sabato 27 dicembre 2014

L'ultimo saluto a Max Allegri ( gennaio 2014)

Caro Max,
ti conobbi a fine settembre del 2008. Lì il tuo Cagliari fermò sullo 0-0 un Milan in una partita bruttissima.
Mio padre disse che non saresti arrivato al primo di Novembre e invece riuscisti a fare due stagioni al Cagliari.
Dopo due anni noi mandammo via Leonardo dopo essere arrivati terzi nell'ennesimo campionato vinto dall'Inter.
Ero in vacanza in Sardegna quando sul televideo lessi che il Milan aveva ufficializzato Massimiliano Allegri come nuovo mister.
Dopo due stagioni senza trofei e con rarissimi soddisfazioni, non mi pareva produttivo affidare la squadra a un modesto allenatore proveniente dal Cagliari che, tra l'altro, non aveva fatto nulla di straordinario.
In quell'estate del 2010, oltre all'eliminazione dell'Italia al Mondiale in un girone facilissimo, arrivarono al Milan due acquisti importanti come Robinho e Ibrahimovic.
Un Milan non favoritissimo strappò in 12 mesi lo scudettò all'Inter dominandola in entrambi i derby di campionato (+ l'appendice in Supercoppa Italiana) e portandosi a casa il 18esimo scudetto.
A posteri tutti ripetono sempre che quello scudetto lo vinse Ibrahimovic, ma a me dispiace contraddirli.
Sebbene Ibra fece un girone d'andata devastante con circa 12 gol, nel girone di ritorno ne segnò a malapena tre perchè saltò mezze partite per squalifica.

Il campionato è fatto di due gironi e se il Milan avesse mollato a inizio marzo lo scudetto sarebbe tornato nuovamente ad Appiano Gentile.
In quel periodo, ma anche un poco prima, l'infermeria di Milanello era stracolma: a poco a poco chiunque sentirà un dolorino e sarà costretto a fermarsi.
Lì nessuno ricorda, ma furono fondamentali due cose: il mercato di riparazione di gennaio e le scelte di Max.
Il primo ci permise di rimpiazzare gli infortunati, assestando tre colpi come Emanuelson, Van Bommel e Cassano che saranno fondamentali per il proseguo della stagione, mentre Allegri cambiò decisamente modulo, innovando il vecchio Milan che viveva sulle verticalizzazioni di Pirlo.

Allegri piazzò Van Bommel davanti alla difesa che fece un finale di stagione monstre e inserì Cassano in avanti accanto al Papero Pato che in quella stagione non si fece male (almeno non per i classici 9-10 mesi di fila).
Piazzò il nuovo arrivato Boateng dietro le punte e realizzò gol devastanti con inserimenti che non si vedevano da tempi in casa Milan.
Dietro, con gli infortuni di Nesta come centrale, Thiago Silva dominava rendendo la vita facile anche a gente che di calcio ha sempre capito poco come Bonera o Antonini.
A maggio arrivò lo scudetto e tutti sottolinearono ancora una volta che quello fu lo scudetto di Ibra, che non ne aveva fallito ancora uno da quando giocava da professionista.

La stagione successiva il Milan si ripresentò ancora una volta come squadra favorita. A una prima parte di stagione vissuta testa a testa con la juve, verso febbraio il Milan prese il largo e sembrava destinato a rivincere un altro scudetto. Lottavamo su tre fronti e con mezzi giocatori infortunati non era possibile. Morale della favola: cademmo su tutti e tre e alcune scelte del mister non furono apprezzate da tutti, come quella di far giocare Thiago Silva 120 minuti allo Juventus Stadium per giocarci la finale di coppa Italia.
Un'Ibra rigenerato provò fino alla fine a stare attaccato alla Juve, ma tanta sfortuna e parecchi errori arbitrali ci fecero arrivare al secondo posto.
A giugno partirono mezzi senatori e proprio un senatore storico, Andrea Pirlo, ritenuto da tanti, ma sopratuttutto da Max, a fine carriera, riuscì a vincere un altro scudetto, stavolta a Torino.

Lì il vecchio Milan è andato a farsi fottere.

La stagione 2012/13 portò un terzo posto molto bugiardo che rispecchiò il finale di stagione, ma che fu superiore rispetto al gioco espresso. Iniziò il gioco dei cambi fatti dopo il 70esimo e il continuo DAI DAI DAI detto da Max a ogni giocatore per colmare qualsiasi lacuna di grinta e di corsa.
I link su facebook iniziavano già a esonerarlo dopo l'ennesima sconfitta a Malaga o dopo l'ennesimo non gioco nel primo tempo a Roma contro la Lazio.
Allegri resta fermo al suo posto, non si dimette neanche per scherzo e a ogni conferenza stampa, sia che si fosse vinto 4-0 o perso 6-0, Massimiliano si presentava lì tranquillo, senza nessun segno di cedimento, sempre a dire che poteva andare meglio o che poteva andare peggio.

Dopo tre anni e mezzo chiunque si era stufato: dal giocatore piu emblematico al tifoso meno sfegatato veniva fuori la parola ESONERO, specie dopo l'inizio di questa stagione che ha portato il Milan ha toccare l'11 posto a metà campionato, cosa che non accadeva (penalizzazioni a parte) dal 1997.

Lì ci furono cambi in corsa e stavolta è accaduta, fortunatamente, la solita cosa. Ci sta perdere contro il Sassuolo (quest'anno abbiamo perso anche contro la squadra Primavera, quindi), ma non ci sta la passività e la non reazione che la squadra ha avuto, passando dal 2-0 al 2-3 in mezz'ora.

Caro Max, hai vinto due trofei in tre anni e mezzo (anche tre perchè il terzo posto dell'anno scorso anno sembrò un miracolo), il tuo l'hai dato, hai detto che siamo una squadra da retrocessione, hai fatto sempre di scelta tua anche quando gli eventi e Berlusconi ti davano contro e ora puoi solo andartene a Livorno, tornare nella tua terra e aspettare una chiamata da una squadra che non avverrà.

Se un giorno per caso ti dovessi incontrare a Bibbona però dedica del tempo a farmi capire perchè hai insistito in questi mesi nel fare giocare Matri.

Con affetto

                                                              Matteo

Nessun commento:

Posta un commento