sabato 27 dicembre 2014

Mattinata in pullman

Posso dire che mi piace. Mi piace la mattina prendere il pullman. Mi piace il freddo pungente che avvolge chiunque sia lì alla fermata. Mi piace vedere le facce dei ragazzi di prima superiore che si destreggiano tra chi, ormai, il pullman lo prende da anni. Mi piace sentire i discorsi di queste "Matricole" che si chiamano al cellulare per indicare su quale pullman saliranno a breve. Mi piace vedere persone che "conosci" su Facebook e la mattina, alle 7 e 15, vedi totalmente sconvolte e diverse rispetto alla "sacrosanta" IMMAGINE DEL PROFILO. Mi piace prendere un pullman mezzo vuoto e sedersi a metà, dove si può controllare tutto e tutti, dove puoi sceglierti una persona e analizzare il suo comportamento.

Forse potrai essere sfortunato e prendere proprio la mattinata in cui è triste, ha litigato con il ragazzo o, semplicemente, deve ripassare. O può darsi che prendi il giorno adatto. La mattinata in cui è felice e scherza con il vicino. Spesso scelgo come "cavia" l'ultimo entrato,colui che per sfortuna divina è in piedi e si sorbirà il tragitto fino a Pescia attaccato al paletto con l'Ipod in tasca e lo sguardo perso nel vuoto o a parlare con il vicino. Può capitare di tutto in quelle mattine. Possono spuntare controllori, ci possono essere ritardi improvvisi, bestemmie, urli, rivelazioni, gente che ti urla il numero di telefono da una parte all'altra del mezzo di trasporto, gente che cercherebbe di ripassare, baci, carezze, offese, saluti e finti saluti. Poi può capitare che il tuo mito ti si segga accanto e resti stupito, ringraziando forse la fortuna.... ma chissà.. può darsi che il tuo mito stia pensando la solita cosa  di quello che pensi tu.
E intanto sei già giunto al tuo capolinea.

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