lunedì 22 dicembre 2014

Recensione su "Le origini del male"

Si può partire anche dal titolo. Cosa c'entra? Boh, mi pare nulla. Vabbene che fondamentalmente il titolo in moltissimi film non vuole mai dire niente, ma spesso è una domanda che uno si pone quella del motivo del titolo.
Trama? Forse innovativa con questo clima anni 70, ma mi pare che nel cinema del XXI secolo si badi solo a mettere esorcismi su esorcismi, possessioni su possessioni, come se il tempo si fosse fermato al 1973 con "L'Esorcista" l'unico, quello vero, quello serio, o forse semplicemente il primo della categoria e quindi fantastico per questo.

La categoria è HORROR/PAURA/ORRORE; insomma ci deve essere qualcosa di terrorizzante.
Bene, che nel 2014 per fare paura a un branco di adolescenti si debba solo e ripetutamente far prendere degli spaventi agli spettatori, fermando la cinepresa sull'indemoniata di turno che azzanna uno dei protagonisti, mi pare ridicolo.

Non c'è l'atmosfera di terrore, non c'è l'inquietudine: c'è solo un professore che ha (o sembra di avere) per tutto il film la situazione in pugno e con esperimenti ripetuti cerca di salvare una ragazza impossessata (ma dai?!!?!).
Gli aiutanti di questo professore sono due dei protagonisti ( o comunque degli attori principali) più inutili e senza mordente di tutti i film che io abbia mai visto.
Dato che si era fortunatamente risparmiato sul sangue (evitando così quelle scene splatter con 800 scatole di pomodoro) perchè non spendere due soldini in più sugli attori o sulla trama?

Aggiungo che il vero protagonista si innnamora della schizofrenica indemoniata e tenta di salvarla: se volete confondere le storie d'amore con l'horror o fate film per tutti la domenica pomeriggio su Italia Uno, oppure vi guardate le serie tv americane.

Ah già, il film è tratto da una storia vera, tanto per cambiare...

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