lunedì 22 dicembre 2014

Un anno senza estate

Estate 2014. Un'estate iniziata tardi che forse non è mai iniziata.



Non è mai iniziata sia per il tempo piovoso che per il mio continuo stare sui libri.

Un'estate che sarebbe dovuta essere Mondialecentrica e che invecedi calcio ne ha finito di parlare a fine giugno.

Un'estate dove gli unici tormentoni sono stati quelli del mondiale, senza svariare come gli anni passati.
Un'estate dove ho alternato esami a esami: dal finto esame di geografia dove pioveva seriamente, a quello di linguistica dove il tempo era più incerto della situazione italiana oggi. Nel mezzo il caldo non eccessivo di Storia della Lingua e la pioggia copiosa della teoria della patente.


Presa la teoria non vedevo l'ora di andare al mare. Mare iniziato il 19, forse troppo in ritardo. Roppo in ritardo per non pensare già al ritorno a casa di inizio agosto, il calssico ritorno.
La pre estate di fine giugno quest'anno non c'è stata.
Poche volte in spiaggia, il tirare fuori gli ombrelli, le felpe e i pantaloni lunghi...
Poi di lì, dal 9 agosto, una breve sveglia su linguistica e ancora due settimane pese di mare, forse troppe dato lo studio che avrei dovuto sostenere.
Dopo di lì, la fine.


Fine agosto è sempre stato il capolinea, l'inizio della fine, i saluti. Se un po' di mare solitamente potevo vederlo anche a inizio settembre, questa'nno non c'è stata occasione dato l'esame del 3.


L'estate iniziata il 19 luglio si è chiusa il 26 agosto. Prima e dopo penne, quaderni e libri.
Ecco settembre. Mi ci vorranno anni prima di non pensare più a un settembre con il rientro a scuola, con la fine delle ore piccole, con l'impegno di acquistare i libri nuovi, con il sapere il nome dei nuovi professori.


E ora? Non abbiamo ancora toccato il 10 di settembre e c'è già troppa aria di scuola e di reintro.
Fortunatamente c'è anche aria di campionato, di compleanni, di assestamente iniziale con la scusa "è iniziata ora, un po' di pietà!!" e con il triste epilogo di rivedere le foto estive.


Poi sarà ottobre, niente feste, orario definitivo a scuola, voti che contano, primi cappotti invernali, panchine che saltano, persone che già perdono la voglia di studiare.


Di lì inizieranno le fantasticherie del piumone, del film sotto le coperte calde con il fidanzato, del Woolrich, dei sabati sera all'Irish perchè in centro c'è troppo freddo, del cappello di lana con la sciarpa e della voglia di Natale e di neve che invece sarà solo studio e pioggia, come sempre.


E di lì sarà solo voglia di estate, l'estate 2015, che con questo 15 davanti mi pare di leggere le date immaginarie che scrivevamo da piccoli pensando a un futuro lontano.
Tutto questo però avverrà sempre pensando all'ultima estate, l'estate 2014.


Un'estate che forse non è mai iniziata.

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