la sua scala enorme, la libreria con i libri interattivi (fin troppo...) e le segrete con le quali potevi passare solo se ti attaccavi alla corda giusta, sono state e sono dei miei desideri fissi.
Sommiamo a questo i personaggi devastanti: ognuno potrebbe benissimo girare un film ponendo se stesso come protagonista. Partendo da zio Fester, un Christopher Llyod meraviglioso quasi come in "Ritorno al futuro", per andare a Gomez, che duella di spade con tutti e balla la Mamuska (la danza più bella del cinema Horror), a Mercoledì/Cristina Ricci che non sorride mai, ha in mente solo l'omicidio e tenta ogni tanto di folgorare il fratello, per finire con Mortisia che presenta a Fester gli antenati della famiglia nel cimitero davanti casa.
Mettiamoci anche Mano (tralasciamo però le battute scontate che gli fanno ogni pochino tipo QUA LA MANO, MANO! oppure CON TE CI VORREBBE LA MANO FORTE, MANO!) che si inventa fattorino quando la famiglia viene sfrattata e Cugino Hit, il personaggio più conosciuto, che appare solo in 2-3 scene e viene fuori un mondo parallelo, una mentalità così ben studiata e così felicemente lugubre che vorremmo almeno una volta nella vita provare.
Chi di voi non ha mai paragonato una bianca nel viso a Morticia, uno grassoccio e pelato allo zio Fester, uno alto e brutto a Lurch e uno con i capelli sul viso a Cugino Coso?
Gli Addams del 1991 sono tutti i giorni con noi anche se vostra madre non vi dice "Mercoledì, gioca con il cibo!", anche se non vi divertite a sbarbare i cartelli di stop agli incroci o anche se per Halloween non andate nei cimiteri a scavare nelle tombe per giocare a SVEGLIA IL MORTO.
E poi vogliamo aggiungere la colonna sonora con lo schioccare delle dita?
Gli Addams, un'altra categoria!
mercoledì 21 gennaio 2015
Recensioni semiserie - Godzilla
Guardo solo film con i dinosauri? Non è vero, ma per ora avete ragione.
L'idea di buttarmi su un altro film mostruoso mi è giunta da mio padre che, arrivando sui titoli di coda del terzo Jurassic Park, si è lasciato scappare un "Dopo tutti questi dinosauri ti manca solo Godzilla!".
Detto fatto.
Godzilla è più paragonabile al filone catastrofico di Indipendence Day, Deep Impact oppure il più recente 2012, dove tutto il mondo (stavolta però solo New York) sta alla tv a pregare che i due o tre protagonisti salvino il culo a tutti.
Il mostro di turno è un dinosauro di sessanta metri che viene risvegliato dai test nucleari francesi effettuati nel Pacifico.
Risvegliato? Cioè lui era anni che dormiva lì sotto?
Incredibile!
Tralasciando il futile pretesto, la parte iniziale con il documentario, le navi giapponesi affondate e il vecchietto che ripete "Gogilla" nel letto d'ospedale non sono poi tanto male perchè il mostro non viene ancora fortunatamente fatto vedere, (vedi "Lo Squalo", quando il pescecane appare dopo la metà del film) e c'è un clima di cupidigia veramente coinvolgente. Peccato che da lì in poi si finisce nella classica storia americana: ecco Nick Tatopolus (Matthew Broderick che stavolta fa il boss quando ne "Il rompiscatole" con Jim Carrey patisce come un cane) che se ne intende così tanto di nucleare e di dinosauri che studia i vermi a Chernobyl.
Mmmm mi sarei affidato a qualcun altro...
Il film però ci darà torto e questo Tatopolus le indovinerà tutte (vabbè, è il protagonista) e quando non verrà ascoltato a rimetterci sarà tutta New York.
Questo gigantesco dinosauro si spinge senza un apparente motivo a New York dove già stanno strette quelle otto milioni di persone, pensa te se gli metti anche un dinosauro fra le scatole.
Il buon Godzilla si è fatto tutti quei chilometri per covare le sue uova e deporle, casualmente, nel Madison Square Garden tanto per mettere un po' di sano patriottismo in un film. Nessuno crede nella covata delle uova del Tirannosauro come invece sostiene convinto Tatopulos.
Dopo avergli sparato contro ottocento missili e aver distrutto mezza Manhattan, finalmente l'esercito distrugge Godzilla e sembra sia finita la storia.
Il povero Nick invece aveva ragione e, ingaggiato da agenti segreti francesi (tra i quali Jean Reno che fa diventare epico tutto ciò che dice) dopo essere stato scaricato dal governo, va alla ricerca del nido del dinosauro.
Più che dinosauro potrebbe sembrare un coniglio dato il numero incredibile di uova che ha deposto.
Spesso la fortuna è l'arma fondamentale dei protagonisti degli horror (una casa in lontananza quando ti rincorre uno zombie, un po' di terraferma quando hai uno squalo al culo) ma qui diciamo che alla Dea Bendata sta sul culo il protagonista: infatti le uova si schiudono solo pochi minuti dopo che i nostri (vostri, diciamo) eroi si sono intrufolati nel nido.
Inizia quindi un quarto d'ora buono di piccoli T-Rex impazziti che viaggiano per il Madison in cerca degli uomini che puzzano di pesce, il cibo che in questo film viene passato come alimento principale dei dinosauri.
Fatto bombardare il palazzetto e usciti precisi precisi (guardate il trucco dei tre lampadari, vi prego!) si risveglia la madre (Carramba che sorpresa!) e quando vede i neonati bruciati un po' si sfava, eh...
Inizia la fase finale del film con la fuga di Reno, Tatopolus, la fia di turno (che, a parer mio, tanto fia non è) e il cameramen un po' stupido in taxi con quel bestione dietro che si conclude con l'intrappolamento del dinosauro nei tralicci del ponte di Brooklyn: l'aviazione lo bombarda e stavolta muore, STOP!
Criticato perchè riprende stili giapponesi in malo modo, è un americanata di fine millennio banale e terrorizzante allo stesso tempo.
Sai già che quel povero Cristo del dinosauro morirà, ma leggi dietro il dvd/vhs che il film dura più di 2h così pensi che qualche idea alternativa ce l'avranno.
Ecco infatti i cuccioli e l'inseguimento nel palasport che fa tornare alla mente tutti i corpo a corpo tipici di Jurassic Park.
Qui però i dinosauri sono più tecnologizzati e più stereotipati.
O forse ne abbiamo fin troppo dei film sui dinosauri?
L'idea di buttarmi su un altro film mostruoso mi è giunta da mio padre che, arrivando sui titoli di coda del terzo Jurassic Park, si è lasciato scappare un "Dopo tutti questi dinosauri ti manca solo Godzilla!".
Detto fatto.
Godzilla è più paragonabile al filone catastrofico di Indipendence Day, Deep Impact oppure il più recente 2012, dove tutto il mondo (stavolta però solo New York) sta alla tv a pregare che i due o tre protagonisti salvino il culo a tutti.
Il mostro di turno è un dinosauro di sessanta metri che viene risvegliato dai test nucleari francesi effettuati nel Pacifico.
Risvegliato? Cioè lui era anni che dormiva lì sotto?
Incredibile!
Tralasciando il futile pretesto, la parte iniziale con il documentario, le navi giapponesi affondate e il vecchietto che ripete "Gogilla" nel letto d'ospedale non sono poi tanto male perchè il mostro non viene ancora fortunatamente fatto vedere, (vedi "Lo Squalo", quando il pescecane appare dopo la metà del film) e c'è un clima di cupidigia veramente coinvolgente. Peccato che da lì in poi si finisce nella classica storia americana: ecco Nick Tatopolus (Matthew Broderick che stavolta fa il boss quando ne "Il rompiscatole" con Jim Carrey patisce come un cane) che se ne intende così tanto di nucleare e di dinosauri che studia i vermi a Chernobyl.
Mmmm mi sarei affidato a qualcun altro...
Il film però ci darà torto e questo Tatopolus le indovinerà tutte (vabbè, è il protagonista) e quando non verrà ascoltato a rimetterci sarà tutta New York.
Questo gigantesco dinosauro si spinge senza un apparente motivo a New York dove già stanno strette quelle otto milioni di persone, pensa te se gli metti anche un dinosauro fra le scatole.
Il buon Godzilla si è fatto tutti quei chilometri per covare le sue uova e deporle, casualmente, nel Madison Square Garden tanto per mettere un po' di sano patriottismo in un film. Nessuno crede nella covata delle uova del Tirannosauro come invece sostiene convinto Tatopulos.
Dopo avergli sparato contro ottocento missili e aver distrutto mezza Manhattan, finalmente l'esercito distrugge Godzilla e sembra sia finita la storia.
Il povero Nick invece aveva ragione e, ingaggiato da agenti segreti francesi (tra i quali Jean Reno che fa diventare epico tutto ciò che dice) dopo essere stato scaricato dal governo, va alla ricerca del nido del dinosauro.
Più che dinosauro potrebbe sembrare un coniglio dato il numero incredibile di uova che ha deposto.
Spesso la fortuna è l'arma fondamentale dei protagonisti degli horror (una casa in lontananza quando ti rincorre uno zombie, un po' di terraferma quando hai uno squalo al culo) ma qui diciamo che alla Dea Bendata sta sul culo il protagonista: infatti le uova si schiudono solo pochi minuti dopo che i nostri (vostri, diciamo) eroi si sono intrufolati nel nido.
Inizia quindi un quarto d'ora buono di piccoli T-Rex impazziti che viaggiano per il Madison in cerca degli uomini che puzzano di pesce, il cibo che in questo film viene passato come alimento principale dei dinosauri.
Fatto bombardare il palazzetto e usciti precisi precisi (guardate il trucco dei tre lampadari, vi prego!) si risveglia la madre (Carramba che sorpresa!) e quando vede i neonati bruciati un po' si sfava, eh...
Inizia la fase finale del film con la fuga di Reno, Tatopolus, la fia di turno (che, a parer mio, tanto fia non è) e il cameramen un po' stupido in taxi con quel bestione dietro che si conclude con l'intrappolamento del dinosauro nei tralicci del ponte di Brooklyn: l'aviazione lo bombarda e stavolta muore, STOP!
Criticato perchè riprende stili giapponesi in malo modo, è un americanata di fine millennio banale e terrorizzante allo stesso tempo.
Sai già che quel povero Cristo del dinosauro morirà, ma leggi dietro il dvd/vhs che il film dura più di 2h così pensi che qualche idea alternativa ce l'avranno.
Ecco infatti i cuccioli e l'inseguimento nel palasport che fa tornare alla mente tutti i corpo a corpo tipici di Jurassic Park.
Qui però i dinosauri sono più tecnologizzati e più stereotipati.
O forse ne abbiamo fin troppo dei film sui dinosauri?
martedì 20 gennaio 2015
Recensioni semiserie - Jurassic Park 3
Il troppo stroppia, ovvero grazie a Sam Neil.
Sì, è l'unico che rende il film guardabile. Partiamo dal fatto che è il terzo film di una saga quindi la cosa ormai puzza. Mettiamoci anche che la fantasia non è l'arma principale del regista: soliti imbecilli che rifiniscono nell'isola dei dinosauri.
Stavolta però si delira: ci sono posti nuovi, bambini dispersi, dinosauri in 3D (più finti del mio ippopotamo Pippo degli Huggies) e gli Pterodattili.
Ormai la gente se la cerca: i coglioni di turno sono un bambino e suo padre che tra tutti i posti del mondo che potevano scegliere per fare il parasailing (farsi trainare col paracadute da un motoscafo) scelgono proprio di passare vicino all'isola di Jurassic Park.
Niente, vi sta bene, ci sono migliaia di isole nel mondo e vai lì? Per me devi morire ucciso da un dinosa..ops...già fatto.
Il babbo ci riesce (fortunatamente) a farsi mangiare, ma il bimbo no.
I bambini sono furbi...
Come un mowgli dei tempi moderni Eric, il bambino, si nasconde in un camion della Ingen e si ripara dai centomila dinosauri che gli sono nelle vicinanze: come fa lo sa solamente lui e il regista.
Sta di fatto che purtroppo è vivo e deve parare il culo anche alla su mamma quando arriva sull'isola e fa un casino della madonna ("ERIIIIIICCCCC") attirandosi tutte le bestie, al fidanzato della madre, Alan Grant e altri deficienti che non vi nomino tanto muoiono presto perchè appena scendono dall'aereo si imboscano come se si fosse in pineta a Viareggio.
La mamma era sicura della permanenza in vita del figlio: GRANDISSIMA, però ora sei con lui sano e salvo, ma in un'isola di dinosauri che appena gli passi accanto ti sbranano. Vai, divertiti!
Poi vabbè, l'assistente di Grant (che studia assiduamente i dinosauri, ricordiamolo) ruba le uova di Velociraptor e si lamenta se lo rincorrono per tutto il film: che dinosauri studiavi, quelli delle sorpresine Kinder?
Le idee stavolta sono ridotte al minimo nel girare il film: nel MONDO PERDUTO anche il signor Spielberg si stava spengendo. Immaginatevi ora che può combinare questo Johnson qui nel terzo film di una saga?
Le poche scene degne di nota sono i momenti nella gabbia degli Pterodatili e la fine del film dopo i titoli di coda.
Se ne avessero fatto un quarto forse la gente avrebbe odiato anche il primo finendo con l'utilizzare la stessa frase di tutte le saghe dei film horror: "Sono tutti uguali, se ne guardi uno è come averli guardati tutti".
Di Jurassic Park si potrà dire tutto, ma questo no!
Sì, è l'unico che rende il film guardabile. Partiamo dal fatto che è il terzo film di una saga quindi la cosa ormai puzza. Mettiamoci anche che la fantasia non è l'arma principale del regista: soliti imbecilli che rifiniscono nell'isola dei dinosauri.
Stavolta però si delira: ci sono posti nuovi, bambini dispersi, dinosauri in 3D (più finti del mio ippopotamo Pippo degli Huggies) e gli Pterodattili.
Ormai la gente se la cerca: i coglioni di turno sono un bambino e suo padre che tra tutti i posti del mondo che potevano scegliere per fare il parasailing (farsi trainare col paracadute da un motoscafo) scelgono proprio di passare vicino all'isola di Jurassic Park.
Niente, vi sta bene, ci sono migliaia di isole nel mondo e vai lì? Per me devi morire ucciso da un dinosa..ops...già fatto.
Il babbo ci riesce (fortunatamente) a farsi mangiare, ma il bimbo no.
I bambini sono furbi...
Come un mowgli dei tempi moderni Eric, il bambino, si nasconde in un camion della Ingen e si ripara dai centomila dinosauri che gli sono nelle vicinanze: come fa lo sa solamente lui e il regista.
Sta di fatto che purtroppo è vivo e deve parare il culo anche alla su mamma quando arriva sull'isola e fa un casino della madonna ("ERIIIIIICCCCC") attirandosi tutte le bestie, al fidanzato della madre, Alan Grant e altri deficienti che non vi nomino tanto muoiono presto perchè appena scendono dall'aereo si imboscano come se si fosse in pineta a Viareggio.
La mamma era sicura della permanenza in vita del figlio: GRANDISSIMA, però ora sei con lui sano e salvo, ma in un'isola di dinosauri che appena gli passi accanto ti sbranano. Vai, divertiti!
Poi vabbè, l'assistente di Grant (che studia assiduamente i dinosauri, ricordiamolo) ruba le uova di Velociraptor e si lamenta se lo rincorrono per tutto il film: che dinosauri studiavi, quelli delle sorpresine Kinder?
Le idee stavolta sono ridotte al minimo nel girare il film: nel MONDO PERDUTO anche il signor Spielberg si stava spengendo. Immaginatevi ora che può combinare questo Johnson qui nel terzo film di una saga?
Le poche scene degne di nota sono i momenti nella gabbia degli Pterodatili e la fine del film dopo i titoli di coda.
Se ne avessero fatto un quarto forse la gente avrebbe odiato anche il primo finendo con l'utilizzare la stessa frase di tutte le saghe dei film horror: "Sono tutti uguali, se ne guardi uno è come averli guardati tutti".
Di Jurassic Park si potrà dire tutto, ma questo no!
lunedì 19 gennaio 2015
Je suis moi-meme
Non salgo sul carro delle vittime solo per passare dalla parte dei buoni nemmeno metto bandiere e volantini perchè alcuni di quelli che lo hanno fatto sono più razzisti del Ku klux klan.
Vedo il JE SUIS CHARLIE come un "Ehi, hanno colpito anche me, guardatemi, compiangetemi, mettetemi al centro dell'attenzione, anche se fino a dieci minuti fa non sapevo chi fosse Maometto, Allah e nemmeno sapevo dell'esistenza di Charlie Hebdo".
Posso dire di essere vicino alle famiglia delle vittime, ma non alla Francia intera perchè quando ci uccisero Falcone nessuno pubblicò IO SONO GIOVANNI, nè vennero in massa a Palermo rappresentanti di altri stati, nemmeno per Borsellino, nemmeno per la strage di Bologna, nemmeno per le vittime italiane in Medio Oriente da quindici anni a questa parte.
Sono state colpite le persone, le idee, non la Francia.
Non sono Charlie ma non voglio passare dalla parte dei terroristi, degli islamici, sia chiaro.
Non capisco cosa abbiano nelle loro teste, ma quando provo a pensare come si possa estorcere un messaggio di pace di 2000 anni fa e tramutarlo in guerra e omicidi penso a quello che hanno fatto il clero, la religione cristiana e il cristianesimo tutto nel mondo, sopratutto in Italia, e quindi sto in silenzio: c'è chi ha fatto e continua a fare di peggio pur non facendosi saltare in aria.
Sono una persona razionale; vedo le conclusioni e cerco subito di trovare i rimedi.
Se cado di bicicletta non piango, ma mi medico; se esco e ho freddo non lo dico cinquanta volte a chi mi sta accanto, ma mi copro.
Come in questi esempi stupidi, anche nel caso del terrorismo ho pensato in questi giorni a come far per bloccare questi atti terroristici.
Eliminando le tesi opposte, i "Siamo tutti fratelli, perdonateli, non accadrà più" e i "A morte ogni islamico!!", ho cercato il compromesso, la classica verità che sta sempre nel mezzo.
La domanda è una sola: come fare?
E' la solita domanda che Bush si era rivolto dopo l'11 settembre, Madrid dopo la strage alla metropolitana del 2004, Londra l'anno seguente e che oggi si farà anche la Francia se vuole cambiare qualcosa.
Come li fermi questi? Come impedisci che ci facciano fuori o che ci facciano saltare insieme a loro?
Dopo aver pianto, aver fatto manifestazioni teoricamente ineccepibili, ma concretamente vuote e aver rilasciato slogan su Charlie, forse qualcuno si porrà questa domanda e, anche se la vedo dura, ci saprà dare una risposta decente e affidabile.
Iscriviti a:
Post (Atom)