Gran film, niente da dire, secondo me l'opera migliore di Spielberg.
Due ore di film in cui non ti chiedi mai quanto manca alla fine.
Addentriamoci nella trama e analizziamola: ricreare i dinosauri dal Dna di zanzare preistoriche? Si ok, pare una cazzata che chiunque in 100 anni di scienza moderna avrebbe sicuramente tentato, ma John Hammond (il vecchietto che fa Babbo Natale in "Miracolo nella 34esima strada") te la mette così facile e te la rigira così tanto che ti stupisci che nessuno lo abbia mai fatto prima nella vita reale.
Il vecchietto con il bastone insomma realizza il suo sogno di ricreare i dinosauri su un'isola al largo del Costarica, il classico posto in culo dove o scappi con una barca (bella grossa eh...) oppure ti cerchi un elicottero.
I protagonisti? Sam Neil con quel cappello da Cow Boy è convintissimo di ogni cosa che fa, anche nello scaccolarsi, Jeff Goldblum fa la parte di quello che si finge simpatico/antipatico/cretino/salvatore.
Certo, chi l'ha visto prima in "La mosca" rimane molto colpito.
I nipoti di Hammond paiono più stupidi di quei bambini dei film natalizi su Italia Uno il pomeriggio dalle 15 in poi, e invece sono diventati con il trascorrere del film ancora più idoli della compagna di Neil, quella Laura Dern che considero l'unica rotella fuori posto nell'ingranaggio spielberghiano.
Di lei ricordo solo il salto sul divano che fece fare alla mi mamma quando vedemmo il film per la prima volta: al momento di riattivare la corrente elettrica nel parco spuntarono alle spalle della povera Dern uno o due velociraptor in una scena che presagiva tranquillità.
Il ciccione sfigato, che fa il cattivo qui come in Space Jam, muore giustamente molto presto dato che Spielberg voleva un film sui dinosauri e non un thriller.
I dinosauri, già!
I primi che spuntano sono semplici erbivori buoni solo per mostrare degli effetti speciali.
Il primo vero dinosauro che appare è un tirannosauro di tutto rispetto che ribalta la jeep dei bambini e si pappa l'avvocato mentre è a cacare.
In sequenza ecco il Dilophosaurus che uccide il ciccione nella jeep e i piccoli velociraptor che daranno via a un inseguimento assurdo quanto storico nelle cucine.
Con le reti di recinsione disattivate, i protagonisti dispersi nel parco e i dinosauri in libertà anche Rambo sarebbe fottuto.
Rambo sì, ma non l'inespressivo Alan Grant che prende sotto di sè i due bambini e li riconduce al quartier generale dove lì leveranno le tende, aiutati dal tirannosauro, e si salveranno leteralmente la pelle con buona pace del povero John Hammond che pensava di fare miliardi con quel parco.
La sua idea non sarebbe stata sbagliata e gli avrebbe fruttato sicuramente molti soldi, ma spesso è meglio non rimettere le mani su quello che madre natura e la selezione naturale hanno già fatto.
Poi John, tranquillizzati. C'è sempre il sito due.
Altrimenti che sequel ci sarebbe?
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