martedì 27 gennaio 2015

Recensioni semiserie - La famiglia Addams

 Visto e rivisto: da quando ho sei anni e me lo sono registrato, il film del 1991 di Sonnenfeld è sempre stato per me un mondo in cui rifugiarmi grazie all'idea di una famiglia troppo macabra e troppo divertente.


La casa della famiglia Addams con la sua scala enorme, la libreria con i libri interattivi (fin troppo...) e le segrete con le quali potevi passare solo se ti attaccavi alla corda giusta, sono state e sono dei miei desideri fissi.


Sommiamo a questo i personaggi devastanti: ognuno potrebbe benissimo girare un film ponendo se stesso come protagonista. Partendo da zio Fester, un Christopher Llyod meraviglioso quasi come in "Ritorno al futuro", per andare a Gomez, che duella di spade con tutti e balla la Mamuska (la danza più bella del cinema Horror), a Mercoledì/Cristina Ricci che non sorride mai, ha in mente solo l'omicidio e tenta ogni tanto di folgorare il fratello, per finire con Mortisia che presenta a Fester gli antenati della famiglia nel cimitero davanti casa.

Mettiamoci anche Mano (tralasciamo però le battute scontate che gli fanno ogni pochino tipo QUA LA MANO, MANO! oppure CON TE CI VORREBBE LA MANO FORTE, MANO!) che si inventa fattorino quando la famiglia viene sfrattata e Cugino Hit, il personaggio più conosciuto, che appare solo in 2-3 scene e viene fuori un mondo parallelo, una mentalità così ben studiata e così felicemente lugubre che vorremmo almeno una volta nella vita provare.

Chi di voi non ha mai paragonato una bianca nel viso a Morticia, uno grassoccio e pelato allo zio Fester, uno alto e brutto a Lurch e uno con i capelli sul viso a Cugino Coso?

Gli Addams del 1991 sono tutti i giorni con noi anche se vostra madre non vi dice "Mercoledì, gioca con il cibo!", anche se non vi divertite a sbarbare i cartelli di stop agli incroci o anche se per Halloween non andate nei cimiteri a scavare nelle tombe per giocare a SVEGLIA IL MORTO.
E poi vogliamo aggiungere la colonna sonora con lo schioccare  delle dita?

Gli Addams, un'altra categoria!

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