mercoledì 21 gennaio 2015

Recensioni semiserie - Godzilla

Guardo solo film con i dinosauri? Non è vero, ma per ora avete ragione.

L'idea di buttarmi su un altro film mostruoso mi è giunta da mio padre che, arrivando sui titoli di coda del terzo Jurassic Park, si è lasciato scappare un "Dopo tutti questi dinosauri ti manca solo Godzilla!".
Detto fatto.

Godzilla è più paragonabile al filone catastrofico di Indipendence Day, Deep Impact oppure il più recente 2012, dove tutto il mondo (stavolta però solo New York) sta alla tv a pregare che i due o tre protagonisti salvino il culo a tutti.

Il mostro di turno è un dinosauro di sessanta metri che viene risvegliato dai test nucleari francesi effettuati nel Pacifico.
Risvegliato? Cioè lui era anni che dormiva lì sotto?
Incredibile!


Tralasciando il futile pretesto, la parte iniziale con il documentario, le navi giapponesi affondate e il vecchietto che ripete "Gogilla" nel letto d'ospedale non sono poi tanto male perchè il mostro non viene ancora fortunatamente fatto vedere, (vedi "Lo Squalo", quando il pescecane appare dopo la metà del film) e c'è un clima di cupidigia veramente coinvolgente. Peccato che da lì in poi si finisce nella classica storia americana: ecco Nick Tatopolus (Matthew Broderick che stavolta fa il boss quando ne "Il rompiscatole" con Jim Carrey patisce come un cane) che se ne intende  così tanto di nucleare e di dinosauri che studia i vermi a Chernobyl.
Mmmm mi sarei affidato a qualcun altro...

Il film però ci darà torto e questo Tatopolus le indovinerà tutte (vabbè, è il protagonista) e quando non verrà ascoltato a rimetterci sarà tutta New York.
Questo gigantesco dinosauro si spinge senza un apparente motivo a New York dove già stanno strette quelle otto milioni di persone, pensa te se gli metti anche un dinosauro fra le scatole.
Il buon Godzilla si è fatto tutti quei chilometri per covare le sue uova e deporle, casualmente, nel Madison Square Garden tanto per mettere un po' di sano patriottismo in un film. Nessuno crede nella covata delle uova del Tirannosauro come invece sostiene convinto Tatopulos.

Dopo avergli sparato contro ottocento missili e aver distrutto mezza Manhattan, finalmente l'esercito distrugge Godzilla e sembra sia finita la storia.
Il povero Nick invece aveva ragione e, ingaggiato da agenti segreti francesi (tra i quali Jean Reno che fa diventare epico tutto ciò che dice) dopo essere stato scaricato dal governo, va alla ricerca del nido del dinosauro.
Più che dinosauro potrebbe sembrare un coniglio dato il numero incredibile di uova che ha deposto.

Spesso la fortuna è l'arma fondamentale dei protagonisti degli horror (una casa in lontananza quando ti rincorre uno zombie, un po' di terraferma quando hai uno squalo al culo) ma qui diciamo che alla Dea Bendata sta sul culo il protagonista: infatti le uova si schiudono solo pochi minuti dopo che i nostri (vostri, diciamo) eroi si sono intrufolati nel nido.
Inizia quindi un quarto d'ora buono di piccoli T-Rex impazziti che viaggiano per il Madison in cerca degli uomini che puzzano di pesce, il cibo che in questo film viene passato come alimento principale dei dinosauri.


Fatto bombardare il palazzetto e usciti precisi precisi (guardate il trucco dei tre lampadari, vi prego!) si risveglia la madre (Carramba che sorpresa!) e quando vede i neonati bruciati un po' si sfava, eh...
Inizia la fase finale del film con la fuga di Reno, Tatopolus, la fia di turno (che, a parer mio, tanto fia non è) e il cameramen un po' stupido in taxi con quel bestione dietro che si conclude con l'intrappolamento del dinosauro nei tralicci del ponte di Brooklyn: l'aviazione lo bombarda e stavolta muore, STOP!

Criticato perchè riprende stili giapponesi in malo modo, è un americanata di fine millennio banale e terrorizzante allo stesso tempo.
Sai già che quel povero Cristo del dinosauro morirà, ma leggi dietro il dvd/vhs che il film dura più di 2h così pensi che qualche idea alternativa ce l'avranno.
Ecco infatti i cuccioli e l'inseguimento nel palasport che fa tornare alla mente tutti i corpo a corpo tipici di Jurassic Park.
Qui però i dinosauri sono più tecnologizzati e più stereotipati.
O forse ne abbiamo fin troppo dei film sui dinosauri?

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